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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Pubblico impiego

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La condanna della pubblica amministrazione al risarcimento del danno derivante dalla violazione, da parte del lavoratore dipendente, degli obblighi concernenti la prestazione lavorativa comporta l'applicazione nei suoi confronti, ove già non ricorrano i presupposti per l'applicazione di un'altra sanzione disciplinare più grave (art. 55-sexies, Testo Unico sul pubblico impiego):   Della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione
La Consulta nazionale per l'integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità di cui all'art. 39-bis del Testo Unico sul pubblico impiego è istituita presso:   Il Dipartimento della funzione pubblica
La contestazione di addebito disciplinare al dipendente pubblico, in riferimento a quanto prescritto dal d.lgs. 165/2001 e s.m.i., è effettuata:   per le infrazioni per le quali è prevista l'irrogazione di sanzioni superiori al rimprovero verbale dall'Ufficio competente per i procedimenti disciplinari
La disciplina dello svolgimento delle mansioni del dipendente nell'ambito delle pubbliche amministrazioni è dettata in primo luogo:   Dall'art. 52 del Testo Unico sul pubblico impiego
La disposizione di cui all'art. 55-quater del D.Lgs. n. 165/2001, prevede alcune fattispecie sanzionatorie, non conservative del rapporto di lavoro, riconducibili alla tipologia del licenziamento c.d. disciplinare, tra cui rileva:   Insufficiente rendimento, dovuto alla reiterata violazione degli obblighi concernenti la prestazione lavorativa, e rilevato dalla costante valutazione negativa della performance del dipendente per ciascun anno dell'ultimo triennio, resa a tali specifici fini ai sensi dell'articolo 3, comma 5-bis, del D.Lgs.n. 150/ 2009
La disposizione di cui all'art. 55-quater del D.Lgs. n. 165/2001, prevede alcune fattispecie sanzionatorie, non conservative del rapporto di lavoro, riconducibili alla tipologia del licenziamento c.d. disciplinare, tra cui rileva:   Reiterata violazione di obblighi concernenti la prestazione lavorativa, che abbia determinato l'applicazione, in sede disciplinare, della sospensione dal servizio per un periodo complessivo superiore a un anno nell'arco di un biennio
La legge 20/5/1970, n. 300 (Statuto dei Lavoratori) trova applicazione anche alle pubbliche amministrazioni. A norma di quanto dispone la legislazione vigente quanto affermato è Vero o Falso?   Vero, trova applicazione a prescindere dal numero dei dipendenti
La legge n. 160/2019 è intervenuta anche sull'art. 35 del Testo Unico sul pubblico impiego disponendo che fatti salvi i periodi di vigenza inferiori previsti da leggi regionali, le graduatorie dei concorsi per il reclutamento del personale rimangono vigenti dalla data di approvazione per:   Due anni
La legislazione vigente consente ad una pubblica amministrazione di assumere, nei confronti di un dirigente, il provvedimento di revoca dell'incarico collocando lo stesso a disposizione dei ruoli ovvero recedere dal rapporto di lavoro?   Si, lo prevede espressamente il co. 1, art. 21 Testo Unico sul pubblico impiego, nelle ipotesi ivi contemplate
La responsabilità amministrativo-contabile si configura:   Qualora il dipendente pubblico (o soggetti legati alla P.A. da rapporto di servizio) provochi un danno patrimoniale alla propria amministrazione o ad altro ente pubblico
La responsabilità civile eventualmente configurabile a carico del dirigente in relazione a profili di illiceità nelle determinazioni concernenti lo svolgimento del procedimento disciplinare (co. 5, art. 55-sexies, Testo Unico sul pubblico impiego):   È limitata ai casi di dolo o colpa grave
La responsabilità dei dipendenti della PA, per danni cagionati a terzi, trova il proprio fondamento costituzionale:   Nell'art. 28 della Costituzione
La responsabilità del dipendente pubblico può essere civile, penale, amministrativo-contabile e disciplinare. È disciplinare:   Se si violano gli obblighi di condotta sanciti direttamente dalla legge, dal codice di comportamento o dal contratto collettivo nazionale di lavoro
La sanzione concordemente determinata all'esito delle procedure di conciliazione può essere di specie diversa da quella prevista, dalla legge o dal contratto collettivo, per l'infrazione per la quale si procede (art. 55 Testo Unico sul pubblico impiego)?   No, e non è soggetta ad impugnazione
La violazione degli obblighi previsti dal DPR 62/2013 e s.m.i., come stabilisce l'art. 16, co. 1,, integra:   comportamenti contrari ai doveri d'ufficio
L'art. 11, del D.P.R. n. 62/2013 (Codice di comportamento dei dipendenti pubblici) sancisce i principi afferenti il comportamento che il pubblico dipendente deve tenere in servizio. Quale tra i seguenti è un corretto principio?   Il dipendente utilizza i permessi di astensione dal lavoro, comunque denominati, nel rispetto delle condizioni previste dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi
L'art. 13 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (DPR n. 62/2013 e s.m.i.) prescrive che il dirigente, ove riceva segnalazione dell'illecito da parte di un dipendente, :   Adotta ogni cautela di legge affinché sia tutelato il segnalante e non sia indebitamente rilevata la sua identità nel procedimento disciplinare
L'art. 14 del D.Lgs. 165/2001 e s.m.i., individua le funzioni e le attribuzioni di competenza del ministro rispetto ai dirigenti. Secondo tale disposizione il ministro:   non può adottare provvedimenti o atti di competenza dei dirigenti
L'art. 14, co. 3, del d.lgs. 165/2001 e s.m.i. stabilisce che il Ministro:   non può revocare, riformare, riservare o avocare a sé o altrimenti adottare provvedimenti o atti di competenza dei dirigenti
L'art. 15, del D.P.R. n. 62/2013 (Codice di comportamento dei dipendenti pubblici) ribadisce che ai sensi dell'art. 54, co. 6, del Testo Unico sul pubblico impiego vigila sull'applicazione del Codice:   Anche l'ufficio etico e di disciplina
L'art. 15, del D.P.R. n. 62/2013 (Codice di comportamento dei dipendenti pubblici) ribadisce che ai sensi dell'art. 54, co. 6, del Testo Unico sul pubblico impiego vigila sull'applicazione del Codice:   Anche il dirigente responsabile di ciascuna struttura
L'art. 15, del D.P.R. n. 62/2013 (Codice di comportamento dei dipendenti pubblici) ribadisce che ai sensi dell'art. 54, co. 6, del Testo Unico sul pubblico impiego vigilano sull'applicazione del Codice:   Anche le strutture di controllo interno
L'art. 16 del D.Lgs. n. 165/2001 attribuisce ai dirigenti di uffici dirigenziali generali alcuni compiti e poteri. Quali dei seguenti ne è escluso?   Assumere decisioni in materia di atti normativi e adottare i relativi atti di indirizzo interpretativo
L'art. 16 del D.Lgs. n. 165/2001, come di recente novellato, individua i compiti e poteri dei dirigenti degli uffici dirigenziali generali, in particolare essi:   Adottano gli atti e i provvedimenti amministrativi ed esercitano i poteri di spesa e quelli di acquisizione delle entrate rientranti nella competenza dei propri uffici, salvo quelli delegati ai dirigenti
L'art. 16 del D.Lgs. n. 165/2001, come di recente novellato, individua i compiti e poteri dei dirigenti degli uffici dirigenziali generali, in particolare essi:   Promuovono e resistono alle liti ed hanno il potere di conciliare e di transigere, fermo restando quanto disposto dall'art. 12, comma 1, della l. n. 103/1979
L'art. 17 del d.lgs. 165/2001 e s.m.i., "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche", esplicita i compiti e i poteri dei dirigenti non preposti a uffici dirigenziali generali. NON rientra tra essi:   promuovere e resistere alle liti
L'art. 17 del d.lgs. 165/2001 e s.m.i., "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche", esplicita i compiti e i poteri dei dirigenti non preposti a uffici dirigenziali generali. NON rientra tra essi:   promuovere e resistere alle liti
L'art. 17 del d.lgs. 165/2001 e s.m.i., "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche", esplicita i compiti e i poteri dei dirigenti non preposti a uffici dirigenziali generali. NON rientra tra essi:   formulare proposte ed esprimere pareri al Ministro, nelle materie di loro competenza
L'art. 17 del d.lgs. 165/2001 e s.m.i., "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche", esplicita i compiti e i poteri dei dirigenti non preposti a uffici dirigenziali generali. NON rientra tra essi:   formulare proposte ed esprimere pareri al Ministro, nelle materie di loro competenza
L'art. 17 del d.lgs. 165/2001 e s.m.i., "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche", esplicita i compiti e i poteri dei dirigenti non preposti a uffici dirigenziali generali. NON rientra tra essi:   formulare proposte ed esprimere pareri al Ministro, nelle materie di loro competenza
L'art. 17 del d.lgs. 165/2001 e s.m.i., "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche", esplicita i compiti e i poteri dei dirigenti non preposti a uffici dirigenziali generali. NON rientra tra essi:   richiedere direttamente pareri agli organi consultivi dell'Amministrazione
L'art. 3 del D.Lgs. n. 165/2001 individua le categorie di dipendenti esentate dall'applicazione della normativa di diritto comune e dal processo di contrattualizzazione. L'elencazione tassativa comprende:   Avvocati e procuratori dello Stato
L'art. 3 del D.P.R. 62/2013 e s.m.i. riporta i principi generali cui il dipendente pubblico deve conformare la propria condotta. Al comma 6 dello stesso articolo 3, il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici dispone che il dipendente pubblico:   Dimostra la massima disponibilità e collaborazione nei rapporti con le altre pubbliche amministrazioni, assicurando lo scambio e la trasmissione delle informazioni e dei dati in qualsiasi forma anche telematica, nel rispetto della normativa vigente
L'art. 46 del d.lgs. 165/2001 dispone che, agli effetti della contrattazione collettiva nazionale, le Pubbliche Amministrazioni sono:   legalmente rappresentate dall'ARAN
L'art. 5 del D.P.R. n. 62/2013 detta i principi per la "partecipazione ad associazioni e organizzazioni" dei dipendenti pubblici (si indichi quale affermazione in merito non è corretta):   Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente comunica tempestivamente al responsabile dell'ufficio di appartenenza la propria appartenenza ad organizzazioni, a prescindere dal loro carattere riservato o meno, i cui ambiti di interessi possano interferire con lo svolgimento dell'attività dell'ufficio anche se si tratti di sindacati
L'art. 52, comma 1-bis, del d.lgs. 165/2001, nel regolamentare le progressioni fra le aree funzionali della P.A., prevede una riserva delle posizioni disponibili destinata all'accesso dall'esterno?   Sì, pari ad almeno il 50%
L'art. 63 del D.Lgs. n. 165/2001 (art. 68, comma 1, del D.Lgs. n. 29/1993 nella stesura successiva alla riforma introdotta dall'art. 18 D.Lgs. 29 ottobre 1998, n. 387) prevede che al giudice ordinario vengano devolute tutte le controversie inerenti ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, fra cui:   Le controversie concernenti l'assunzione al lavoro
L'art. 7, co.5, del D.lgs. 165/2001 e ss.mm.ii., stabilisce che le pubbliche amministrazioni:   Non possono erogare trattamenti economici accessori che non corrispondano alle prestazioni effettivamente rese
L'art. 8 del D.P.R. n. 62/2013 e s.m.i., cosa dispone in merito alla prevenzione della corruzione?   Il dipendente deve rispettare le prescrizioni contenute nel piano per la prevenzione della corruzione
Le assunzioni obbligatorie delle categorie protette e tirocinio per portatori di handicap riguardano anche le amministrazioni pubbliche?   Si, lo prevede espressamente l'art. 39 del D.Lgs. n. 165/2001
Le assunzioni obbligatorie di soggetti appartenenti alle categorie c.d. protette, di cui alla L. n. 68/1999, avvengono (art. 35 D.Lgs. 165/2001):   Previa verifica della compatibilità della invalidità con le mansioni da svolgere, per chiamata numerica degli iscritti nelle liste di collocamento
Le attribuzioni dei dirigenti, di cui all'art. 4, c. 3, d.lgs. n. 165/2001 e s.m.i. possono essere derogate:   soltanto espressamente e ad opera di specifiche disposizioni legislative
Le attribuzioni dei dirigenti, di cui all'art. 4, c. 3, d.lgs. n. 165/2001 possono essere derogate:   soltanto espressamente e ad opera di specifiche disposizioni legislative
Le cause di ineleggibilità e incompatibilità degli amministratori locali...   Comportano la decadenza dalla carica ricoperta
Le controversie aventi ad oggetto i rapporti di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni di cui all'art. 1 co. 2, Testo Unico sul pubblico impiego sono attribuite alla competenza del giudice ordinario in funzione di giudice del lavoro, tra cui:   Le controversie concernenti il conferimento e la revoca degli incarichi dirigenziali
Le disposizioni concernenti i controlli sulle assenze, di cui all'art. 55-septies Testo Unico sul pubblico impiego, costituiscono norme imperative?   Si, e la violazione doloso o colposa delle disposizioni costituisce illecito disciplinare in capo ai dipendenti preposti alla loro applicazione
Le disposizioni concernenti i rapporti fra procedimento disciplinare e procedimento penale, di cui all'art. 55-ter Testo Unico sul pubblico impiego costituiscono norme imperative?   Si, e la violazione doloso o colposa delle disposizioni costituisce illecito disciplinare in capo ai dipendenti preposti alla loro applicazione
Le disposizioni concernenti il licenziamento disciplinare, di cui all'art. 55-quater Testo Unico sul pubblico impiego, costituiscono norme imperative?   Si, e la violazione doloso o colposa delle disposizioni costituisce illecito disciplinare in capo ai dipendenti preposti alla loro applicazione
Le disposizioni concernenti la permanente inidoneità psicofisica, di cui all'art. 55-octies Testo Unico sul pubblico impiego, costituiscono norme imperative?   Si, e la violazione doloso o colposa delle disposizioni costituisce illecito disciplinare in capo ai dipendenti preposti alla loro applicazione
Le disposizioni concernenti la responsabilità disciplinare per condotte pregiudizievoli per l'amministrazione e limitazione della responsabilità per l'esercizio dell'azione disciplinare, di cui all'art. 55-sexies Testo Unico sul pubblico impiego, costituiscono norme imperative?   Si, e la violazione doloso o colposa delle disposizioni costituisce illecito disciplinare in capo ai dipendenti preposti alla loro applicazione
Le disposizioni concernenti le false attestazioni della presenza in servizio, di cui all'art. 55-quinquies Testo Unico sul pubblico impiego, costituiscono norme imperative?   Si, e la violazione doloso o colposa delle disposizioni costituisce illecito disciplinare in capo ai dipendenti preposti alla loro applicazione
Le disposizioni concernenti le false certificazioni mediche attestanti uno stato di malattia, di cui all'art. 55-quinquies Testo Unico sul pubblico impiego, costituiscono norme imperative?   Si, e la violazione doloso o colposa delle disposizioni costituisce illecito disciplinare in capo ai dipendenti preposti alla loro applicazione
Le disposizioni concernenti le forme e termini del procedimento disciplinare, di cui all'art. 55-bis Testo Unico sul pubblico impiego, costituiscono norme imperative?   Si, e la violazione doloso o colposa delle disposizioni costituisce illecito disciplinare in capo ai dipendenti preposti alla loro applicazione
Le disposizioni dell'art. 19, co. 12-bis, del d.lgs. n. 165 del 2001, sugli incarichi di funzioni dirigenziali costituiscono norme:   non derogabili dai contratti o accordi collettivi
Le disposizioni dell'art. 55 del D.Lgs. n. 165/2001 (Responsabilità, infrazioni e sanzioni, procedure conciliative) costituiscono norme imperative?   Sì, costituiscono norme imperative
Le disposizioni di cui all'art. 5 del D.Lgs. n. 165/2001, sui poteri di organizzazione trovano applicazione anche per le Autorità amministrative indipendenti?   Si, per espressa previsione di cui al citato articolo
Le disposizioni sull'incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi di cui all'art. 53, commi da 7 a 13 del D.Lgs. n. 165/2001, si applicano anche ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo parziale?   Si, se la prestazione lavorativa è superiore al 50% di quella a tempo pieno
Le procedure selettive con cui si procede all'assunzione di personale nelle pubbliche amministrazioni:   servono ad accertare la professionalità richiesta
Le progressioni di carriera rientrano tra gli strumenti:   per premiare il merito e la professionalità
Le progressioni economiche rientrano tra gli strumenti:   per premiare il merito e la professionalità
Le pubbliche amministrazioni che conferiscono o autorizzano incarichi, anche a titolo gratuito, ai propri dipendenti devono comunicarlo al Dipartimento della funzione pubblica, per via telematica nel termine di (co. 12, art. 53 Testo Unico sul pubblico impiego):   Quindici giorni
Le pubbliche amministrazioni che hanno situazioni di soprannumero o rilevino comunque eccedenze di personale, in relazione alle esigenze funzionali o alla situazione finanziaria, sono tenute ad osservare le procedure previste dall'art. 33 del D.Lgs. n. 165/2001 dandone immediata comunicazione:   Al Dipartimento della funzione pubblica
Le pubbliche amministrazioni non possono conferire incarichi retribuiti a dipendenti di altre amministrazioni pubbliche senza la previa autorizzazione (Testo Unico sul pubblico impiego, art. 53, co. 8):   Dell'amministrazione di appartenenza dei dipendenti stessi
Le pubbliche amministrazioni non possono conferire incarichi retribuiti a dipendenti di altre amministrazioni pubbliche senza la previa autorizzazione dell'amministrazione di appartenenza dei dipendenti stessi. A norma di quanto dispone l'art. 53 del Testo Unico sul pubblico impiego quanto affermato è corretto?   Si, è corretto e il relativo provvedimento è nullo di diritto
Le pubbliche amministrazioni possono erogare trattamenti economici accessori che non corrispondano a prestazioni effettivamente rese?   No. Lo esclude espressamente l'art. 7 del D.Lgs. n. 165/2001
Le pubbliche amministrazioni possono sottoscrivere in sede decentrata contratti collettivi che comportino oneri non previsti negli strumenti di programmazione annuale e pluriennale?   No, lo esclude espressamente l'art. 40 del D.Lgs. n. 165/2001
Le pubbliche amministrazioni possono sottoscrivere in sede decentrata contratti collettivi integrativi che disciplinano materie non espressamente delegate a tale livello negoziale?   No, lo esclude espressamente l'art. 40 del D.Lgs. n. 165/2001
Le pubbliche amministrazioni possono sottoscrivere in sede decentrata contratti collettivi integrativi in contrasto con i vincoli e con i limiti risultanti dai contratti collettivi nazionali?   No, lo esclude espressamente l'art. 40 del D.Lgs. n. 165/2001
Le pubbliche amministrazioni possono stipulare contratti di somministrazione di lavoro (art. 36 Testo Unico sul pubblico impiego)?   Si, ma solo in riferimento ad esigenze temporanee ed eccezionali
L'esercizio dei compiti e dei poteri previsti dall'art. 16, comma 1, del d.lgs. 165/2001 e s.m.i., "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche", può essere conferito anche a dirigenti preposti a strutture organizzative comuni a più Amministrazioni Pubbliche?   Sì, può
L'esercizio dei compiti e dei poteri previsti dall'art. 16, comma 1, del d.lgs. 165/2001 e s.m.i., "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche", può essere conferito anche ai dirigenti preposti all'attuazione di particolari programmi, progetti e gestioni?   Sì, può
L'esercizio di fatto di mansioni non corrispondenti alla qualifica di appartenenza non ha effetto ai fini dell'inquadramento del lavoratore o dell'assegnazione di incarichi di direzione. A norma del disposto di cui all'art. 52 Testo Unico sul pubblico impiego quanto affermato:   È corretto
L'insieme dei compiti e delle specifiche attività che il prestatore di lavoro deve eseguire nell'ambito del rapporto di lavoro corrisponde:   alle mansioni
L'ufficio competente per i procedimenti disciplinari, ai sensi dell'art. 55 bis del d.lgs. n. 165/2001 e s.m.i., conclude il procedimento, con l'atto di archiviazione o di irrogazione della sanzione entro:   centoventi giorni dalla contestazione dell'addebito