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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: .bo22/06/2017 17:07:25
Se invece restano epe si può fare.

Da: Xsu..22/06/2017 17:16:49
Infatti se passaggio alla pa concorso se trasformazione in epe non serve concorso

Da: Blacj22/06/2017 17:24:37
Si infatti non ci vuole nessun concorso e manterranno lo stesso contratto....il tempo poi dirà cos'altro accadrà

Da: Xyz 22/06/2017 18:28:46
Se  si dovesse arrivare ad una stabilizzazione che peraltro non reggerà e provocherà danni anche all'erario su indicazione dell'Europa  è meglio un Italiaexit !

Da: X tpm22/06/2017 18:49:35
Sei una mente superiore.

Da: Colmar 22/06/2017 19:06:31
Forse non è chiaro ma prima lo si capisce meglio sarà.  Equitalia Riscossione sarà un Epe ed in comune  con Ae avrà solo Ruffini che sarà direttore per Ae e presidente di Equitalia . Tutto finisce qui al di fuori di qualche nuova forma di collaborazione per valutare i soggetti da discutere in forma prioritaria. Quindi nessuna stabilizzazione :solo scorrimento è poi nuovo concorso.

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Da: venghino signori22/06/2017 19:17:07
Contribuite per la causa, donate per la gloria e per le tasche di quattro accattoni che debbono andare in vacanza!!!! L'albergo costa!!!!!

Da: Capra capreeee 22/06/2017 19:55:47
Colmar si chiama ritorno al passato cor trucco.

Befera era direttore ae e presidente equitalia cumulando i due stipendi. Poi arriva monti e li Mortacci sua e si sdoppiano le cariche. Renzi and back to the past.


Votatelo il PD mi raccomando.... Che vi vuole un bene Dell anima.


Se alle politiche quel partito prende oltre il 20% non avremo più un futuro.

Oh stessa cosa pdl o art 1 teste di gran cazzo fatto da bersani e Co.

Da: manette22/06/2017 20:13:50
fanculo

Da: legittimo22/06/2017 20:18:31
Legittimo dixit - 3^ puntata

Faccio mio e sottoscrivo l'intervento di Xyz:
>>Leggendo con attenzione gli atti relativi ai fatti di Venezia, come pure quelli di Genova,Pescara ecc......appare chiaro come sia pericoloso  assegnare incarichi  per  cooptazione anziché per concorso in quanto i soggetti incaricati  sono più vulnerabili in quanto devono il proprio status ad una scelta  che può ,senza troppe giustificazione,essere revocata o cambiata. Lo scorrimento invece risolverebbe anche questa problematica.>Perché quelli svolti otre un decennio fa li chiami concorsi????? Il concorso miralanza è degno di chiamarsi concorso???? Ma andate a piglirvelo nel culo voie tutti i bastardi come voi!!!! Dirigenti de sta cippa!!!!!!.<<
Per la semplice ragione, gli attuali Dirigenti ( Orlando & C)  sono tutti o quasi del concorso che tu chiami "miralanza" e che hanno nominato gli ex incaricati quindi trai tu le conclusioni.

Mi piace postare quanto di seguito:

 
Quasi due decenni di battaglie di Dirpubblica, ribadite fino al recente convegno di Valdobbiadene del 7 giugno scorso, trovano oggi conferma nell'ennesima indagine per corruzione nell'Agenzia delle Entrate, parallela a quella principale sul Mose, riportata da "Il Gazzettino" del 16 giugno 2017. Un'indagine che sulla tematica "incarichi dirigenziali" costituisce la prova provata della sentenza numero 37 del 2015 della Corte Costituzionale e delle tesi allora vincenti di Dirpubblica.
 
Per la prima volta, infatti, un'indagine giudiziaria non parte dal classico episodio di corruzione e dalla mazzetta, ma da un sistema consolidato di indebite pressioni esterne all'Agenzia per nominare dirigenti, evidentemente compiacenti, all'interno della stessa. E per la prima volta la stampa ne dà risalto con riferimento esplicito alla potenzialmente criminogena gestione delle nomine dirigenziali all'interno del fisco.
 
Ma alle volte la realtà sorpassa l'immaginazione: in questo caso persino quella di Dirpubblica.
 
Infatti l'episodio veneto pone in atto un'autentica escalation della malagestione. Non è più l'Agenzia delle Entrate che, al suo interno, nomina sul campo dirigenti fasulli, ma addirittura siamo di fronte a nomine ispirate dall'esterno, da studi professionali e imprese private.
 
La seconda escalation riguarda in generale il mondo della corruzione: così come accade ormai nei fenomeni corruttivi politici, anche nell'amministrazione finanziaria non avviene più che il singolo funzionario si faccia corrompere per elargire singoli favori al corruttore, ma è il singolo funzionario che viene messo appositamente in un posto di comando per potere all'occorrenza favorire sistematicamente chi lo ha fatto nominare.
 
Tra l'altro il caso in esame è emblematico delle battaglie di Dirpubblica e di quanto statuito dalle ormai famose sentenze del Tar della Corte Costituzionale. Infatti, tra gli inquisiti, che comunque ci auguriamo vengano scagionati, ci sono soggetti che hanno percorso tutto il cursus honorum delle nomine abusive, ciascuna avversata da Dirpubblica in difesa della legalità, dei cittadini e di migliaia di funzionari penalizzati nelle loro legittime aspettative di carriera, fra i quali gli idonei non assunti di regolari concorsi espletati nella P.A. - Alludiamo a quel percorso che va dagli incarichi dirigenziali dichiarati illegittimi dalla sentenza 37/2015 alle più recenti POT, fino alla  messa in aspettativa per il successivo conferimento dell'incarico esterno ex articolo 19-comma 6.

fine 3^ puntata  

Da: The public manager22/06/2017 20:22:06
Consentitemi di spezzare una lancia in favore del PD.
Da tempo ha abbandonato le dottrine massimaliste di derivazione marxista-leninista per abbracciare convintamente la rivoluzione manageriale.
Anzi, direi che se oggi la PA italiana ha un'impronta mangeriale questo lo si deve soprattutto al PD.

Da: Attendiamo e sosteniamo 22/06/2017 20:22:32
Guardate che il fatto che abbia respinto le misure cautelari, Il TAR quando giudicherà sul merito se accogliesse si verificherà  un crack per la nuova EPE con la revoca delle assunzioni fatte.  Quindi i sondacati che stanno sostenendo questa fusione a freddo oltre a dimostrare poca lungimiranza e preparazione rischiano di fare loro un grosso danno ai lavotatori di Equitalia....

Da: Scorriendo22/06/2017 20:28:33
Che saranno licenziati tutti!

Da: ORPO__UNICUM22/06/2017 21:30:42
Il dott. Zammarchi, già in qualità di Direttore centrale Audit esercita le funzioni di pianificazione, indirizzo, coordinamento e controllo di regolarità amministrativa e contabile nei confronti degli uffici centrali e periferici ed, avvalendosi, in particolare, dell'ufficio Compliance, dirige e governa indagini amministrative sull'attività svolta dai dirigenti e responsabili di posizioni organizzative speciali, nonché verifica segnalazioni pervenute e coordina i rapporti con l'Autorità giudiziaria. Dunque, le responsabilità attinenti alla funzione di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza ben si conciliano con l'attuale incarico di vertice e con l'attività istituzionale attribuita alla Direzione centrale che dirige.
In strutture articolate come l'Agenzia delle Entrate possono essere previste a supporto del responsabile figure di referenti: analogamente al precedente responsabile, il dott. Zammarchi si avvarrà pertanto quali referenti dei Direttori Centrali e Regionali.

Da: amateci 22/06/2017 23:24:16
AMMINISTRAZIONE DISUMANA POVERI NOI E POVERI I CONTRIBUENTI.
AMNESTY INTERNATIONAL INTERVENGA

Da: Capra capreeee 22/06/2017 23:25:09
The public che sei un troll è evidente. C'è chi trova soddisfazioni in un tramonto, chi nello sport... Tu qui dentro a fingerti manager. Oh contento tu!
Un piccolo appunto. Non parlare di cose che sai per sentito dire tanto fai sempre la figura del pollo.
Quanto mai il PD ha abbracciato nientepopodimenoche le dottrine bla bla bla.
La lancia sai dove infilartela tu e quella manica di utili idioti del PD.

Scomparira come tu non sarai mai un vero manager ma solo un troll

Da: manette23/06/2017 04:52:53
fanculotroll

Da: manette23/06/2017 06:58:52
e tutto il pd

Da: manette23/06/2017 07:23:16
questi sono i MANAGER CIALTRONI FARABUTTI  del pd
GOVERNO LADRO!!!!!economici.it
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ATTUALITA' giugno 22, 2017 posted by Fabio Lugano
SI PROSPETTA LA SOLUZIONE DI PADOAN PER BPVI E VB. UN REGALO AD INTESA A SPESE DEL CONTRIBUENTE. CHE DIRE, COMPLIMENTI




Questa mattina Paolò Cardenà, ottimo analista di questioni bancarie ed amico, scriveva su FB



A un euro, le banche venete, me le compro io. Anzi, dato che sono di manica larga, facciamo anche due euro. Voglio scialare. Ci si scherza, ma il risultato finale di questa brutta storia, qualunque esso sia, dimostra solo il dilettantismo con il quale (non) si sono affrontate le questioni bancarie, dopo anni e anni di inerzia che ha aggravato la situazione.

IL problema è che ha perfettamente ragione, anzi, la cosiddetta "Soluzione" che pare verrà partorita dalle aule ministeriali e che vi illustreremo fra poco, vi sconsigliamo di provare ad applicare in proprio, perchè incorrereste nel reato di Bancarotta Fraudolenta (fra 3 e 10 anni di pena), nella sottospecie della Bancarotta per Distrazione:

La distrazione: si ha distrazione quando si conferisce al bene una destinazione diversa da quella imposta dalla norma giuridica, ovvero quella di tenere a disposizione degli organi del fallimento i beni dell'imprenditore insolvente, affinché possano essere distribuiti ai creditori. L'impostazione maggioritaria ritiene che per l'accertamento della distrazione sia sufficiente verificare la sussistenza di una sproporzione ingiustificata tra attivo e passivo nel bilancio dell'impresa. (Altalex)

Non mi viene in mente nessun altro termine per definire quello che si sta compiendo per via legislativa.

Ecco la soluzione, caldeggiata, ovviamente, dal sistema bancario che , dopo aver schifato le Venete, ora fa la corsa per accaparrarsene i pietosi resti.

Le banche andrebbero fi fronte ad una parziale liquidazione coatta. Da un lato avremmo una parte risanata , senza gli NPL, senza il contenzioso con i soci azzerati, che sarebbe assegnata ad una cifra "Simbolica" a Banche intesa , dall'altra  una Bad Bank, che gestirebbe gli NPL ed il contenzioso.



Come verrebbe capitalizzata questa società:

dal capitale delle vecchie banche ;
dalla conversione degli obbligazionisti Junior;
se si volesse applicare la normativa BRRD alla lettera anche dagli obbligazionisti ordinari (fino ad un massimo dell'8%).
Cosa si avrebbe come risultato:

la banca "Buona", regalata ad Intesa (o a qualche altro istituto, visto che avere attivi gratis pare sia una cosa interessante per tutti), si porterebbe dietro l'attivo "Buono" ed i Conti Correnti, che verrebbero garantiti, come del resto lo sono sempre stati;
la banca "Cattiva" gestirebbe, con un'iniezione di capitali da parte dello stato di 5 o 6 miliardi , gestirebbe gli NPL ed i contenziosi, azzerando azionisti ed obbligazionisti Junior.
Per gli obbligazionisti Junior ante 2015, tutti misselling, interverrebbe  poi una eventuale soluzione come quella per MPS, cioè lo Stato imporrebbe la sostituzione delle stesse, senza perdite aggiuntive.

Come ho scritto all'inizio non provate ad applicare questa soluzione alle vostre finanze private perchè incorrereste nella "Bancarotta Fraudolenta per distrazione": infatti sottrarre i beni ai creditori (leggasi azionisti precedenti azzerati fraudolentemente) è un reato penale non secondario. Il tutto dopo mesi e mesi di assicurazioni che non vi sarebbe stato il bail in , che tutto andava bene etc etc.



I risultati :

Atlante va a zero, come prevedibile;
gli azionisti azzerati possono sperare di avere ristoro solo tramite azione legale, che, a questo unto, acquisisce ancora più forza. A questo punto ci sono pure estremi di incostituzionalità (art 47 cost). La Bad Bank dovrà gestire e concludere questi contenziosi;
la soluzione è la più costosa per la collettività per fare un regalo a qualcuno. Letteralmente un regalo ad uno a spese di tutti. Un regalo che poi condurrà tanti altri regalini, sotto forma di contributi pubblici per lo scivolo dei dipendenti in esubero, che saranno ancora più numerosi , vista la necessità di far fronte all'integrazione con Intesa;
si è fatto strame di tutta la certezza del diritto, con un'esempio di superficialità totale ed assoluta , di sprezzo della legge e del buon senso.
Che dire, fate causa come se non ci fosse un domani, e ricordatevi di queste scellerate scelte quando pagherete le tasse per coprire qusti costi e quando sceglierete i vostri politici, se ancora e lo permetternno.

Da: manette23/06/2017 07:27:09
E PURE IGNORANTI, PRESUNTUOSI ED IPOCRITI

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ATTUALITA' giugno 21, 2017 posted by Guido da Landriano
TEMA DELLA MATURITA': IL TESTO DEL PERFETTO PIDDINO




Niente economia, ma poesia . La Fedeli, nelle "Traccie" (sic)



per la maturità, è riuscita a dare il compendio perfetto del Piddino Moderno.

Vediamo il testo da analizzare, di Giorgio Caproni, autore novecentesco quasi mai affrontato

"Non uccidete il mare, la libellula, il vento. Non soffocate il lamento (il canto!) del lamantino. Il galagone, il pino: anche di questo è fatto l'uomo. E chi per profitto vile fulmina un pesce, un fiume, non fatelo cavaliere del lavoro. L'amore finisce dove finisce l'erba e l'acqua muore. Dove sparendo la foresta e l'aria verde, chi resta sospira nel sempre più vasto paese guasto: Come potrebbe tornare a essere bella, scomparso l'uomo, la terra"

Il testo del perfetto Piddino, ipocrita, superficiale, buonista e misantropo. Che desidera condurre alla distruzione del genere umano per "Abbellire" la terra, come il PD desidera giungere alla distruzione degli italiani. Sicuramente non il miglior prodotto di Caproni, ottimo traduttore, ma che va bene alla signora Ministro, che magari è pure riuscita a leggerlo, senza comprenderlo.

Il testo perfetto per la Fedeli, ministro più laureato della Repubblica, degno successore di Giovanni Gentile, Di Medici, di De Mauro. Noi, che siamo scavezzacollo ed anarchici, proponiamo altri testi:

Veemente dio d'una razza d'acciaio,
Automobile ebbrrra di spazio!,
che scalpiti e frrremi d'angoscia
rodendo il morso con striduli denti…
Formidabile mostro giapponese,
dagli occhi di fucina,
nutrito di fiamma .
e d'olì minerali,
avido d'orizzonti e di prede siderali…
io scateno il tuo cuore che tonfa diabolicamente,
scateno i tuoi giganteschi pneumatici,
per la danza che tu sai danzare
via per le bianche strade di tutto il mondo!



Tommaso Maria Marinetti



Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!

….

……

Fiorenza mia, ben puoi esser contenta
di questa digression che non ti tocca,
mercé del popol tuo che si argomenta.
      Molti han giustizia in cuore, e tardi scocca
per non venir sanza consiglio a l'arco;
ma il popol tuo l'ha in sommo de la bocca.
      Molti rifiutan lo comune incarco;
ma il popol tuo solicito risponde
sanza chiamare, e grida: «I' mi sobbarco!».
      Or ti fa lieta, ché tu hai ben onde:
tu ricca, tu con pace, e tu con senno!

(Purgatorio, estratto del Canto VI)

Da: funzionaRIA, INCA......IMA 23/06/2017 08:02:14
Avete letto l'articolo pubblicato su Pagineonline di Marco Annecker sui "concorsi pubblici" e sul metodo Agenziale degli"incaricati"......non ho parole, anzi  ne ho tante ma sono Parolacce😠. ...ops forse anche  Lui e' un incaricato.....

Da: The public manager23/06/2017 08:47:38
E' un fatto storico innegabile che il CCNL Dirigenza del Governo D'Alema costituì uno step decisivo per la realizzazione di una PA manageriale (IMHO ancora work in progress).

Da: er pecorino23/06/2017 09:23:17
a public manager.... tè prego ....a chiudete....!! Te vene meglio a parla de pizze cetrioli e farina credimi!! E' più er campo e er settore tuo!! PD pe tte' sta a significa Pizza a Domicilio!!  E CCNL Pizza Cotta Con Nuova Legna!!!  PA invece voi dì Pizza Artavolo!!! Rendite conto... questo è il tuo livello de managggement!! Nun sta a sparà altre stronzate...grande COJONE TRIFOLO!!! Me raccomando tra na cojonata e narta che stai a scrive facennoci tutti stà a sbellicà... passa a prendè e cetrioli!! In questio sei pe davero un gran PUBLIC COJON TRIFOLAT MANAGGERREEE!!!

Da: senza giri di parole23/06/2017 09:23:44
Scaricate il regolamento e le modalità di partecipazione contenuti nel notiziario "LA MEZZA PAGINA" del 31/05/2017 (vedi - http://www.dirpubblica.it/contents.aspx?id=1742).

Da: ORPO__UNICUM23/06/2017 10:02:44
Mi pareva fosse reato...invece era un calesse



Dunque, c'è un tenente colonnello della Guardia di Finanza che al telefono chiama amore, tesoro e altre affettuosità varie una (nota) commercialista. A sua volta lei, la commercialista, durante l'interrogatorio spiega ai magistrati che nessuna mazzetta è stata mai versata per abbassare le cifre da pagare all'erario. Sì, qualche migliaio di euro all'ufficiale li ha versati, ma guai a parlare di reati: era semplicemente il compenso perché lui le aveva procurato un ottimo cliente (sic). Sono alcune «perle» che emergono dall'ultimo scandalo che scuote il Nordest: il giro di tangenti per «aggiustare» i controlli fiscali. Saranno i giudici a individuare le eventuali responsabilità penali delle persone coinvolte: imprenditori, professionisti, funzionari dell'Agenzia delle entrate, militari di alto grado della Gdf (e chissà che non vengano fuori ulteriori sorprese). Ma il sistema da cui l'indagine nasce è chiarissimo. Anche perché siamo sullo stesso terreno socio-culturale-economico che ha prodotto il bubbone Mose.

Da: manette23/06/2017 11:13:31
manette pettutti

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  Corriere Del Veneto > > L&#8217;Ex Magistrato: «Banche Venete,I Pm Non Vollero Indagare Su BpviCosì Il &#8220;Sistema&#8221; Protesse Zonin»
LA VICENDA
L'ex magistrato: «Banche venete,
i pm non vollero indagare su Bpvi
Così il "sistema" protesse Zonin»
L'anticipazione del libro di Cecilia Carreri: «Ecco come mi hanno fermata»

Ci sono delle volte in cui la vita prende i ritmi di una regata in barca a vela. E la decisione di cambiar rotta, una strambata improvvisa, muta per sempre il corso degli eventi. È capitato a Cecilia Carreri, fino al 2009 giudice in servizio al tribunale di Vicenza. La ribattezzarono «Ciclone Carreri» per come era riuscita a portare in aula uno dei pochissimi casi di Tangentopoli a Vicenza. Poi l'onta di vedersi processare da Csm: trasferita e sanzionata perché, nonostante il mal di schiena e gravi problemi familiari, aveva svolto delle attività sportive in mare. Per tutti divenne «il giudice skipper» e così forse sarebbe stata ricordata, se nel frattempo non fosse intervenuto il crollo della Banca Popolare di Vicenza. Perché, ripercorrendo a ritroso la storia giudiziaria dell'istituto, venne fuori che proprio lei fu l'unico magistrato a tentare di smascherare la (presunta) malagestione di Gianni Zonin, all'epoca potentissimo presidente di BpVi. E se le avessero dato retta, forse, le cose sarebbe andate diversamente. Oggi migliaia di risparmiatori vedono in Cecilia Carreri l'eroina che, sola contro un sistema inerte, cercò di mettere sotto inchiesta i manager della banca. Fallì. E ora quella vicenda è diventata un libro scritto proprio dall'ex magistrato (ha dato le dimissioni) che uscirà nelle librerie il 29 giugno per i tipi di Mare Verticale. Si intitola Non c'è spazio per quel giudice - Il crack della Banca Popolare di Vicenza e sono 350 pagine durissime, dove compaiono decine di nomi e cognomi di imprenditori, politici, giornalisti e (tanti) magistrati che all'istituto di credito erano collegati da una rete di affari, regali, parentopoli, posti di lavoro…

«Fojadelli mi prese di mira» «Quando nel 1997 arrivò Antonio Fojadelli come nuovo procuratore di Vicenza - scrive l'ex gip - iniziò subito a prendermi di mira. S'intrometteva di continuo nell'organizzazione dell'Ufficio indagini preliminari (…). Ma il motivo di maggiore tensione era dovuto al fatto che Fojadelli tratteneva per sé le indagini che riguardavano i personaggi più importanti della città, gli apparati politici e imprenditoriali e, spesso, il fascicolo di quelle indagini era trasmesso al nostro ufficio con una richiesta di archiviazione (...) che mi accusava di respingere troppo spesso.». Nel 2001 la procura di Vicenza aprì un fascicolo a carico di Zonin e altri, scaturito da alcune segnalazioni e da un'ispezione di Bankitalia. Le accuse andavano dal falso in bilancio alla truffa. «Da quelle ispezioni, perizie e memoriali - si legge nel libro - emergevano fatti molto gravi, operazioni e finanziamenti decisi da Gianni Zonin in palese conflitto di interesse tra le sue aziende private e la Banca usata come cassaforte personale. Balzava evidente l'assoluta mancanza di controlli istituzionali su quella gestione: un collegio sindacale completamente asservito, un Cda che non faceva che recepire le decisioni di quell'imprenditore, padrone incontrastato della banca. Nessuno si opponeva a Zonin, nessuno osava avanzare critiche, contestazioni». Come andò, è cosa nota: la procura chiese al gip Carreri di archiviare tutto. E nel libro, l'ex giudice racconta il «dietro le quinte» di quell'indagine finita nel nulla. Descrive le «voci» stando alle quali almeno due pm volevano quel fascicolo, perché «gestirlo era evidentemente molto importante». E lei che, intanto, lavorava «con un sottile senso di angoscia (…) guardavo fuori dalle finestre di casa per vedere se c'erano auto sospette che mi sorvegliavano». Arrivò una lettera anonima con una foto che ritraeva Zonin e Fojadelli seduti vicini, a un evento. Il corvo denunciava legami tra i pm e la banca, e riportava un lungo elenco di personalità (politici, giornalisti, carabinieri, prefetti) alle quali il presidente dell'istituto aveva inviato regali di Natale. «Certo, l'elenco conteneva solo amicizie e conoscenze di lavoro, destinatari di innocui regali, non dimostrava alcun reato. Però, anni dopo, avrei ritrovato alcuni di quei personaggi in rapporti di lavoro con Zonin o il suo Gruppo bancario». Nel libro sostiene di aver inviato la lettera alla procura generale di Ennio Fortuna ma che «sparì nel nulla».

«I reati erano evidenti» «Si capiva perfettamente, leggendo gli atti, che il procuratore (di Vicenza, ndr) non aveva voluto approfondire. Avrebbe dovuto procedere con intercettazioni, sequestri, verifiche bancarie, rogatorie, ordini di cattura. Il materiale poteva consentire indagini di alto livello. I reati balzavano agli occhi». Carreri ricostruisce alcuni episodi sospetti: dall'acquisto effettuato da Silvano Zonin - fratello di Gianni - di un palazzo a Venezia subito affittato a caro prezzo proprio a BpVi; ad alcune anomalie «che rappresentavano come Zonin usasse la banca come una delle sue tante aziende: un viaggio a Parigi a spese della banca, l'uso della carta di credito dell'Istituto per una vacanza personale, la elargizione di denaro della banca a sindacalisti e parrocchie del Veronese, l'uso personale di un aereo della banca…». Dettagli di cui custodisce le prove, e nel libro racconta di «vecchi scatoloni in cui conservo ancora oggi atti e documenti...». Ma la procura, si sa, la vedeva diversamente e chiese l'archiviazione. Nelle scorse settimane, Fojadelli ha difeso il suo operato: «La magistratura fece il suo dovere. Semplicemente, all'epoca non furono evidenziati comportamenti illegali». Cecilia Carreri scrive che «dopo giorni di lavoro ininterrotto, in completa solitudine, nel caldo opprimente dell'estate, avevo respinto quell'archiviazione e chiesto l'imputazione coatta. Avevo tentato così di salvare quel fascicolo disponendo che fosse celebrata subito l'udienza preliminare in cui discutere il rinvio a giudizio di Zonin e degli altri indagati». Cosa accadde in seguito? Per l'udienza preliminare «non si era riusciti a trovare un magistrato: quasi tutti avevano rapporti con quella banca per conti correnti, investimenti, mutui anche per importi molto rilevanti (…) Il gup che alla fine aveva celebrato l'udienza, Stefano Furlani, anziché limitarsi a valutare se disporre il rinvio a giudizio, aveva subito prosciolto Gianni Zonin e il consigliere delegato Glauco Zaniolo…». Decisione impugnata dalla procura generale, secondo la quale «il gup Furlani ha palesemente travalicato i limiti delle sue funzioni appropriandosi in modo non consentito del ruolo e dei compiti del giudice del dibattimento». Ma non cambiò nulla e Zonin alla fine ne uscì «pulito». Nel 2005 un nuovo rivolo dell'indagine finì in Corte d'appello «dove all'epoca vi erano diverse conoscenze, come il famoso pg Ennio Fortuna, Gian Nico Rodighiero, quello che mi aveva giurato vendetta e che si diceva andasse a caccia con Gianni Zonin, e Manuela Romei Pasetti, diventata presidente della Corte e che nel 2012 sarebbe stata cooptata nel Cda della siciliana Banca Nuova del Gruppo Popolare di Vicenza». Insomma, le inchieste non portarono alcun sviluppo investigativo nei confronti di «quella banca che già allora appariva come una centrale di affari che elargiva denaro a cascata. C'era stato un fuoco di sbarramento perché quegli atti non arrivassero neppure a un processo dibattimentale».

«Zonin era dappertutto» Gli anni successivi sono i più bui: il processo al suo mal di schiena, fino alla decisione di dimettersi. E oggi Carreri avanza la tesi di essere stata vittima di un complotto: «I fatti erano chiari: in un modo o nell'altro ero fuori dalla magistratura. Se volevano eliminarmi, ci erano riusciti facendo in modo che fossi io, disperata, a dare le dimissioni. Il linciaggio mediatico mi aveva dato il colpo di grazia e poteva aver avuto una regia occulta». L'ex gip che per primo si occupò di PopVicenza ricostruisce anche il successivo percorso professionale di alcuni dei protagonisti. «Oltre all'ex ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio, nel 2013 Zonin aveva assunto anche Giannandrea Falchi - capo della segreteria di Mario Draghi - che aveva diretto una delle ispezioni su BpVi (…) Zonin aveva piazzato l'ex prefetto di Vicenza Sergio Porena, gia probiviro della banca…». La lista è lunga (e comprende il figlio del pm Paolo Pecori «diventato uno degli avvocati della banca») anche perché «sembrava che Zonin fosse dappertutto». Infine, l'ultima stoccata è per i magistrati di Vicenza che attualmente indagano sul crollo dell'istituto. A colpirla, è «la clamorosa mancanza, da parte della procura, di sequestri di beni e patrimoni a garanzia delle parti lese, di ordinanze cautelari di arresto e carcerazione». Tutti gli indagati sono rimasti «a piede libero e hanno potuto tranquillamente inquinare le prove o fuggire all'estero, far sparire il loro patrimonio personale. Mai vista una cosa simile».

21 giugno 2017 (modifica il 22 giugno 2017)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Andrea Priante

Da: Krauto23/06/2017 11:56:42
Scusate l'intromissione in una discussione che non è strettamente attinente, ma del resto qui siete tutti già dipendenti dell'Agenzia delle Entrate e approfitto per chiedere questo:

FUA, produttività annuale e budget di sede sono la stessa cosa? O sono 3 (o 2) voci stipendiali diverse?

Grazie a chi risponde.

Da: grano23/06/2017 13:01:18
mi accodo alla richiesta della collega per chiedere quando saranno pagate fua, produttività annuale ecc.ecc.  2015

Da: Krauto23/06/2017 13:40:01
x grano: non sono ancora tuo collega... sto valutando una mobilità verso la AE.

Da quello che scrivi FUA e produttività annuale sono 2 voci e 2 importi distinti. E' così?

Da: ORPO__UNICUM23/06/2017 14:44:44
Rufficini?


Vi partecipo che il 5 luglio, ore 15:00, si svolgerà, alla presenza della Prof.ssa La pecorella, dell'Avv. Rufficini e del dott. Peleggi, la prevista riunione annuale sulle c.d." convenzioni triennali", oggetto di informativa.

Si è in attesa di ricevere la formale convocazione, di cui ho avuto oggi un'anticipazione, fornendo la disponibilità della Federazione CONFSAL-SALFi, per la riferita data del 5 luglio p.v..

Vi terrò informati sui successivi atti. 

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