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Tutti i trucchi per farsi trasferire al Sud. Che ne pensate?
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Da: Matteo15/02/2009 15:18:08
IL CASO - LE GUARDIE CARCERIERE

Tutti i trucchi per farsi trasferire al Sud

Cariche nei consorzi ed elezioni nei paesini. Il cambio di città è dovuto in caso di un incarico pubblico.
Chi canta le arie liriche? I cantanti lirici. Chi pedala in bicicletta? I ciclisti. Chi avvia le imprese? Gli imprenditori, direte voi. No: gli agenti carcerari. Almeno ad Agrigento. Dove i secondini (nominati dalla politica) sono quasi un terzo dei membri dell'Asi, il consorzio che dovrebbe sviluppare il sistema industriale locale.

Hanno scoperto un trucco: un dipendente pubblico che ricopre un incarico pubblico può chiedere d'essere trasferito vicino a casa sua. Sia chiaro: non dipende da questi furbetti se esiste da anni l'andazzo di segretari, impiegati, postini, tecnici catastali e lavoratori pubblici vari che, assunti per coprire i buchi di organico nel Nord del Paese, cercano appena possibile di tornare vicino alla famiglia. Diciamolo, il tentativo di rientrare nei dintorni dei luoghi in cui magari vivono i vecchi genitori, la moglie, i parenti è umanamente comprensibile. Che però debbano rimetterci il funzionamento dei pubblici uffici e i cittadini che se ne servono, è assai discutibile. Anzi, è inaccettabile. Tanto più quando la sproporzione nella copertura degli organici nelle diverse parti del paese grida vendetta. Prendiamo, appunto, le guardie di custodia.

All'estero, dicono i dati del Consiglio d'Europa elaborati dal Centro Studi dell'organizzazione non-profit «Ristretti Orizzonti », per ogni cento agenti carcerari ci sono 157 detenuti in Inghilterra, 165 in Olanda, 176 nella Repubblica Ceca, 199 in Scozia, 207 in Portogallo, 209 in Francia, 218 in Austria, 227 in Germania, 237 in Grecia, 283 in Spagna. Per non parlare di certi paesi ex comunisti quali la Russia (332) o l'Ucraina, dove ogni 100 secondini i carcerati sono addirittura 393. Bene: in Italia il rapporto è uno a uno: 101 detenuti ogni cento agenti. Questo sulla carta. In realtà l'enorme accumulo di persone finite in cella (o ritornateci dopo essere state rimesse in libertà con l'indulto del 2006 votato dalla sinistra e da una parte della destra, Forza Italia in testa) fa sì che i numeri siano del tutto sballati. A dispetto dei limiti fissati dall'Ue (8 metri cubi di spazio per ogni detenuto), limiti che imporrebbero all'Italia di avere nei penitenziari attuali non più di 43.102 «ospiti», i nostri carcerati sono già saliti, stando ai dati di tre giorni fa a 59.419. Sedicimila in più del consentito. Un esubero esplosivo. Al contrario, gli agenti di custodia effettivamente in forza dentro le 205 strutture penitenziarie (160 case circondariali, 37 case di reclusione, 8 istituti per le misure di sicurezza), al di là di tutti quelli che negli anni sono stati distaccati negli uffici ministeriali o addirittura in altre amministrazioni statali, sono scesi a 37.853. Cioè circa quattromila in meno rispetto alla pianta organica stabilita nel lontano 2001. Risultato: in questo preciso momento ogni cento secondini ci sono 156 detenuti.

Ma anche qui, solo sulla carta. Le differenze tra le diverse aree del Paese, e torniamo al tema iniziale, sono infatti fortissime. Per ogni cento agenti «virtuali» in organico, ce ne sono infatti 16 in meno in Emilia Romagna e in Friuli ma 15 in più in Molise, 17 in meno in Val d'Aosta ma 6 in più in Puglia, 20 in meno in Piemonte e in Liguria ma quasi 16 in più in Calabria. Quanto al rapporto tra agenti e detenuti, valga per tutti questo confronto: ogni cento guardie ci sono oggi 192 carcerati in Lombardia, 201 nel Veneto, 231 in Emilia Romagna e 100 nel Lazio. Uno squilibrio intollerabile. Che è ancora più vistoso contando non solo gli operatori che stanno fisicamente dentro i penitenziari ma anche quelli distaccati in uffici vari della capitale. Domanda: come si sono creati questi squilibri? Una risposta è, appunto, nella storia dell'Asi di Agrigento. Cosa sia lo lasciamo dire al sito internet ufficiale: è un «ente di diritto pubblico» che «mira a favorire l'insediamento delle piccole e medie imprese nelle aree già individuate della Regione Siciliana». Presieduto dall'avvocato Stefano Catuara, un ex-comunista di Raffadali che da anni è diventato uomo di fiducia del suo compaesano Totò Cuffaro (al punto che se gli chiedi di che partito è risponde: «Udc: Unione di Cuffaro»), il consorzio ha otto membri del comitato direttivo e 49 consiglieri, nominati da comuni, sindacati, alcune associazioni di categoria, partiti. Teste d'uovo scelte per la preparazione, gli studi alla London School of Economics e la capacità di aiutare la nascita di nuove imprese in un territorio difficile? Magari! Quindici dei 49 consiglieri, quasi uno ogni tre, fanno gli agenti di custodia. Cosa c'entrano con l'industrializzazione di aree disperate come quella di cui parliamo? Niente: zero carbonella. La poltrona serve però ai titolari per lavorare, invece che in Friuli o in Piemonte, nelle carceri di Agrigento e di Sciacca. La prova è in una sentenza di pochi giorni fa emessa dal Tar del Lazio che, come ha raccontato «Il Giornale di Sicilia», ha dato torto al Ministero di Grazia e Giustizia che inutilmente aveva cercato di smistare «alcuni agenti di polizia penitenziaria, componenti del consiglio generale del consorzio industriale di Agrigento» in penitenziari del Nord dove potevano essere più utili. Sono consiglieri del consorzio? Devono restare dove stanno, almeno per ora. Un'altra sentenza del Tar, stupefacente, aveva dato ragione poche settimane fa a un altro siciliano refrattario agli spostamenti.

Il tenente colonnello medico Aurelio Mulè, destinato a una missione in Afghanistan, aveva fatto ricorso al Tribunale amministrativo spiegando che proprio non poteva andare in missione laggiù perché aveva una missione quaggiù. Per la precisione a Cattolica Eraclea, dove è consigliere comunale. E' vero che, come hanno raccontato i quotidiani locali, l'uomo è tra i più assenteisti alle riunioni. Ma mandarlo a fare il suo lavoro all'estero, secondo il suo avvocato avrebbe «configurato una lesione del suo diritto all' espletamento delle funzioni elettive ». Funzioni non a caso appetite dagli stessi agenti di custodia. Un esempio? Alle ultime elezioni di Comitini, un paese piccolissimo dove bastavano 24 voti (un paio di famiglie, un paio di cugini) per entrare in consiglio comunale, erano presenti due liste. In una, su dodici candidati, c'erano quattro secondini. Nell'altra, sempre su dodici, quattro secondini, un poliziotto e un finanziere.

Gian Antonio Stella
Corriere della Sera - 15 febbraio 2009

Da: Indignato16/02/2009 10:00:50
Cosa penso? Gente senza dignita'. Devono finire queste cose dalla Sicilia, chi fa un concorso poi deve andare a lavorare.

Da: impiegato16/02/2009 12:16:06
si, ma non è giusto che rimanga 15 anni lontano da casa, senza uno schifo di trasferimento, quando esistono posti vacanti!!!!!!!
Ecco perchè la gente si ingegna

Da: lo sciamano16/02/2009 14:20:25
Vergogna, vergogna, vergogna! Ma quali posti vacanti, le sedi del sud sono quasi sempre piene di personale, se non in esubero...

Da: sapete che penso?16/02/2009 14:29:27
credo che siamo un paese del terzo mondo. Nei paesi evoluti la gente cambia città un sacco di volte. Negli USA si cambia Stato e ci si trasferisce dove c'è lavoro. In Italia si ritiene invece che gli impiegati statali abbiano il diritto di tornare da mammà, con il risultato che il nord rimane sempre sotto organico, e il sud invece è costantemente sopra. Queste furbizie le paghiamo tutti in quanto è facile (se non ragionevole) dire che gli statali sono fannulloni se si entra in uffici in cui ci sono 10 persone e 5 scrivanie. Ma che vogliamo farci, c'è il diritto di tornare da mammà!
Faccio presente che per ciascun furbone che torna a casa con i metodi denunciati da Stella ce ne sono almeno dieci che si trasferiscono senza lamentarsi, ritenendo che non c'è un diritto a vivere dove si è nati. Riflettiamoci, anche rendendoci conto che molti nostri connazionali sono emigrati in posti lontanissimi con biglietto di sola andata.

Da: Indignato16/02/2009 15:14:20
Ma infatti quelli che se ne vanno e tornano al paesello con i trucchi sono quelli meno aperti e che non si integrano nelle nuove realta' e sono poi quelli che sottraggono la possibilita' di andar via a quelli che, magari, hanno dei familiari ammalati.
E' davvero una tristezza. Per fortuna non sempre la fanno franca. Ma rimangono sempre delle persone con una marcia in meno, quello e' sicuro.

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Da: siciliana16/02/2009 15:24:40
è giusto quello che dite ma con le opportune distinzioni, infatti al sud x via dei blocchi degli ultimi anni ci sono le sedi periferiche degli enti statali come inps,inail,ae,min giustizia,min interno ecc sotto organico e uffici della regione,delle asl, delle dpl e soprattutto dei comuni sovraffollati di gente, in particolare ex lsu entrati senza concorso. Anche qua opportune distinzioni tra ex lsu che sgobbano perchè i dipendenti di ruolo schiavizzano i precari ed ex lsu che non fanno un cavolo o perchè sono troppi o perchè semplicemente ritengono che essendo precari non debbano sforzarsi più di tanto.

Da: impiegato17/02/2009 13:35:37
Andate a lavorare voi in città come Milano con uno stipendio di 1.200 €,  ed affitti di 500-600 € un monolocale, e poi vediamo se non scappate di notte, con tutti i trucchi possibili e immaginabili
SCAPPATE, SCAPPATE, LASCIATE IL NORD CON IL CULO PER TERRA
( INFATTI SENZA IMPIEGATI DEL SUD GLI UFFICI PUBBLICI POTREBBERO ANCHE CHIUDERE).

Da: lega sud17/02/2009 13:38:33
è solo invidia perchè al sud si sta mooooooooooolto meglio , sia in termini economici che climatici
BEATO CHI PUO' TORNARSENE A CASA!!!!!!!!!!!

Da: Fior di melo17/02/2009 13:55:31
E poi chi ha detto che chi chiede il trasferimento lo fa per tornare  da mammà o nel luogo in cui si è nati? Cazzate, si chiede il trasferimento per i ricongiungimenti familiari, per tornare dal proprio coniuge e dai propri figli,un diritto di tutti, o no? Ma chi è solo come un cane queste cose non le può capire.................................

Da: Il figlio di Paolo17/02/2009 13:59:55
Se dovesse andare bene il conc che dico io, la mia compagna e i miei figli sarebbero disposti a trasferirsi con me ovunque, con tutto che amiamo tantissimo la nostra città, che è veramente la più bella del mondo, ma il lavoro che tengo qua non mi soddisfa, loro mi appoggiano in tutto, e allora si può, anzi si deve, cambiare...Poi, se dopo il corso capitassero dei posti qua o comunque la possibilità di tornare......ma chi è lo stronzo che direbbe di no?

Da: Ughetto17/02/2009 14:04:30
SONO D'ACCORDO.
NON è GIUSTO CHE I POSTI DI LAVORO AL NORD SIANO PERCENTUALMENTE SUPERIORI AI POSTI DI LAVORO AL SUD.
SE NON CI FOSSE QUESTA DISPARITà STATE SICURI CHE NON CI SAREBBERO TRASFERIMENTI, PERCHè OGNUNO FAREBBE DOMANDA PER IL POSTO CHE GLI AGGRADA E Lì RIMARREBBE.
POI NON FACCIAMO PARAGONI CON GLI USA, UNA VERA TERRA DI GENTE SENZA RADICI. A ME METTE PAURA LA FACILITà CHE VOI ELOGIATE CON CUI IN AMERICA SI CAMBIA CASA, STATO, RESIDENZA; VALE ANCHE PER I SERIAL KILLER, PER I CRIMINALI, Lì è MOLTO FACILE FAR PERDERE OGNI TRACCIA DI Sè.

Da: lo sciamano17/02/2009 14:23:02
Sarà anche un diritto tornare ma senza sotterfugi. Il trasferimento non è un'atto dovuto ma una possibilità. Nessun contratto prevede l'obbligo di trasferimento da parte dell'ente o dell'azienda.
Per Ughetto: di quali posti parli quando dici che sono percentualmente superiori al nord? Dei posti negli enti pubblici? Non credo proprio... Dei posti nel mondo del privato? Beh se gli imprenditori non vogliono investire in determinate regioni un motivo ci sarà...

Da: lega sud17/02/2009 14:39:09
Infatti, non dico che è lecito trasferirsi con sotterfugi, ma è lecito attendere il trasferimento ( ovunque, sia al nord, che al centro o al sud) come un diritto soggettivo e parte integrante dell'impiego pubblico, che non ti dà alcuna soddisfazione dal punto di vista economico.

Da: lo sciamano17/02/2009 14:45:01
Ok, concordo che sia un diritto soggettivo, peccato che venga leso dagli stessi "colleghi" che per passare avanti in qualsivoglia graduatoria ne inventano di ogni tipo, a scapito magari di chi il bisogno lo ha reale. Quindi è sicuramente da disprezzare chi si fa eleggere come consigliere comunale non per senso civico ma solo perchè così può vantare un titolo aggiuntivo rispetto a chi è lontano da casa da anni ed è semplicemente onesto

Da: lega sud17/02/2009 14:54:07
questi sono i meriti della politica.
se per questo anche i nostri deputati fanno quello non per spirito, ma per pura convenienza economica ed altro ????????? ( AZZZZZ, si beccano 20.000 € al mese.)

Da: tony17/02/2009 15:00:09
al di là di tutto e senza nessuna voglia di polemica, non mi sembra che questi poliziotti diano un bell'esempio

Da: lo sciamano17/02/2009 15:01:46
e va be.. ma se riduciamo tutto alla convenienza economica e non allora la discussione è chiusa.. credo non si debba mai smettere di indignarsi di fronte a queste cose o pensare tanto è così anche da altre parti. E poi, per stemperare la discussione, 20.000 euro? Ci sono mignottoni d'alto bordo che li fanno in una settimana, anche loro per pura convenienza economica

Da: MA ANDATE A LAVORARE, FALLITI!17/02/2009 16:16:59
MINCHIA, PURE I CONSIGLI PER TORNARE A CASA.
MA ITEVINNE A TRAVAGGHIARE!!!
PEZZ'I COSE INUTILI!

Da: angatt30/09/2010 12:22:04
QUALCUNO SA SE ESISTE UNA CIRCOLARE CHE PERMETTE AGEVOLMENTE IL TRASFERIMENTO DA UNA SEDE MINISTERIALE DEL SUD AD UNA DEL NORD? VORREI ANDARE AL NORD.

Da: militare11/09/2011 21:02:28
purtroppo il problema è che nelle varie forze armate esiste l 80 % di persone del sud e molte caserme sono al nord. tutti vogliono tornare a casa ma purtroppo le caserme sono di piu al nord... lo stato dovrebbe riaprire le vecchie caserme del sud dato che i signori del nord lavorano a casa loro dietro una scrivania.hanno la famiglia, l eredità e vivono serenamente. x noi del sud vivere con 1300 euro al mese e mantenere una famiglia e una casa è quasi un miracolo.almeno giu abbiamo l aiuto della famiglia..anche quello morale è importante..

Da: e poi si lamentano11/09/2011 21:21:26
che i meridionali stanno sul cazzo a tutti. volete stare a casa vostra? e allora cercate lavoro a casa vostra e non andate a rompere i coglioni altrove a fregare posti di lavoro se poi volete tornarvene a casina da mamma' e papa' lasciando scoperti gli uffici.

Da: concorsi su base regionale12/09/2011 08:50:24
Per risolvere il problema i concorsi andrebbero espletati solo su base regionale, ma nessuno ha il coraggio di fare questa riforma perchè i soliti garantisti gattopardiani comincerebbero a lagnarsi che è incostituzionale.
E' semplice: a livello centrale si fa una razionalizzazione dei posti e poi i bandi prevedono per pogni regione un tot numero a cui possono partecipare solo i residenti in quella regione.
Non c'è trucco, nè inganno.Chi poi sogna fin da bambino di andarsene dal paesino sfigato perchè ha in testa la grande città ( ammesso che vivere a Roma o Milano sia oggi meglio che vivere in una piccola realtà locale...) potrà sempre farlo trovando lavoro in aziende private.

Sconsiglio poi ogni paragone con gli Stati Uniti d'America. Sono realtà troppo diverse dalla nostra. Storia diversa, mentalità diversa, spirito diverso. Gli USA offrono tante possibilità, ma attenzione: sono diversissini da noi..nel bene e nel male...noi siamo latini e abbiamo altre caratteristiche.

Da: Gargiulo12/09/2011 09:03:15
Condivido tutto ciò che è stato scritto poco fa dall'utente qui sopra, e in merito allo "spericolato" paragone con gli USA che è stato fatto nel topic aggiungo una cosa: in America, anche se è più grande, per spostarsi non è complicato come da noi: la mobilità del lavoro è molto più elevata, e con essa però anche il mercato immobiliare, per comprare una casa in America non servono certo 15 anni di stipendio (o in alternativa un mutuo da strozzarsi il collo fino alla vecchiaia), o se si va in affitto non parte la metà secca dello stipendio come avviene spostandosi a lavorare a Milano, Roma o Firenze. Tra una città e l'altra ci sono collegamenti efficienti sia via aerea che, ora, con linee TAV, per tornarsene uno week end dai familiari non c'è bisogno di un'odissea.....

Da: leghista seria12/09/2011 09:40:43
Io penso che bisognerebbe attuare lo schema "aiutiamoli a casa loro".
Tutti gli aiuti economici che il nord manda al sud dovrebbero essere finalizzati ad evitare che queste masse di disperati si riversino oltre la linea gotica. Magari tutti questi trasferimenti di denaro dal nord al sud, invece di versarli nelle tasche dei politici, potrebbero essere usati per fare infrastrutture che favoriscano lo sviluppo al meridione. Solo così eviteremmo l'invasione dei meridionali.
Perciò, aiutamioli sì, ma a casa loro.

Da: x leghista seria12/09/2011 09:56:24
ma o caga polentona del cazzo

Da: ciao a tuttiiii12/09/2011 10:01:49
secondo me i concorsi su base regionale non sarebbero da fare.... favorirebbero le raccomandazioni e costerebbero il quadruplo. I concorsi sono, come è giusto che siano, su base nazionale, l'inconveniente è pero' che in caso di vittoria potrebbero mandarti anche a pordenone.... molti sono disposti a stare nella sede assegnata, lasciando moglie e figli che non possono spostarsi perchè magari lavorano da altre parti, con la consapevolezza che dopo 5 anni potrebbero tornare a casa.... il problema è che la mobilità non esiste e che ti obbligano a stare lontano anche per 10, 15 anni. il discorso che i meridionali vengono a rubare qualcosa oltre che detto da una persona ignorante è sbagliato: nessuno ruba niente. Il dato di fatto é che i concorsi sono VINTI soprattutto da gente del sud.

Da: ciao a tuttiiii12/09/2011 10:05:31
se si volesse dopo un paio di anni ci sarebbe la possibilità di bandire la mobilità e spostare le presone, visto i postil asciati liberi dai pensionamenti.... invece ci sono carenze d'organico ovunque... basti pensare l'inps che ha carenze in tutta Italia che non vengono coperte visto che c'è il blocco al 20%, ossia per 10 che vanno in pensione ne ponnono assumere solo 2, cosi preferiscono lasciare buchi maggiori al sud il quale può fare a meno di servizi....

Da: ciao a tuttiiii12/09/2011 10:08:54
con questo non giustifico il loro comportamento molto spesso è gente che non si è mai spostata, ma capisco che si possa pensare a qualche trucco per spostarsi, che poi legalmente sono legittimi.... chi puo' dimostrare che l'intento reale dei poliziotti e co sia solo quello di farsi trasferire.... la legge lo consente, bene per loro. Anche al governo c'è gente che si fa eleggere/nominare solo per i suoi interessi.... cosa molto piu' grave.

Da: wya04/12/2011 21:49:11
terroni del cazzo a lavorare a casa vostra...

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