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vi dico tutto: non studiate sse...
13 messaggi, letto 1461 volte

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Da: sotuttoio08/09/2017 21:27:39
leggo spesso di storie di gente che risulta eternamente idonea ai concorsi senza vincere mai e venire mai assunta.

qualcuno vi ha illuso che per entrare nella PA ci vuole lo studio matto e disperatissimo, e poi pure che sei un ebete, passi. in realtà non è affatto cosi. all'ultimo concorso che ho fatto la presidente della commissione,non so quanto sia legale la cosa, ha chiaramente detto non valutiamo lo studio ma altro. senza specificare cosa intendeva per ''altro''. secondo me, doti innate,carisma,motivazioni. ma lo studio, quello matto e disperatissimo sse mancano queste doti vi fa diventare solo dei pappagalli che ripetono.ed ecco perchè si viene sempre buttati fuori.

sfido chiunque a dimostrare il contrario.
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Da: Si vabbè 08/09/2017 23:08:23
E perché qualcun altro dovrebbe avere necessità di dimostrare il contrario di quello che hai detto tu se tu stesso non hai dimostrato quella che resta una tua opinione?
Ciò premesso, la tua ipotesi è verosimile ma applicabile solo in poche categorie di concorsi dove l'esame dei candidati può spingersi ben al di là di verifiche scritte od orali di tipo culturale: servono valutazioni più approfondite per verificare la "pasta" del candidato.
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Da: sotuttoio08/09/2017 23:14:19
già alle prove scritte cercano di capire chi è questo e chi è quello. poi all'orale la ''pasta'' del candidato si vede. come ho appena scritto nell'altro post dietro a un front office di un comune di metti uno che è impacciato, che si è ammazzato di studio invece di uno che ha studiato poco ma piu' scaltro e disinvolto?fammi sapere.
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Da: a me08/09/2017 23:31:29
la scaltrezza e la sicurezza, mi viene data dal sapere e quindi dallo studio, che più che matto e disperatissimo deve essere costante, argomentativo e critico

"L'altro" che viene valutato secondo la presidente della Commissione citata da Sottuio, secondo me è la padronanza della/e materia/e e la capacità di applicarle nella vita reale. In fondo un concorso viene fatto per valutare e assumere delle professionalità che andranno a lavorare nella P.A.
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Da: impiegato_comunale  08/09/2017 23:31:38
Quello che si valuta non è solo la preparazione ma anche e soprattutto l'aspetto pratico. C'è bisogno di gente che lavora ma soprattutto che sa lavorare bene e veloce, senza perdersi in bicchieri d'acqua. Gente che sa risolvere i problemi che inevitabilmente si affrontano ogni giorno (con il pubblico e con gli altri enti).
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Da: mi08/09/2017 23:32:55
correggo, sottuttoio

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Da: sotuttoio08/09/2017 23:39:14
partiamo dal presupposto che la perfezione non esiste,ma il solo studio non ha senso.si deve almeno avere dico almeno un pò di buon senso. le macchine le fanno i computer. l'umiltà di ammettere i propri limiti già è una bella qualità ma se si presenta uno scarso e che crede che lo studio in piu' gli porterà maggiore punteggio ha totalmente sbagliato. purtroppo se madre natura è stata cattiva con taluni dal punto di vista mentale non è colpa della PA. esistono poi i concorsi riservati ai disabili, ma se si hanno problemi psichici non credo che si sia idonei a lavorare anche in un back office.allora quale futuro per uno che non è bravo per dirla tutta? nel passato molti di questi individui sono stati inseriti nella PA ingolfando di fatto la macchina.io non dico che bisogna starsene a casa ma... trovare qualche altro lavoro.
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Da: Lo studio ragionato 09/09/2017 00:15:13
Quello serve
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Da: FUNZIONARIO85 09/09/2017 01:48:39
se sei scaltro ma non studi non passi le prove, quindi cambia poco. Se studi ma non le sai applicare vuol dire che le hai studiate male..ma in primis il concorso bisogna vincerlo e per vincerlo bisogna passare le prove e per passarle bisogna studiare; non sono colloqui,sono prove...se fanno le domande e tu rispondi hanno poco da obiettare.
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Da: sotuttoio09/09/2017 06:35:21
FALSO funzionario . dipende da come ti poni non è che come i pappagalli rispondi alla domandina, dipende se sai argomentare al momento...ho visto parecchi fighetti nonsaper neanche cose basilari passare rispetto a veterani che sapevano tutto.d'altronde se vai nel privato non gliene frega un c,,,, della pappagallata se poi non sai fare un discorso a parole tue ma ripeti concetti studiati sui libri.lo studio non basta.molto meglio nascere con la mente giusta,ma siccome questo non è sempre possibile c'è qualcuno che vuole cavarsela con lo studio.lo studio serve solo se hai la capoccia capace di ragionare e non farsi infinocchiare al primo problema che arriva, altrimenti è nulla,non serve
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Da: Si vabbè 09/09/2017 10:04:33
Nel privato è lapalissiano che i colloqui tendano a verificare ben altro rispetto alla mera conoscenza "tecnica".
Nel pubblico, invece, non ho detto che teoricamente si cerchino quelle qualità a cui qui si allude: semmai, è piuttosto difficile che nelle esecuzioni delle "solite" prove di esame certi lati caratteriali o predisposizioni possano emergere con cristallina evidenza.
Se poi si parla, invece, di pochi candidati a cui potere dedicare più tempo nella prova orale, oppure di concorsi nei quali siano previste valutazioni attitudinali e/o psicologiche, la cosa può radicalmente cambiare.
Resta, però, il fatto che la priva di esame debba essere valutata con un punteggio che non può prevedere (almeno dichiaratamente) valutazioni diverse da quelle previste.
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Da: sotuttoio10/09/2017 15:52:44
e invece c'è molta discrezionalità della commissione.per dirla tutta se sei a posto entri senza problemi se hai qualche problemuccio caratteriale non entri,se stai proprio male idem.anche con prove fatte similmente se ne accorgono se hai problemi, nel senso che hai solo  studiato senza avere capacità spiccate.almeno nei concorsi che ho fatto io fino a questo in cui dichiaratamente ci è stato fatto capire che non valutavano la mera conoscenza degli argomenti ma ''ALTRO''. da una parte è un bene da un'altra se non sei bravo allora non puoi lavorare nella PA mi sembra una cosa controcorrente rispetto al passato in cui diciamocela tutta sono entrati cani e porci.
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Da: IL CANDIDATO11/09/2017 14:38:24
deve essere al corrente dei criteri di valutazione. Essi dovrebbero essere stabiliti dalla commissione prima delle prove scritte e resi noti.
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