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la casa di vetro
9 messaggi, letto 1529 volte
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Da: trasparente06/10/2013 18:24:00
perché non avviare una raccolta di buone (o cattive) prassi del mondo della scuola per migliorarne la qualità (o per denunciarne
il malfunzionamento?

Da: Prrrrrrrrrrrr !08/10/2013 05:03:12
Ecco cosa penso delle buone prassi : ppppppppppppppprrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr !!!!!!

Da: trasparente08/10/2013 10:47:53
Cominciamo bene: l'anarcoide ha scoperto anche questo nuovo forum. E' vivamente pregato di lasciar perdere, considerato il livello dei suoi interventi.

Da: poveri insegnanti08/10/2013 13:20:45
da ITALIA OGGI - 08 ottobre 2013

Per gli italiani, i loro insegnanti valgono poco. I docenti si piazzano in coda nella classifica mondiale della stima sociale che i cittadini hanno verso la professione. E questo, nonostante in Europa i prof italiani risultino secondi nella capacità di influenzare in positivo la vita degli studenti. È quanto emerge dal primo studio mondiale comparativo sulla considerazione sociale degli insegnanti, pubblicato dalla Fondazione inglese Varkey Gems, dal titolo Varkey Gems 2013 Global Teacher Status Index.
La condizione degli insegnanti italiani è definita dagli studiosi a dir poco infelice: su 21 Paesi, l'Italia si piazza al diciottesimo posto.
Prima in classifica la Cina, ultima Israele. Per esemplificare, se in Cina gli insegnanti vengono considerati alla stregua dei medici, in Italia vengono assimilati agli assistenti sociali. Con buona pace degli assistenti sociali, per gli italiani, va detto, gli insegnanti contano poco, soprattutto perché guadagnano poco. Insomma, in Italia resiste ancora il miserrimo mito del maestro di Vigevano, anche se i dati della ricerca riguardano anche i prof delle superiori. In Italia le persone che pensano che gli studenti non abbiano rispetto per gli insegnanti (45%) sono più numerose di quelle che pensano il contrario (20%). Va detto però che i dati rilevati per l'Italia sono molto simili a quelli dei vicini europei più evoluti. Va detto anche che in Europa gli insegnanti italiani sono quelli che pesano di più nella formazione complessiva delle persone, rispetto alle scelte che compieranno in futuro per la propria formazione, per il proprio impegno civile e professionale.
E da questo punto di vista l'Italia sarà pure un Paese di maestri poveri, ma anche un popolo di buoni maestri: siamo infatti secondi in Europa con, un punteggio di 7.07 nell'indice di influenza positiva nella vita delle persone. Prima di noi solo la Finlandia che ci precede solo di un centesimo con 7.08, ma dietro stacchiamo tutti: in Francia siamo a 6.16, Spagna a 6.87, Inghilterra a 6.43, Svizzera a 6.50, Portogallo a 6.62, Olanda 6.57, Grecia a 6.08, Repubblica Ceca a 5.97 e Germania addirittura a 5.87.
Siamo anche tra i Paesi i cui genitori incoraggiano meno i figli a diventare insegnanti. Alla richiesta avanzata ai genitori se spingerebbero i figli a diventare docenti in Italia lo farebbe solo il 28% , contro il 49,50% della Cina e il 45,94% della Corea del Sud. Dato quest'ultimo che fa pensare visto che sono proprio questi i Paesi che si piazzano sistematicamente in testa alle classifiche delle competenze in matematica, scienze e lettura dell'Ocse Pisa.
Ma sono comunque proprio gli studiosi a dichiarare che un nesso causale tra il livello di retribuzione degli insegnanti e i risultati conseguiti dagli studenti ai test dell'Ocse Pisa esiste.
Se così stanno veramente le cose, allora siamo a rischio. In Italia abbiamo infatti da un lato studenti in fondo alla classifica Ocse Pisa e docenti fra i peggio pagati d'Europa, dall'altro gli italiani che ritengono che le retribuzioni degli insegnanti siano commisurate ai risultati di apprendimento degli studenti. Come se ne esce? Per fortuna gli insegnanti italiani hanno anche di che consolarsi. Ai dirigenti scolastici, infatti, va pure peggio. Nella scala mondiale della considerazione sociale, su 21 Paesi i presidi italiani sono terzultimi. Meglio non osare immaginare a quale profilo professionale possano essere assimilati.

Da: tiè08/10/2013 13:23:32
Intervento perentorio del Ministro contro l'insistenza della Lega Nord di attivare sezioni per gli stranieri più in ritardo con la conoscenza della lingua italiana: la scuola ha già la sua metodologia, è l'integrazione il valore di riferimento e i risultati ci stanno dando ragione.


Nessuna apertura alle classi cosiddette "ponte", che la Lega Nord ha proprio in questi giorni rilanciato con forza per permettere una conoscenza adeguata della lingua italiana ai tanti bambini stranieri che giungono sui banchi del territorio italiano. Il diniego arriva dal primo responsabile del Miur, il ministro Maria Chiara Carrozza: intervenendo nell'aula magna del liceo scientifico Lussana di Bergamo, città da dove partono diverse delle proposte leghiste sul fronte dell'istruzione pubblica, il Ministro ha dichiarato il suo "no alle classi ponte: la scuola - ha aggiunto Carrozza in modo perentorio - ha già la sua metodologia".
Il ministro, in visita per incontrare Dianora Bardi, referente per la scuola digitale dell'Ufficio scolastico regionale della Lombardia, gli studenti e i docenti, artefici di una metodologia didattica innovativa che sta ponendo le basi della scuola digitale del futuro, ha chiuso il discorso sulle classi "ponte" sostenendo che "l'integrazione è il valore di riferimento e a distanza il metodo scolastico attuale ha dimostrato che i risultati degli alunni immigrati sono i medesimi degli alunni italiani".
Vicenda chiusa quindi? Per il Miur sicuramente, almeno fino a quando non cambierà Governo e maggioranza parlamentare. Ma la Lega Nord difficilmente se ne farà una ragione.

Da: poveri e basta08/10/2013 13:28:31
Tullio De Mauro, che da anni si occupa delle ricerche sull'analfabetismo funzionale, scrive che "soltanto il 20 per cento della popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea".

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Da: Prrrrrrrrrrrr !08/10/2013 13:46:00
Eh sì , i prof guadagnano poco ....... vero . Adesso però , con la crisi , le pezze al sedere ce le hanno anche gli altri , e pure di più . E , a differenza di noi prof , gli altri spesso hanno pure l'insicurezza del posto di lavoro . Ho l'impressione che sia passato il tempo in cui la gente faceva battute sulla pezzenteria di noi prof ; quella stessa gente , che adesso ritrovi magari esodata o comunque insicura del futuro , ha la cresta assai più bassa di una volta .

Certo , è triste sentirsi rivalutati socialmente non perchè il nostro valore sia salito , ma perchè si è abbassato quello degli altri .

Da: x tutti09/10/2013 17:19:12
Ricordo che Prrrrrrrr!, da solo, ha abbassato il valore della professione docente di 20 punti in percentuale.

Da: trasparente18/11/2013 18:02:27
La casa di vetro è crollata. Il forum pure. Adios.


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