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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Normativa nazionale del lavoro

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Da che anno le aziende sottoscrittrici di accordi individuali di smart working possono procedere al loro invio attraverso l'apposita piattaforma informatica messa a disposizione sul portale dei servizi del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali?   2017
Dalla prosecuzione del rapporto di lavoro al termine del periodo di apprendistato, salvo eccezioni, i benefici contributivi in materia di previdenza e assistenza sociale sono mantenuti per... (decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, art. 47, co. 7).   Un anno
Dati su unità statistiche diverse (lavoratori, consumatori, imprese, unità governative ecc.) osservati per un solo periodo sono detti:   Dati sezionali
Dispone il Codice delle Pari Opportunità tra uomo e donna, che le consigliere ed i consiglieri di parità svolgono funzioni di promozione e di controllo dell'attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e di non discriminazione tra donne e uomini nel lavoro. A norma dell'art. 13 del suddetto Codice nell'esercizio delle funzioni loro attribuite, le consigliere ed i consiglieri di parità:   Sono pubblici ufficiali
Dispone la legge n. 104/1992 che la situazione di handicap assume connotazione di gravità:   Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione
Dispone la legge n. 428/1990, che quando si intenda effettuare, ai sensi dell'art. 2112 c.c., un trasferimento d'azienda in cui sono complessivamente occupati più di quindici lavoratori, il cedente ed il cessionario devono darne comunicazione per iscritto alle rispettive rappresentanze sindacali unitarie, ovvero alle rappresentanze sindacali aziendali nonché ai sindacati di categoria che hanno stipulato il contratto collettivo applicato nelle imprese interessate al trasferimento:   Almeno venticinque giorni prima che sia perfezionato l'atto da cui deriva il trasferimento
Dispone la legge n. 604/1966 che il licenziamento determinato da ragioni di credo politico o fede religiosa....   É nullo
Dispone la legge n. 604/1966 che il licenziamento determinato dall'appartenenza ad un sindacato....   É nullo
Dispone l'art. 1 del D.Lgs. n. 23/2015 che nel caso in cui il datore di lavoro, in conseguenza di assunzioni a tempo indeterminato avvenute successivamente all'entrata in vigore dello stesso D.lgs, integri il requisito occupazionale di cui all'art. 18 dello Statuto dei lavoratori, il licenziamento dei lavoratori, anche se assunti precedentemente a tale data:   È disciplinato dalle disposizioni del citato decreto
Dispone l'art. 12 del D.Lgs. n. 148/2015 che le integrazioni salariali ordinarie sono corrisposte:   Fino ad un periodo massimo di 13 settimane continuative, prorogabile trimestralmente fino ad un massimo complessivo di 52 settimane
Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per i dipendenti delle imprese industriali che occupano fino a 50 dipendenti?   1,70% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per gli impiegati e quadri delle imprese dell'industria e artigianato edile e lapidei che occupano oltre 50 dipendenti?   2% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per gli impiegati e quadri delle imprese dell'industria e artigianato edile e lapidei che occupano fino a 50 dipendenti?   1,70% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per gli operai delle imprese dell'industria e artigianato edile?   4,70% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per gli operai delle imprese dell'industria e artigianato lapidei?   3,30% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per i dipendenti delle imprese industriali che occupano oltre 50 dipendenti?   2% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
Dispone l'art. 18 del D.Lgs. n. 276/2003, che fatte salve le ipotesi di cui all'art. 11, comma 2, chi esiga o comunque percepisca compensi da parte del lavoratore per avviarlo a prestazioni di lavoro oggetto di somministrazione è punito:   Con la pena alternativa dell'arresto non superiore ad un anno o dell'ammenda da euro 2.500 a euro 6.000 e in aggiunta alla sanzione penale è disposta la cancellazione dall'albo
Dispone l'art. 2 del D.Lgs. n. 23/2015 che con la pronuncia di dichiarazione della nullità del licenziamento il giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento del danno subito dal lavoratore per il licenziamento di cui sia stata accertata la nullità e l'inefficacia, stabilendo a tal fine un'indennità corrispondente al periodo dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione, dedotto quanto percepito, nel periodo di estromissione, per lo svolgimento di altre attività lavorative. Il datore di lavoro è condannato anche al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali?   Si, per il medesimo periodo
Dispone l'art. 2 del D.Lgs. n. 23/2015 che con la pronuncia di dichiarazione della nullità del licenziamento perchè discriminatorio il giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento del danno subito dal lavoratore per il licenziamento di cui sia stata accertata la nullità e l'inefficacia, stabilendo a tal fine un'indennità commisurata all'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto, corrispondente al periodo dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione, dedotto quanto percepito, nel periodo di estromissione, per lo svolgimento di altre attività lavorative. In ogni caso la misura del risarcimento non potrà essere inferiore:   A cinque mensilità dell'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto
Dispone l'art. 2 della L. n. 146/1990 che il tentativo preventivo di conciliazione si può svolgere, se lo sciopero ha rilievo locale:   Presso la Prefettura, o presso il comune nel caso di scioperi nei servizi pubblici di competenza dello stesso e salvo il caso in cui l'amministrazione comunale sia parte
Dispone l'art. 2 della L. n. 146/1990, che le procedure di raffreddamento e di conciliazione previste da accordi o contratti collettivi, da esperire prima della proclamazione dello sciopero nei servizi pubblici essenziali, sono:   Obbligatorie per entrambe le parti
Dispone l'art. 2119 del c.c. che si può recedere dal contratto di lavoro a tempo indeterminato qualora si verifichi giusta causa di licenziamento. Ovvero....   Quando si verifichi un grave o gravissimo inadempimento che non consenta la prosecuzione, anche provvisoria del rapporto
Dispone l'art. 2120 del c.c. che dopo 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, il lavoratore dipendente ha la facoltà di chiedere un anticipo sul Tfr, maturato fino a quel momento, nella misura massima del 70%. Per sostenere quali spese non è possibile richiedere un anticipo?   Spese per ferie
Dispone l'art. 2120 del c.c. che dopo 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, il lavoratore dipendente ha la facoltà di chiedere un anticipo sul Tfr, maturato fino a quel momento, nella misura massima:   Del 70%, per spese urgenti rigorosamente documentate
Dispone l'art. 2121 del c.c. che l'indennità di mancato preavviso di cui all'art. 2118 c.c. deve calcolarsi:   Computando le provvigioni, i premi di produzione, le partecipazioni agli utili o al prodotto ed ogni altro compenso di carattere continuativo, con esclusione di quanto è corrisposto a titolo di rimborso spese
Dispone l'art. 2121 del c.c. che l'indennità di mancato preavviso di cui all'art. 2118 c.c., se il prestatore di lavoro è retribuito in tutto o in parte con provvigioni, con premi di produzione o con partecipazioni, deve essere determinata:   Sulla media degli emolumenti degli ultimi tre anni di servizio o del minor tempo di servizio prestato
Dispone l'art. 22 del CCNL del comparto Funzioni locali, che al fine dell'armonizzazione dello svolgimento dei servizi con le esigenze complessive degli utenti, le articolazioni dell'orario di lavoro sono determinate dall'ente, nel rispetto della disciplina in materia di relazioni sindacali di cui al titolo II, tenendo conto dei criteri indicati al co. 3 del citato articolo. Indicare quale tra i seguenti uno è di detti criteri.   Ampliamento della fruibilità dei servizi da parte dell'utenza
Dispone l'art. 22 del CCNL del comparto Funzioni locali, che al fine dell'armonizzazione dello svolgimento dei servizi con le esigenze complessive degli utenti, le articolazioni dell'orario di lavoro sono determinate dall'ente, nel rispetto della disciplina in materia di relazioni sindacali di cui al titolo II, tenendo conto dei criteri indicati al co. 3 del citato articolo. Indicare quale tra i seguenti è uno di detti criteri.   Ottimizzazione dell'impiego delle risorse umane
Dispone l'art. 22 del CCNL del comparto Funzioni locali, che al fine dell'armonizzazione dello svolgimento dei servizi con le esigenze complessive degli utenti, le articolazioni dell'orario di lavoro sono determinate dall'ente, nel rispetto della disciplina in materia di relazioni sindacali di cui al titolo II, tenendo conto dei criteri indicati al co. 3 del citato articolo. Indicare quale tra i seguenti è uno di detti criteri.   Miglioramento della qualità delle prestazioni
Dispone l'art. 22 del CCNL del comparto Funzioni locali, che al fine dell'armonizzazione dello svolgimento dei servizi con le esigenze complessive degli utenti, le articolazioni dell'orario di lavoro sono determinate dall'ente, nel rispetto della disciplina in materia di relazioni sindacali di cui al titolo II, tenendo conto dei criteri indicati al co. 3 del citato articolo. Indicare quale tra i seguenti è uno di detti criteri.   Miglioramento dei rapporti funzionali con altri uffici ed altre amministrazioni
Dispone l'art. 22 del CCNL del comparto Funzioni locali, in merito all'orario di lavoro, che il lavoratore ha diritto ad un periodo di riposo consecutivo giornaliero, per il recupero delle energie psicofisiche non inferiore a:   11 ore
Dispone l'art. 26 del D.Lgs. n. 151/2001, che nel caso di affidamento di minore, il congedo di maternità può essere fruito...   Entro cinque mesi dall'affidamento, per un periodo massimo di tre mesi
Dispone l'art. 3 del D.Lgs. n. 23/2015 che esclusivamente nelle ipotesi di licenziamento per giustificato motivo soggettivo o per giusta causa in cui sia direttamente dimostrata in giudizio l'insussistenza del fatto materiale contestato al lavoratore, rispetto alla quale resta estranea ogni valutazione circa la sproporzione del licenziamento, il giudice annulla il licenziamento e condanna il datore di lavoro alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro e al pagamento di un'indennità risarcitoria commisurata all'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR, corrispondente al periodo dal giorno del licenziamento fino a quello dell'effettiva reintegrazione, dedotto quanto il lavoratore abbia percepito per lo svolgimento di altre attività lavorative, nonché quanto avrebbe potuto percepire accettando una congrua offerta di lavoro. In ogni caso la misura dell'indennità risarcitoria relativa al periodo antecedente alla pronuncia di reintegrazione:   Non può essere superiore a dodici mensilità dell'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR
Dispone l'art. 3 del D.Lgs. n. 23/2015, che salvo quanto disposto dal comma 2, nei casi in cui risulta accertato che non ricorrono gli estremi del licenziamento per giustificato motivo oggettivo o per giustificato motivo soggettivo o giusta causa, il giudice dichiara estinto il rapporto di lavoro alla data del licenziamento e condanna il datore di lavoro al pagamento di un'indennità non assoggettata a contribuzione previdenziale di importo pari:   A 2 mensilità dell'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 6 e non superiore a 36 mensilità
Dispone l'art. 30 del D.Lgs. n. 276/2003 in merito al distacco che:   Qualora comporti un trasferimento ad una unità produttiva sita a più di 50 km da quella in cui il lavoratore è adibito, il distacco può avvenire soltanto per comprovate ragioni tecniche, organizzative, produttive o sostitutive
Dispone l'art. 30 del D.Lgs. n. 276/2003 in merito al distacco che:   Qualora comporti un mutamento di mansioni esso deve avvenire con il consenso del lavoratore interessato
Dispone l'art. 33 della legge 104/1992 che, il lavoratore rientrante tra i soggetti di cui al co. 3 dello stesso ha diritto:   A scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non può essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede
Dispone l'art. 39 del CCNL del comparto Funzioni locali che possono essere concessi ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia. Nel periodo di aspettativa al dipendente è dovuta la retribuzione?   No
Dispone l'art. 39 del CCNL del comparto Funzioni locali che possono essere concessi ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia. L'aspettativa è fruibile anche frazionatamente?   Si, per espressa previsione di cui al citato articolo
Dispone l'art. 39 del CCNL del comparto Funzioni locali che possono essere concessi ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia. Nel periodo di aspettativa decorre l'anzianità di servizio?   No, non decorre l'anzianità di servizio
Dispone l'art. 39 del CCNL del comparto Funzioni locali che possono essere concessi ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia. Qual è la durata complessiva dell'aspettativa?   Dodici mesi in un triennio
Dispone l'art. 39 del CCNL del comparto Funzioni locali, che al dipendente con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, che ne faccia formale e motivata richiesta possono essere concessi, compatibilmente con le esigenze organizzative o di servizio, periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia, senza retribuzione e senza decorrenza dell'anzianità, per una durata complessiva di dodici mesi in un triennio. Tale diritto è riconosciuto anche ai dipendenti a tempo determinato?   No
Dispone l'art. 4 del D.Lgs. n. 276/2003 che il Ministero del lavoro rilascia, entro sessanta giorni dalla richiesta e previo accertamento della sussistenza dei requisiti giuridici e finanziari, l'autorizzazione provvisoria all'esercizio delle attività per le quali viene fatta richiesta di autorizzazione, provvedendo contestualmente alla iscrizione delle agenzie nell'apposito albo. Decorsi due anni,:   Su richiesta del soggetto autorizzato, entro i novanta giorni successivi rilascia l'autorizzazione a tempo indeterminato subordinatamente alla verifica del corretto andamento della attività svolta; decorsi inutilmente i termini previsti, la domanda di autorizzazione si intende accettata
Dispone l'art. 4 del D.Lgs. n. 66/2003 che la durata massima settimanale dell'orario di lavoro:   È determinata dai contratti collettivi, che devono rispettare il limite delle 48 ore per periodo di sette giorni, da calcolarsi non settimana per settimana, bensì come media in un arco temporale non superiore di norma a 4 mesi, limite temporale che può essere elevato dalla contrattazione collettiva fino a 12 mesi
Dispone l'art. 4 del D.Lgs. n. 66/2003, che la durata media dell'orario di lavoro compreso quello straordinario non può superare per ogni periodo di 7 giorni:   Le 48 ore
Dispone l'art. 4 della legge n. 604/1966, che il licenziamento determinato dall'appartenenza ad un sindacato e dalla partecipazione ad attività sindacali è....   Nullo indipendentemente dalla motivazione addotta
Dispone l'art. 42 del CCNL del comparto Funzioni locali che il dipendente, rientrato in servizio, non può usufruire continuativamente di due periodi di aspettativa, anche richiesti per motivi diversi, se tra essi non intercorrano:   Almeno quattro mesi di servizio attivo
Dispone l'art. 42 del CCNL del comparto Funzioni locali che il dipendente, rientrato in servizio, non può usufruire continuativamente di due periodi di aspettativa, anche richiesti per motivi diversi, se tra essi non intercorrano almeno quattro mesi di servizio attivo. Tale disposizione trova applicazione anche in caso di aspettativa per cariche pubbliche elettive?   No, in tal caso non trova applicazione
Dispone l'art. 42 del CCNL del comparto Funzioni locali che il dipendente, rientrato in servizio, non può usufruire continuativamente di due periodi di aspettativa, anche richiesti per motivi diversi, se tra essi non intercorrano almeno quattro mesi di servizio attivo. Tale disposizione trova applicazione anche in caso di aspettativa per cariche sindacali?   No, in tal caso non trova applicazione
Dispone l'art. 42 del CCNL del comparto Funzioni locali che il dipendente, rientrato in servizio, non può usufruire continuativamente di due periodi di aspettativa, anche richiesti per motivi diversi, se tra essi non intercorrano almeno quattro mesi di servizio attivo. Tale disposizione trova applicazione anche in caso di aspettativa per volontariato?   No, in tal caso non trova applicazione
Dispone l'art. 42 del CCNL del comparto Funzioni locali che qualora durante il periodo di aspettativa vengano meno i motivi che ne hanno giustificato la concessione, l'ente invita il dipendente a riprendere servizio. In tale ipotesi quale preavviso deve essere dato al dipendente?   Dieci giorni
Dispone l'art. 48 del D.Lgs. n. 151/2001, che i periodi di congedo per la malattia del figlio...   Sono computati nell'anzianità di servizio, esclusi gli effetti relativi alle ferie e alla tredicesima mensilità o alla gratifica natalizia
Dispone l'art. 5 della L. n. 339/1958 che il lavoratore domestico, che ha superato il periodo di prova senza aver ricevuto disdetta, s'intende automaticamente confermato. Il servizio prestato durante il periodo di prova:   Va computato a tutti gli effetti dell'anzianità
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è costituita dalle proroghe dei contratti di personale a tempo determinato interessato dai processi di stabilizzazione
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è l'attivazione di nuovi servizi o attuazione di processi di riorganizzazione finalizzati all'accrescimento di quelli esistenti
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è la realizzazione di eventi sportivi o culturali di rilievo internazionale
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è la stipulazione di contratti a tempo determinato per il conferimento di supplenze al personale docente ed educativo degli enti locali
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è l'introduzione di nuove tecnologie che comportino cambiamenti organizzativi o che abbiano effetti sui fabbisogni di personale e sulle professionalità
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare:   Il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è la stipulazione di contratti a tempo determinato per l'assunzione di personale da adibire all'esercizio delle funzioni infungibili della polizia locale e degli assistenti sociali
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è per il personale che afferisce a progetti finanziati con fondi UE, statali, regionali o privati
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è costituita dalle particolari necessità di enti di nuova istituzione
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali, che i contratti a termine hanno la durata massima di trentasei mesi e che tra un contratto e quello successivo è previsto un intervallo temporale. Nel caso di un contratto di durata fino a sei mesi l'intervallo temporale è fissato:   In almeno dieci giorni
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali, che i contratti a termine hanno la durata massima di trentasei mesi e che tra un contratto e quello successivo è previsto un intervallo temporale. Nel caso di un contratto di durata superiore a sei mesi l'intervallo temporale è fissato:   In almeno venti giorni
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali, che il rapporto di lavoro a tempo determinato si risolve automaticamente, senza diritto al preavviso, alla scadenza del termine indicato nel contratto individuale. Un contratto a tempo determinato può risolversi anche prima di tale data?   Si, con il rientro in servizio del lavoratore sostituito, nel caso di contratto a tempo determinato stipulato per ragioni sostitutive
Dispone l'art. 51 del CCNL del comparto Funzioni locali che il lavoratore assunto a tempo determinato, in relazione alla durata prevista del rapporto di lavoro, può essere sottoposto ad un periodo di prova. Per i rapporti di durata fino a sei mesi:   Il periodo di prova non può essere superiore a due settimane
Dispone l'art. 51 del CCNL del comparto Funzioni locali che il lavoratore assunto a tempo determinato, in relazione alla durata prevista del rapporto di lavoro, può essere sottoposto ad un periodo di prova. Per i rapporti di durata superiore a sei mesi:   Il periodo di prova non può essere superiore a quattro settimane
Dispone l'art. 51 del CCNL del comparto Funzioni locali, che in tutti i casi in cui lo stesso CCNL prevede la risoluzione del rapporto con preavviso o con corresponsione dell'indennità sostitutiva dello stesso, ad eccezione di quelli previsti dal comma 10 dell'art. 50 e dal comma 2 del presente articolo, per il rapporto di lavoro a tempo determinato il termine di preavviso è fissato in un giorno per ogni periodo di lavoro di 15 giorni contrattualmente stabilito e, comunque, non può superare i 30 giorni, nelle ipotesi di durata dello stesso superiore all'anno. In caso di dimissioni del dipendente:   I termini sono ridotti alla metà
Dispone l'art. 6 della legge n. 604/1966, che l'impugnativa del licenziamento da parte del lavoratore:   Può essere presentata con qualsiasi atto scritto anche stragiudiziale idoneo a rendere nota la sua volontà
Dispone l'art. 7 del D.Lgs. n. 66/2003, che ferma restando la durata normale dell'orario settimanale, il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo:   Ogni 24 ore
Dispone l'art. 7, D.Lgs. n. 66/2003, che ferma restando la durata normale dell'orario settimanale, il lavoratore ha diritto a:   11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore
Dispone l'art. 7, del D.Lgs. n. 66/2003, che ferma restando la durata normale dell'orario settimanale, il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore. Il riposo giornaliero:   Salvo le eccezioni espressamente previste, deve essere fruito in modo consecutivo
Dispone l'art. 76 del D.Lgs. n. 276/2003 che sono organi abilitati alla certificazione dei contratti di lavoro le commissioni di certificazione istituite presso...   Gli Ispettorati territoriali del lavoro
Dispone l'art. 78 del D.Lgs. n. 276/2003 che la procedura di certificazione del contratto di lavoro è volontaria e consegue obbligatoriamente...   A una istanza scritta comune delle parti del contratto di lavoro
Dispone l'art. 8 del D.Lgs. n. 66/2003, che il lavoratore deve beneficiare di un intervallo per pausa se l'orario di lavoro giornaliero eccede il limite di 6 ore. Come sono stabiliti normalmente le modalità e la durata delle pause?   Dal CCNL
Dispone l'art. 8 della legge n. 604/1966 che, quando risulti accertato che non ricorrono gli estremi del licenziamento per giusta causa o giustificato motivo, il datore di lavoro:   É tenuto a riassumere il prestatore di lavoro entro il termine di tre giorni o, in mancanza, a risarcire il danno versandogli un'indennità
Dispone lo Statuto dei Lavoratori che le rappresentanze sindacali aziendali, possono essere costituite in ogni ufficio o reparto autonomo di impresa industriale o commerciale che occupi:   Più di quindici dipendenti
Dove ha sede l'Anpal (D.Lgs. n. 150/2015, art. 4)?   Roma
Durante i periodi di riposo inseriti nel corso delle attività a fini di pubblica utilità (co. 1, art. 26 del D.Lgs. n. 150/2015), entro i termini di durata dell'impegno, è corrisposto l'assegno? (D.Lgs. n. 150/2015, art. 26, co. 9).   Sì, per intero
Durante il periodo di ferie al dipendente spetta (art. 28, CCNL Funzioni locali):   La normale retribuzione, esclusi i compensi per prestazioni di lavoro straordinario nonché le indennità che richiedono lo svolgimento della prestazione lavorativa e quelle che non siano erogate per dodici mensilità
Durante il periodo di godimento del permesso retribuito (31, CCNL comparto Funzioni locali) al dipendente:   Spettano anche le indennità per specifiche responsabilità e l'indennità di funzione
Durante il periodo di godimento del permesso retribuito (31, CCNL comparto Funzioni locali) al dipendente:   Spetta l'intera retribuzione
Durante il periodo di godimento del permesso retribuito (31, CCNL comparto Funzioni locali) al dipendente:   Spetta anche la retribuzione di posizione prevista per le posizioni organizzative