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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Contabilita' di Stato

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Ai sensi dell' art. 10 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, il DEF, come risultante dalle conseguenti deliberazioni parlamentari, è composto da:   tre sezioni
Ai sensi dell'art. 1 del d.lgs. 30 luglio 1999, n. 286, con il controllo di gestione l'amministrazione pubblica:   verifica l'efficacia, efficienza ed economicità dell'azione amministrativa al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi di correzione, il rapporto tra costi e risultati
Ai sensi dell'art. 1 del d.lgs. 30 luglio 1999, n. 286, l'attività di valutazione dei dirigenti:   utilizza anche i risultati del controllo di gestione, ma è svolta da strutture diverse da quelle cui tale controllo è demandato
Ai sensi dell'art. 1 del d.lgs. 30 luglio 1999, n. 286, valutazione e controllo strategico sono diretti a:   valutare l'adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani, programmi ed altri strumenti di determinazione dell'indirizzo politico, in termini di congruenza tra risultati conseguiti e obiettivi predefiniti
Ai sensi dell'art. 1, comma 1, del d.lgs. 30 luglio 1999, n. 286, il controllo di regolarità amministrativa e contabile è lo strumento con cui:   garantire la legittimità, regolarità e correttezza dell'azione amministrativa
Ai sensi dell'art. 1, comma 1, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la responsabilità dei soggetti sottoposti alla giurisdizione della Corte dei conti in materia di contabilità pubblica:   è personale e limitata ai fatti e alle omissioni commessi con dolo o colpa grave
Ai sensi dell'art. 10 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, la prima sezione del DEF reca lo schema del Programma di stabilità, di cui all'articolo 9, comma 1. Lo schema contiene gli elementi e le informazioni richieste dai regolamenti dell'Unione europea vigenti in materia e dal Codice di condotta sull'attuazione del patto di stabilità e crescita, prendendo in considerazione in maniera specifica:   gli obiettivi di politica economica e il quadro delle previsioni economiche e di finanza pubblica almeno per il triennio successivo e gli obiettivi articolati per i sottosettori del conto delle amministrazioni pubbliche relativi alle amministrazioni centrali, alle amministrazioni locali e agli enti di previdenza e assistenza sociale
Ai sensi dell'art. 10 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, la seconda sezione del DEF contiene:   l'analisi del conto economico e del conto di cassa delle amministrazioni pubbliche nell'anno precedente e degli eventuali scostamenti rispetto agli obiettivi programmatici indicati nel DEF e nella Nota di aggiornamento di cui all'articolo 10-bis
Ai sensi dell'art. 10, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, lo schema del programma di stabilità è contenuto:   nella prima sezione del documento di economia e finanza
Ai sensi dell'art. 11 del d.lgs. 30 giugno 2011, n. 123, i rendiconti amministrativi, relativi alle aperture di credito alimentate con fondi di provenienza statale, resi dai funzionari delegati titolari di contabilità ordinaria e speciale:   sono sottoposti a controllo successivo di regolarità amministrativa e contabile
Ai sensi dell'art. 12, commi 1 e 2, del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, i contratti:   debbono avere termini e durata certa e non possono essere stipulati con onere continuativo per lo Stato, se non per ragioni di assoluta convenienza o necessità da indicarsi nel decreto di approvazione del contratto. Per le spese ordinarie la durata non può oltrepassare i nove anni
Ai sensi dell'art. 12, commi 5 e 6, del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, con decreto del Ministro del tesoro può consentirsi, per periodi di durata determinata, che, in deroga a quanto disposto dal precedente quarto comma:   le amministrazioni dello Stato, comprese quelle autonome, anticipino fino al 10 per cento del prezzo, a fronte della prestazione di idonee garanzie bancarie o equivalenti da parte del contraente; l'erogazione dell'anticipazione è subordinata all'avvenuto inizio dei lavori, ovvero dell'esecuzione della fornitura. La misura dell'anticipazione, il graduale recupero della medesima e il grado delle garanzie, sono stabiliti con il suddetto decreto. Le anticipazioni sono revocate ove l'esecuzione del contratto non sia proseguita secondo gli obblighi contrattuali. In tal caso spettano all'Amministrazione anche gli interessi legali sulle somme anticipate
Ai sensi dell'art. 121 del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, i componenti degli organi della Cassa delle ammende prestano la loro opera:   gratuitamente
Ai sensi dell'art. 121 del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, sono organi della Cassa delle ammende:   il presidente, il consiglio di amministrazione, il segretario
Ai sensi dell'art. 122, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il presidente della Cassa delle ammende:   esercita i poteri di vigilanza sull'andamento amministrativo e contabile della Cassa
Ai sensi dell'art. 122, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il presidente della Cassa delle ammende:   presiede il consiglio di amministrazione di cui all'articolo 123 del medesimo decreto
Ai sensi dell'art. 122, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il presidente della Cassa delle ammende:   emana le disposizioni necessarie per l'esecuzione delle deliberazioni del consiglio di amministrazione e vigila sul loro esatto adempimento
Ai sensi dell'art. 122, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il presidente della Cassa delle ammende:   adotta i provvedimenti di urgenza, anche di competenza del consiglio di amministrazione, salvo ratifica alla prima riunione del consiglio stesso
Ai sensi dell'art. 122, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il presidente della Cassa delle ammende:   stipula i contratti necessari per l'attuazione delle deliberazioni del consiglio di amministrazione nei limiti degli stanziamenti di bilancio e nel rispetto delle norme di contabilità generale dello Stato e di quelle comunitarie in quanto direttamente applicabili
Ai sensi dell'art. 122, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il presidente della Cassa delle ammende:   ordina il pagamento delle spese nei limiti degli stanziamenti di bilancio ed in conformità alle delibere consiliari
Ai sensi dell'art. 122, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il presidente della Cassa delle ammende:   presenta al consiglio di amministrazione il bilancio preventivo, il conto consuntivo e la situazione patrimoniale della Cassa
Ai sensi dell'art. 123, comma 1, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, la Cassa delle ammende è amministrata dal consiglio di amministrazione composto:   dal capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, o un suo delegato, con funzioni di presidente
Ai sensi dell'art. 123, comma 1, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, la Cassa delle ammende è amministrata dal consiglio di amministrazione composto:   dai direttori, o un loro delegato, dell'ufficio centrale del personale, dell'ufficio centrale detenuti e trattamento, dell'ufficio centrale beni e servizi e da un funzionario esperto in amministrazione e contabilità del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria
Ai sensi dell'art. 123, comma 1, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, la Cassa delle ammende è amministrata dal consiglio di amministrazione composto:   da un dirigente designato dal Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica
Ai sensi dell'art. 123, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il consiglio di amministrazione opera osservando le seguenti disposizioni:   il consiglio di amministrazione è convocato dal presidente, in via ordinaria, ogni sei mesi e, in via straordinaria, ogni qualvolta se ne presenti la necessità o quando ne è fatta richiesta da almeno due consiglieri con l'indicazione degli argomenti da trattare
Ai sensi dell'art. 123, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il consiglio di amministrazione opera osservando le seguenti disposizioni:   il segretario della Cassa assume anche le funzioni di segretario del consiglio di amministrazione e partecipa alle sedute del consiglio con facoltà di esprimere il proprio parere sulle questioni poste all'ordine del giorno
Ai sensi dell'art. 123, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il consiglio di amministrazione opera osservando le seguenti disposizioni:   per la validità delle adunanze devono essere presenti almeno due terzi dei componenti
Ai sensi dell'art. 123, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il consiglio di amministrazione opera osservando le seguenti disposizioni:   la delibera è valida se adottata con il voto favorevole della maggioranza dei presenti. In caso di parità prevale il voto del presidente
Ai sensi dell'art. 123, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il consiglio di amministrazione opera osservando le seguenti disposizioni:   i processi verbali delle adunanze sono sottoscritti dal presidente e dal segretario e vengono approvati nella seduta successiva a quella cui si riferisce
Ai sensi dell'art. 123, comma 3, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il consiglio di amministrazione:   entro il mese di novembre di ogni anno delibera il bilancio di previsione della Cassa
Ai sensi dell'art. 123, comma 3, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il consiglio di amministrazione:   delibera altresì, in corso di esercizio, le variazioni di bilancio che si rendono necessarie per l'attuazione delle finalità della Cassa
Ai sensi dell'art. 123, comma 3, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il consiglio di amministrazione:   delibera in merito all'accettazione di oblazioni volontarie, donazioni, sovvenzioni, contributi ed altri proventi eventuali
Ai sensi dell'art. 123, comma 3, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il consiglio di amministrazione:   delibera l'acquisto, la vendita, l'affitto e la permuta di immobili nonché l'acquisto di beni mobili, beni mobili registrati e attrezzature necessari per il funzionamento della Cassa
Ai sensi dell'art. 123, comma 3, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il consiglio di amministrazione:   delibera le modalità di impiego, anche diverse dal deposito in conto corrente, delle disponibilità finanziarie depositate presso la Cassa depositi e prestiti
Ai sensi dell'art. 123, comma 3, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il consiglio di amministrazione:   delibera i prelevamenti da effettuarsi dal fondo di riserva, anche in corso di esercizio, per sopperire alle deficienze dei capitoli di bilancio, ovvero per fronteggiare spese nuove o impreviste
Ai sensi dell'art. 123, comma 3, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il consiglio di amministrazione:   delibera l'istituzione di organi, anche collegiali, per il controllo delle attività svolte dai soggetti nei cui confronti la Cassa ha erogato propri fondi, limitatamente alle modalità ed alla legittimità del loro effettivo impiego
Ai sensi dell'art. 123, comma 3, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il consiglio di amministrazione:   ratifica i provvedimenti di urgenza adottati dal presidente
Ai sensi dell'art. 124, comma 1, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il segretario della Cassa delle ammende è nominato :   dal consiglio di amministrazione, su proposta del presidente, ed è scelto tra il personale dell'Amministrazione penitenziaria in possesso della specifica professionalità in considerazione delle sue attribuzioni
Ai sensi dell'art. 124, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il segretario della Cassa delle ammende:   dirige l'ufficio segreteria e coordina i servizi in cui esso si articola
Ai sensi dell'art. 124, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il segretario della Cassa delle ammende:   cura l'istruttoria degli affari che il presidente dovrà sottoporre al consiglio di amministrazione e predispone gli elementi necessari per le deliberazioni
Ai sensi dell'art. 124, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il segretario della Cassa delle ammende:   partecipa alle sedute del consiglio di amministrazione con facoltà di esprimere parere sulle questioni poste all'ordine del giorno e redige i verbali delle sedute del consiglio di amministrazione e ne cura la conservazione
Ai sensi dell'art. 124, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il segretario della Cassa delle ammende:   cura la tenuta della contabilità della Cassa, dei libri e delle scritture contabili, nonché della corrispondenza, conservando gli atti ed i documenti
Ai sensi dell'art. 124, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il segretario della Cassa delle ammende:   redige annualmente il bilancio di previsione, le relative variazioni, il conto consuntivo e tutti gli altri documenti contabili da sottoporre all'approvazione del consiglio di amministrazione
Ai sensi dell'art. 124, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il segretario della Cassa delle ammende:   cura l'organizzazione e la gestione delle attività operative della Cassa e di esse risponde al presidente
Ai sensi dell'art. 124, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il segretario della Cassa delle ammende:   adempie a tutte le attività amministrative e contabili, necessarie per la stipula dei contratti; provvede direttamente alla riscossione delle entrate della Cassa e al pagamento delle spese delegategli dal presidente
Ai sensi dell'art. 126, commi 4 e 5, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230:   I proventi delle manifatture carcerarie, introitati in apposito capitolo di entrata del bilancio dello Stato, vengono riassegnati, con le modalità previste dal decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 1999, n. 469, all'apposita unità previsionale di base del Ministero della giustizia e successivamente versate al bilancio della Cassa delle ammende nella misura prevista dalle disposizioni legislative. Le somme così pervenute diventano fruttifere e gli interessi vengono liquidati dalla Cassa depositi e prestiti che provvede al loro accredito sul conto corrente il 30 giugno ed il 31 dicembre di ogni anno
Ai sensi dell'art. 127, comma 1, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il patrimonio della Cassa delle ammende è costituito, tra l'altro, da:   beni mobili ed immobili in proprietà; titolarità di concessioni pervenute a qualsiasi titolo; beni di qualsiasi natura che ad essa pervengano per donazione o altro titolo
Ai sensi dell'art. 127, comma 1, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il patrimonio della Cassa delle ammende è costituito, tra l'altro, da:   titoli pubblici e privati acquisiti per eventuale investimento di disponibilità finanziarie; fondi in deposito presso la Cassa depositi e prestiti, presso istituti di credito e in cassa
Ai sensi dell'art. 128, comma 1, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, le entrate della Cassa delle ammende:   si distinguono in entrate correnti ed entrate in conto capitale
Ai sensi dell'art. 128, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, le entrate correnti sono costituite, tra l'altro:   dalle rendite patrimoniali; dagli interessi sui depositi e su titoli; dai proventi o altre entrate espressamente devolute o assegnate dalla legge, o da altre fonti normative, direttamente alla Cassa
Ai sensi dell'art. 128, comma 3, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, le entrate in conto capitale sono costituite, tra l'altro, da:   ricavi per vendite di beni immobili ed altri beni fruttiferi; rimborsi di titoli di proprietà; lasciti ed oblazioni in denaro con l'onere di investimento; finanziamenti per acquisizioni patrimoniali
Ai sensi dell'art. 129, comma 1, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, la Cassa delle ammende è:   un ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico ai sensi dell'articolo 4 della legge 9 maggio 1932, n. 547 e provvede ad attuare le finalità di cui ai commi 2 e 3 con gli interventi diretti e indiretti previsti nel presente articolo
Ai sensi dell'art. 129, comma 2, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, i fondi patrimoniali della Cassa:   sono erogati, previa delibera del consiglio di amministrazione, per finanziare prioritariamente progetti dell'amministrazione penitenziaria che utilizzano le disponibilità finanziarie dei fondi strutturali europei, nonché progetti che utilizzano finanziamenti previsti dalla normativa comunitaria, da quella nazionale e da quella regionale
Ai sensi dell'art. 129, comma 3, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, i fondi patrimoniali della Cassa:   sono erogati, previa delibera del consiglio di amministrazione, per il finanziamento di programmi che attuano interventi di assistenza economica in favore delle famiglie di detenuti ed internati, nonché di programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale di detenuti ed internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione
Ai sensi dell'art. 129, comma 4, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, i programmi di cui al comma 3, previa indicazione della persona responsabile della loro attuazione:   possono essere presentati da enti pubblici, da enti privati, fondazioni o altri organismi impegnati in attività di volontariato e di solidarietà sociale, dagli istituti penitenziari e dai centri di servizio sociale dell'amministrazione penitenziaria
Ai sensi dell'art. 129, comma 5, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, i programmi di cui al comma 3 del medesimo disposto:   esclusi quelli presentati dagli istituti penitenziari e dai centri di servizio sociale, sono accompagnati da una relazione illustrativa del soggetto richiedente, nonché da un parere dell'assessorato alla sicurezza sociale della provincia territorialmente competente per il luogo in cui il programma deve essere attuato
Ai sensi dell'art. 129, comma 6, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, i programmi di cui al comma 3 del medesimo disposto:   sono finanziati con riferimento a stati di avanzamento semestrali, previa valutazione favorevole, per ogni stato di avanzamento, dei soggetti competenti a rilasciare i pareri di cui al comma 4 e del consiglio di amministrazione della Cassa
Ai sensi dell'art. 130 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, le quote di ammortamento:   vengono annualmente determinate, per i beni mobili, sulla base della media delle spese degli ultimi esercizi; per quelli immobili in misura percentuale del valore dei beni stessi. Il numero degli esercizi da considerare ai fini della media e la percentuale da applicare sono stabiliti con decreto del Ministro per il tesoro
Ai sensi dell'art. 130, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il bilancio di previsione ed il conto consuntivo della Cassa delle ammende sono approvati:   con decreti del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica
Ai sensi dell'art. 134, commi 1 e 2, del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, tutte le entrate:   debbono essere inscritte in bilancio nel loro importo integrale, senza alcuna riduzione per spese di riscossione o di qualsiasi altra natura. Parimenti le spese debbono essere inscritte in bilancio per intero, senza apportarvi riduzioni per effetto di qualsiasi entrata
Ai sensi dell'art. 136 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, la prelevazione deve essere deliberata:   dal Consiglio dei ministri
Ai sensi dell'art. 137 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, il ministro delle finanze forma il progetto del bilancio di previsione. A tale uopo:   gli altri ministri gli trasmettono entro il 31 ottobre gli elementi necessari
Ai sensi dell'art. 14, comma 1, legge 31 dicembre 2009, n. 196, chi provvede, in relazione alle esigenze di controllo e di monitoraggio degli andamenti della finanza pubblica, a monitorare gli effetti finanziari delle misure previste dalla manovra di finanza pubblica e dei principali provvedimenti adottati in corso d'anno?   Il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della ragioneria generale dello Stato
Ai sensi dell'art. 14, comma 6 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, le amministrazioni pubbliche, con esclusione di quelle di cui al comma 7, trasmettono alla banca dati SIOPE, tramite i propri tesorieri o cassieri, i dati concernenti tutti gli incassi e i pagamenti effettuati, codificati con criteri uniformi su tutto il territorio nazionale, con scadenza:   giornaliera
Ai sensi dell'art. 14, comma 6-bis della legge 31 dicembre 2009, n. 196, i dati SIOPE delle amministrazioni pubbliche gestiti dalla Banca d'Italia sono di tipo:   aperto e liberamente accessibili secondo modalità definite con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze nel rispetto del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82
Ai sensi dell'art. 149 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, il rendiconto generale finanziario:   viene trasmesso alla Corte dei conti in tre esemplari e quello patrimoniale in un solo esemplare. La Corte dei conti esegue le verificazioni di sua competenza ed entro il 15 dicembre restituisce due esemplari del rendiconto finanziario, accompagnandoli con una relazione al Parlamento, nella quale sono esposte le sue osservazioni sul rendiconto finanziario e su quello patrimoniale, nonché sui conti speciali che vi sono uniti a corredo
Ai sensi dell'art. 15, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, è disposto che nelle more della realizzazione della banca dati di cui all'art. 13, per le finalità di monitoraggio e controllo dei conti pubblici, le amministrazioni pubbliche, nonché gli altri enti e società per i quali è comunque previsto l'invio dei bilanci alle amministrazioni vigilanti, sono tenuti all'invio telematico alla Ragioneria generale dello Stato dei dati relativi:   ai bilanci di previsione, alle relative variazioni e ai conti consuntivi, nonché di tutte le informazioni necessarie alle verifiche di cui all'articolo 14 sulla base di schemi e modalità indicati con determina del Ragioniere generale dello Stato
Ai sensi dell'art. 151, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267:   Gli enti locali ispirano la propria gestione al principio della programmazione. A tal fine presentano il Documento unico di programmazione entro il 31 luglio di ogni anno e deliberano il bilancio di previsione finanziario entro il 31 dicembre, riferiti ad un orizzonte temporale almeno triennale. Le previsioni del bilancio sono elaborate sulla base delle linee strategiche contenute nel documento unico di programmazione, osservando i principi contabili generali ed applicati allegati al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modificazioni. I termini possono essere differiti con decreto del Ministro dell'interno, d'intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, in presenza di motivate esigenze
Ai sensi dell'art. 153, comma 6, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, il regolamento di contabilità disciplina:   le segnalazioni obbligatorie dei fatti e delle valutazioni del responsabile finanziario al legale rappresentante dell'ente, al consiglio dell'ente nella persona del suo presidente, al segretario ed all'organo di revisione, nonché alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti ove si rilevi che la gestione delle entrate o delle spese correnti evidenzi il costituirsi di situazioni - non compensabili da maggiori entrate o minori spese - tali da pregiudicare gli equilibri del bilancio. In ogni caso la segnalazione è effettuata entro sette giorni dalla conoscenza dei fatti. Il consiglio provvede al riequilibrio a norma dell'articolo 193, entro trenta giorni dal ricevimento della segnalazione, anche su proposta della giunta
Ai sensi dell'art. 16 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, i contratti sono stipulati:   da un pubblico ufficiale delegato a rappresentare l'amministrazione e ricevuti da un funzionario designato quale ufficiale rogante, con le norme stabilite dal regolamento
Ai sensi dell'art. 162 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, spetta al ragioniere generale dello Stato:   di studiare i quesiti che possono presentarsi nell'applicazione della legge, del regolamento o di qualsiasi altra disposizione concernente la contabilità, e di proporre al Ministro per le finanze le risoluzioni di sua competenza, da adottarsi, sentiti previamente, ove occorra, la Corte dei conti ed il Consiglio di Stato
Ai sensi dell'art. 166 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827:   ogni mese la ragioneria generale presenta al ministro per le finanze la situazione riassuntiva delle entrate e delle spese accertate in confronto alle previsioni del bilancio, risultanti dagli stati di previsione e dalle eventuali variazioni in questi successivamente introdotte nei modi di legge
Ai sensi dell'art. 167, commi 1 e 3, del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, il ragioniere generale:   è personalmente responsabile dell'esattezza e prontezza delle registrazioni contabili. Quando rilevi irregolarità di qualsiasi specie fa gli opportuni richiami alle singole ragionerie e provoca, ove necessario, i provvedimenti del ministro per le finanze
Ai sensi dell'art. 168 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, le ragionerie centrali vigilano:   secondo gli ordini impartiti dal ministro per le finanze, pel tramite della ragioneria generale, perché sia assicurata la regolarità della gestione relativa al patrimonio e al bilancio dello Stato
Ai sensi dell'art. 170 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, nel caso di assenza o legittimo impedimento i direttori capi di ragioneria sono sostituiti:   da funzionari designati, su loro proposta, con decreti emanati dal Ministro delle finanze e da registrarsi alla Corte dei conti
Ai sensi dell'art. 170, commi 1 e 2, del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, i direttori capi di ragioneria:   sono personalmente responsabili del regolare adempimento di tutte le funzioni proprie delle ragionerie cui sono preposti. Essi riferiscono al ministro per le finanze, per il tramite del ragioniere generale, ogni volta rilevino l'opportunità che siano adottati provvedimenti o disposizioni di qualsiasi specie nell'interesse della finanza
Ai sensi dell'art. 171 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, i funzionari che eseguono la verifica hanno particolarmente l'obbligo:   di esaminare le scritture concernenti le contabilità del bilancio e del patrimonio
Ai sensi dell'art. 171 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, il ragioniere generale:   quando lo creda opportuno, dispone la verifica delle singole ragionerie centrali
Ai sensi dell'art. 172 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, le ragionerie delle intendenze di finanza e degli altri uffici provinciali e compartimentali debbono tenere le loro scritture in relazione con quelle delle ragionerie delle amministrazioni centrali da cui dipendono i singoli servizi. Le forme di tali scritture, nonché quelle per i conti e le situazioni di qualsiasi specie ad esse collegati:   sono approvate preventivamente dalla Ragioneria generale
Ai sensi dell'art. 173 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, nei termini prefissi, le ragionerie delle intendenze di finanza e degli altri uffici provinciali e compartimentali:   inviano alle rispettive amministrazioni centrali i conti designati nel presente regolamento od in apposite istruzioni, e forniscono alle medesime in ogni tempo quei prospetti, schiarimenti, notizie e dimostrazioni che siano loro richieste
Ai sensi dell'art. 174 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, le verifiche alle ragionerie delle intendenze di finanze sono esclusivamente disposte:   dal Ragioniere generale dello Stato
Ai sensi dell'art. 174, comma 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, lo schema di bilancio di previsione, finanziario e il Documento unico di programmazione sono predisposti:   dall'organo esecutivo e da questo presentati all'organo consiliare unitamente agli allegati entro il 15 novembre di ogni anno secondo quanto stabilito dal regolamento di contabilità
Ai sensi dell'art. 175 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, agli effetti dell'art. 47 della legge gli agenti della riscossione e tutti coloro i quali riscuotono e maneggiano danari dello Stato:   sono sottoposti anche all'autorità del direttore generale del tesoro
Ai sensi dell'art. 176 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, i prelevamenti dal fondo di riserva, dal fondo di riserva di cassa e dai fondi spese potenziali:   sono di competenza dell'organo esecutivo e possono essere deliberati sino al 31 dicembre di ciascun anno
Ai sensi dell'art. 18 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, entro quale data deve essere approvato il rendiconto da parte delle Regioni?   Entro il 31 luglio dell'anno successivo, con preventiva approvazione da parte della giunta entro il 30 aprile
Ai sensi dell'art. 18, comma 1 del d.lgs. 30 giugno 2011, n. 123, gli uffici di controllo:   entro il mese di febbraio di ciascun anno, trasmettono alla amministrazione interessata una relazione sintetica sulle principali irregolarità riscontrate nell'esercizio del controllo preventivo e successivo relativo all'anno precedente, con una elencazione dei casi in cui non è stato apposto il visto di regolarità
Ai sensi dell'art. 181 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, gli agenti contabili:   non possono riscuotere somme o ricevere depositi di valori o materie, se non in conformità delle leggi e dei regolamenti e dal giorno in cui ha principio la loro gestione
Ai sensi dell'art. 181, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, gli incaricati interni:   designati con provvedimento formale dell'amministrazione, versano le somme riscosse presso la tesoreria dell'ente con cadenza stabilita dal regolamento di contabilità, non superiori ai quindici giorni lavorativi
Ai sensi dell'art. 183 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, nel caso in cui venisse a cessare un agente per morte o per altra causa:   se egli aveva un gerente di sua fiducia e riconosciuto dall'amministrazione da cui dipendeva secondo i regolamenti speciali di essa, la gestione dell'ufficio potrà interinalmente essere continuata dal gerente anzidetto sotto la responsabilità e la garanzia della eventuale cauzione del cessato titolare, fino a che non sarà dall'amministrazione provveduto alla nomina del nuovo contabile effettivo
Ai sensi dell'art. 186 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, i risultato contabile di amministrazione:   è accertato con l'approvazione del rendiconto dell'ultimo esercizio chiuso ed è pari al fondo di cassa aumentato dei residui attivi e diminuito dei residui passivi
Ai sensi dell'art. 188 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, gli agenti indicati nell'articolo 178 del presente regolamento, oltre che della loro gestione personale:   rispondono altresì dell'operato dei cassieri, impiegati o commessi di cui si valgono nel proprio ufficio, anche se la loro assunzione sia stata approvata dalle autorità competenti
Ai sensi dell'art. 19 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, gli atti di aggiudicazione definitiva ed i contratti:   non sono obbligatori per l'amministrazione, finché non sono approvati dal ministro o dall'ufficiale all'uopo delegato e non sono eseguibili che dopo l'approvazione
Ai sensi dell'art. 19 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, l'approvazione dei contratti pei quali sia richiesto parere del consiglio di Stato:   deve essere data con decreto ministeriale. Il decreto sarà motivato quando non sia seguito in tutto o in parte tale parere
Ai sensi dell'art. 190 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, gli agenti che hanno obbligo di riscuotere entrate dovute allo Stato a scadenze determinate, in conformità di liste di carico:   debbono pagare del proprio le somme non riscosse, quando non giustifichino, entro un mese dalla data della scadenza delle singole rate, di aver iniziato gli atti coercitivi contro i debitori morosi, o non comprovino con validi documenti l'inesigibilità delle partite
Ai sensi dell'art. 191, commi 1 e 2, del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, gli agenti della riscossione che:   secondo le leggi, i regolamenti o per contratti hanno l'obbligo di rispondere e versare a scadenze fisse le somme da loro dovute, le abbiano o no riscosse dai debitori diretti, debbono eseguire il versamento delle somme alle scadenze stabilite senza eccezione di sorta. Ove non adempiano tale obbligo, vanno sottoposti alle misure disciplinari ed alle penalità stabilite dalle leggi, regolamenti e contratti anzidetti
Ai sensi dell'art. 192, commi 2 e 3, del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, i contabili principali:   non rispondono però dei fatti dei contabili secondari, se non in quanto essi stessi siano imputabili di colpa o di trascuranza. I contabili secondari sono al pari dei principali sottoposti alla vigilanza del ministro delle finanze ed alla giurisdizione della Corte dei conti, e debbono rendere ad essa il loro conto giudiziale da unirsi a corredo di quello del contabile principale
Ai sensi dell'art. 194 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, i decreti ministeriali di discarico:   non sono sottoposti al visto ed alla registrazione della Corte dei conti
Ai sensi dell'art. 194 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, il decreto con cui viene dal ministro accordato il discarico:   vale a porre in regola la gestione del contabile nei rapporti amministrativi, ma non produce alcuno effetto di legale liberazione, rimanendo integro e non pregiudicato il giudizio della Corte dei conti sulla responsabilità dell'agente
Ai sensi dell'art. 194 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, le mancanze, deteriorazioni, o diminuzioni di denaro o di cose mobili avvenute per causa di furto, di forza maggiore, o di naturale deperimento:   non sono ammesse a discarico degli agenti contabili, se essi non esibiscono le giustificazioni stabilite nei regolamenti dei rispettivi servizi, e non comprovano che ad essi non sia imputabile il danno, nè per negligenza nè per indugio frapposto nel richiedere i provvedimenti necessari per la conservazione del danaro o delle cose avute in consegna
Ai sensi dell'art. 194 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, quando viene accordato il discarico:   questo deve risultare da un decreto del ministro da cui l'agente dipende
Ai sensi dell'art. 195 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, le istanze per dichiarazione di responsabilità dei funzionari di cui agli articoli 81 e 82 della legge:   vengono promosse dal procuratore generale presso la Corte dei conti in base agli elementi e documenti che gli sono comunicati dalle rispettive amministrazioni
Ai sensi dell'art. 2 , comma 5 del d.lgs. 30 giugno 2011, n. 123, il controllo di regolarità amministrativa e contabile è volto:   a garantire la legittimità contabile e amministrativa, al fine di assicurare la trasparenza, la regolarità e la correttezza dell'azione amministrativa, e si svolge in via preventiva o successiva rispetto al momento in cui l'atto di spesa spiega i suoi effetti, secondo i principi e i criteri stabiliti dal presente decreto
Ai sensi dell'art. 2, comma 1 del d.lgs. 30 giugno 2011, n. 123, il controllo di regolarità amministrativa e contabile di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), e all'articolo 2 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, ha per oggetto:   gli atti aventi riflessi finanziari sui bilanci dello Stato, delle altre amministrazioni pubbliche e degli organismi pubblici
Ai sensi dell'art. 2, comma 6, del d.lgs. 30 giugno 2011, n. 123, si dispone che fatto salvo quanto previsto dall'articolo 3, comma 1, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, a seguito dell'esito positivo del controllo preventivo di regolarità amministrativa e contabile, l'atto diviene efficace:   a decorrere dalla data della sua emanazione
Ai sensi dell'art. 2, legge 31 dicembre 2009, n. 196, per consentire il perseguimento degli obiettivi di cui all'articolo 1 della medesima legge, il Governo è delegato ad adottare, entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente Legge, uno o più decreti legislativi per l'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle amministrazioni pubbliche, ad esclusione delle regioni e degli enti locali. I decreti legislativi di cui al comma 1 sono emanati nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:   adozione di regole contabili uniformi e di un comune piano dei conti integrato al fine di consentire il consolidamento e il monitoraggio in fase di previsione, gestione e rendicontazione dei conti delle amministrazioni pubbliche
Ai sensi dell'art. 20 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440:   alla fine di ogni anno la Corte dei conti comunicherà al Parlamento l'elenco dei contratti da essa registrati e per i quali l'amministrazione non abbia seguito il parere del consiglio di Stato, indicando le ragioni all'uopo addotte dall'amministrazione
Ai sensi dell'art. 200 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, non si può immettere in funzione un agente contabile, obbligato a prestar cauzione, se non abbia prima adempiuto a tale obbligo:   salvo che il ministro competente, con una speciale autorizzazione, lo consenta, accordando all'agente una proroga per la prestazione della cauzione, che può estendersi a sei mesi dalla data dell'assunzione del servizio
Ai sensi dell'art. 21, commi 1 e 2, del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, l'alienazione degli immobili dello Stato:   quando non sia regolata, per determinate categorie di beni, da leggi speciali, deve essere autorizzata, caso per caso, con particolari provvedimenti legislativi. Restano ferme le disposizioni delle leggi vigenti per quanto concerne l'alienazione delle navi dello Stato
Ai sensi dell'art. 212 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, ogni qualvolta nelle operazioni di tesoreria il controllore capo od il capo della delegazione del tesoro rilevino abusi, irregolarità od infrazioni alle vigenti prescrizioni:   ne informano immediatamente il direttore generale del tesoro per le occorrenti provvidenze
Ai sensi dell'art. 215 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, le verifiche delle casse della tesoreria centrale devono eseguirsi:   almeno una volta all'anno dagli ispettori del tesoro col concorso del tesoriere centrale, del controllore capo e del detentore della terza chiave della cassa di riserva
Ai sensi dell'art. 216 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, le verifiche delle casse delle sezioni di tesoreria che vengano ordinate dalla direzione generale del tesoro:   sono eseguite dagli ispettori del tesoro o da altri funzionari incaricati dal direttore generale del tesoro in concorso del direttore dello stabilimento, del capo della sezione di tesoreria e del capo della delegazione e limitate ai valori di pertinenza della cassa depositi e prestiti ed agli altri effetti pubblici o valori, in deposito provvisorio, da restituirsi nell'identica specie
Ai sensi dell'art. 228 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, gli agenti della riscossione che ritardino i versamenti nelle tesorerie:   incorrono, per ogni giorno di ritardo, in una multa commisurata all'interesse dell'uno per cento al mese sulle somme non versate
Ai sensi dell'art. 229, commi 1 e 2, del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, le multe di cui al 1° comma dell'articolo precedente sono applicate:   per decreto emesso dall'amministrazione centrale o dagli uffici provinciali o compartimentali a cui i conti amministrativi devono essere presentati. Il decreto dev'essere registrato alla Corte dei conti ed eseguito mediante ritenuta in via amministrativa sugli averi degli agenti, e, quando sia stata prestata la cauzione, mediante sequestro dei frutti di essa, o vendita della medesima da promuoversi con istanza nelle forme di legge dinanzi alla Corte dei conti
Ai sensi dell'art. 237 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, gli agenti di riscossione, mentre dipendono dalle amministrazioni cui rispettivamente appartengono le entrate, sono sottoposti, per quanto concerne l'adempimento dei loro obblighi:   a speciale vigilanza del direttore generale del tesoro, il quale, quando scorga ritardo od altra irregolarità, può promuovere misure di rigore contro di essi
Ai sensi dell'art. 246, comma 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, la deliberazione dello stato di dissesto:   non è revocabile
Ai sensi dell'art. 246, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, la deliberazione dello stato di dissesto:   è trasmessa, entro 5 giorni dalla data di esecutività, al Ministero dell'interno ed alla Procura regionale presso la Corte dei conti competente per territorio, unitamente alla relazione dell'organo di revisione
Ai sensi dell'art. 246, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, la deliberazione dello stato di dissesto:   è pubblicata per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana a cura del Ministero dell'interno unitamente al decreto del Presidente della Repubblica di nomina dell'organo straordinario di liquidazione
Ai sensi dell'art. 247, comma 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ove dalle deliberazioni dell'ente, dai bilanci di previsione, dai rendiconti o da altra fonte l'organo regionale di controllo venga a conoscenza dell'eventuale condizione di dissesto:   chiede chiarimenti all'ente e motivata relazione all'organo di revisione contabile assegnando un termine, non prorogabile, di trenta giorni
Ai sensi dell'art. 247, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ove sia ritenuta sussistente l'ipotesi di dissesto l'organo regionale di controllo:   assegna al consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine, non superiore a venti giorni, per la deliberazione del dissesto
Ai sensi dell'art. 25, legge 31 dicembre 2009, n. 196, le entrate dello Stato sono ripartite in:   titoli, a seconda che siano di natura tributaria, extra tributaria o che provengano dall'alienazione e dall'ammortamento di beni patrimoniali, dalla riscossione di crediti o dall'accensione di prestiti
Ai sensi dell'art. 258 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, in base alle risultanze dei conti degli agenti e delle proprie scritture, le amministrazioni centrali, le intendenze di finanza e gli altri uffici provinciali e compartimentali, informano:   la direzione generale del tesoro delle irregolarità rilevate nei versamenti da parte degli agenti e dei provvedimenti adottati
Ai sensi dell'art. 291 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, i titoli di spesa sono trasmessi:   dalla ragioneria alla Corte dei conti, o al funzionario all'uopo da questa distaccato presso la ragioneria medesima, per il suo visto
Ai sensi dell'art. 3 del d.lgs. 30 giugno 2011, n. 123, il controllo di regolarità amministrativa e contabile sugli atti adottati dalle amministrazioni statali centrali e periferiche è svolto, rispettivamente:   dagli Uffici centrali del bilancio operanti presso ciascuna amministrazione centrale, dall'Ufficio centrale di ragioneria presso l'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e dalle Ragionerie territoriali dello Stato secondo il proprio ambito di competenza
Ai sensi dell'art. 3, comma 10, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la sezione del controllo è composta:   dal presidente della Corte dei conti che la presiede, dai presidenti di sezione preposti al coordinamento e da tutti i magistrati assegnati agli uffici di controllo
Ai sensi dell'art. 3, comma 10, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la sezione di controllo è:   ripartita annualmente in quattro collegi dei quali fanno parte, in ogni caso, il presidente della Corte dei conti e i presidenti di sezione preposti al coordinamento. I collegi hanno distinta competenza per tipologia di controllo o per materia e deliberano con un numero minimo di quindici votanti
Ai sensi dell'art. 3, comma 10, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, l'adunanza plenaria:   è presieduta dal presidente della Corte dei conti ed è composta dai presidenti di sezione preposti al coordinamento e da trentacinque magistrati assegnati a funzioni di controllo, individuati annualmente dal Consiglio di presidenza in ragione di almeno tre per ciascun collegio della sezione e uno per ciascuna delle sezioni di controllo sulle amministrazioni delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano
Ai sensi dell'art. 3, comma 10, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, l'adunanza plenaria:   delibera con un numero minimo di ventuno votanti
Ai sensi dell'art. 3, comma 2, ultimo periodo, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la sezione del controllo si pronuncia sulla conformità a legge:   entro trenta giorni dalla data di deferimento dei provvedimenti o dalla data di arrivo degli elementi richiesti con ordinanza istruttoria. Decorso questo termine i provvedimenti divengono esecutivi
Ai sensi dell'art. 3, comma 3, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, le sezioni riunite della Corte dei conti possono:   con deliberazione motivata, stabilire che singoli atti di notevole rilievo finanziario, individuati per categorie ed amministrazioni statali, siano sottoposti all'esame della Corte per un periodo determinato. La Corte può chiedere il riesame degli atti entro quindici giorni dalla loro ricezione, ferma rimanendone l'esecutività. Le amministrazioni trasmettono gli atti adottati a seguito del riesame alla Corte dei conti, che ove rilevi illegittimità, ne dà avviso al Ministro
Ai sensi dell'art. 3, comma 4, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la Corte dei conti svolge:   anche in corso di esercizio, il controllo successivo sulla gestione del bilancio e del patrimonio delle amministrazioni pubbliche, nonché sulle gestioni fuori bilancio e sui fondi di provenienza comunitaria, verificando la legittimità e la regolarità delle gestioni, nonché il funzionamento dei controlli interni a ciascuna amministrazione. Accerta, anche in base all'esito di altri controlli, la rispondenza dei risultati dell'attività amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla legge, valutando comparativamente costi, modi e tempi dello svolgimento dell'azione amministrativa
Ai sensi dell'art. 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la Corte dei conti:   riferisce, almeno annualmente, al Parlamento ed ai consigli regionali sull'esito del controllo eseguito. Le relazioni della Corte sono altresì inviate alle amministrazioni interessate, alle quali la Corte formula, in qualsiasi altro momento, le proprie osservazioni
Ai sensi dell'art. 3, comma 6, secondo periodo, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, le amministrazioni:   comunicano alla Corte ed agli organi elettivi , entro sei mesi dalla data di ricevimento della relazione, le misure conseguenzialmente adottate
Ai sensi dell'art. 3, comma 8, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la Corte dei conti:   può richiedere alle amministrazioni pubbliche ed agli organi di controllo interno qualsiasi atto o notizia e può effettuare e disporre ispezioni e accertamenti diretti. Si applica il comma 4 dell'articolo 2 del decreto- legge 15 novembre 1993, n. 453. Può richiedere alle amministrazioni pubbliche non territoriali il riesame di atti ritenuti non conformi a legge
Ai sensi dell'art. 301 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, per le successioni che si aprono all'estero, la qualità ereditaria è provata secondo le forme della rispettiva legislazione, ed i documenti giustificativi spediti in modo autentico dovranno avere:   il visto degli agenti diplomatici e consolari del Regno d'Italia, e la ricognizione della firma dei Medesimi per parte del ministero degli affari esteri
Ai sensi dell'art. 306 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827:   almeno due volte all'anno, e indipendentemente dalle verifiche che possano compiere gli ispettori del tesoro, il capo di ciascun ufficio ha l'obbligo di procedere alla verifica delle quantità dei modelli non adoperati e delle matrici di quelli consunti per accertare se esse corrispondano alle risultanze di apposito registro di carico e scarico che i funzionari medesimi devono tenere con ogni esattezza. Riscontrandosi differenze, il capo dell'ufficio ne riferisce alla direzione generale del tesoro
Ai sensi dell'art. 33, comma 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, il Ministro dell'economia e delle finanze presenta un disegno di legge ai fini dell'assestamento delle previsioni di bilancio formulate a legislazione vigente, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto il 31 dicembre precedente, entro:   il mese di giugno di ciascun anno
Ai sensi dell'art. 33, comma 4-sexies della legge 31 dicembre 2009, n. 196, le variazioni di bilancio in termini di competenza, cassa e residui, necessarie alla ripartizione nel corso dell'esercizio finanziario, anche tra diversi Ministeri, di fondi da ripartire istituiti per legge sono disposte, salvo che non sia diversamente previsto dalla legge medesima:   con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze su proposta dei Ministri interessati
Ai sensi dell'art. 333 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, i rendiconti sono presentati:   all'Amministrazione centrale o agli uffici periferici, cui spetta di esercitarne il riscontro, entro il venticinquesimo giorno successivo al periodo cui si riferisce ciascun rendiconto. Per le prefetture tale termine è fissato al quarantesimo giorno
Ai sensi dell'art. 338 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, i funzionari delegati:   secondo le facoltà loro attribuite dai regolamenti o dalle speciali autorizzazioni della competente amministrazione, dispongono le spese nei limiti delle aperture di credito loro concesse
Ai sensi dell'art. 344, commi 1 e 2, del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, ciascun funzionario delegato:   redige, giornalmente, un elenco degli assegni da lui emessi descrivendo gli assegni stessi per numero ordinale e per importo netto. Tale elenco è da compilarsi in tre esemplari
Ai sensi dell'art. 358 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, per le competenze dovute al personale, il ruolo viene di regola trasmesso:   alla Ragioneria e da questa alla Corte dei conti insieme al decreto che autorizza la spesa o ne varia l'importo
Ai sensi dell'art. 366 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, il tramutamento degli impiegati governativi in attività di servizio:   è notificato alle delegazioni del tesoro dai rispettivi capi d'ufficio o d'amministrazione. Tale notificazione può aver luogo anche con pubblicazione sul bollettino ufficiale
Ai sensi dell'art. 389 del Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, gli ordini di pagamento delle delegazioni del tesoro devono essere firmati:   dal capo d'ufficio o da chi fosse da lui delegato, con atto comunicato alla Corte dei conti, per mezzo della direzione generale del tesoro
Ai sensi dell'art. 45 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, i tesorieri:   devono trasmettere mensilmente al direttore generale del tesoro il conto dei versamenti effettuati nelle loro casse e gli agenti della riscossione devono comunicare alle amministrazioni da cui dipendono, ogni bimestre o ad altro periodo stabilito dai regolamenti, i conti debitamente giustificati degli accertamenti, delle riscossioni e dei versamenti eseguiti
Ai sensi dell'art. 5, commi 2 e 3, del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, i progetti di contratti devono essere comunicati al consiglio di Stato, il quale esprimerà parere:   tanto sulla regolarità del contratto, quanto sulla convenienza amministrativa, al quale uopo gli saranno forniti dai ministeri i documenti, le giustificazioni e le notizie che riterrà di chiedere. Il parere del consiglio di Stato sarà dal ministero comunicato alla Corte dei conti a corredo del decreto di approvazione del contratto, del quale viene chiesta la registrazione
Ai sensi dell'art. 51 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, quando venga a risultare che l'assunzione degli impegni non fu tempestivamente denunciata alla ragioneria o che fu omessa la comunicazione di cui al penultimo comma dell'articolo precedente:   i direttori capi di ragioneria hanno l'obbligo d'informarne il ministro delle finanze ed il ministro da cui il servizio dipende per l'accertamento delle responsabilità e l'applicazione delle relative sanzioni
Ai sensi dell'art. 55 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440:   il direttore capo della ragioneria verifica la documentazione e la liquidazione della spesa, accerta che la spesa sia regolarmente imputata al conto della competenza od a quello dei residui e che vi siano disponibili i fondi sul relativo capitolo del bilancio, e, quando nulla trovi da osservare, appone il visto sugli assegni e li trasmette, con i documenti giustificativi, alla Corte dei conti o al funzionario da essa all'uopo distaccato presso la ragioneria stessa
Ai sensi dell'art. 55, commi 1 e 2, del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, gli uffici amministrativi centrali, per il pagamento delle somme dovute dallo Stato:   emettono a favore dei singoli creditori, sull'istituto incaricato del servizio di tesoreria, assegni esigibili presso lo stabilimento dell'istituto medesimo in essi indicato. Gli assegni sono firmati dal ministro o dai funzionari da lui delegati ed inviati alla ragioneria insieme ai documenti giustificativi
Ai sensi dell'art. 68 bis del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, gli ordinativi diretti, gli ordinativi su ordini di accreditamento, gli ordinativi su contabilità speciali e gli ordini di pagamento su ruoli di spesa fissa:   non pagati entro il mese di gennaio successivo all'esercizio in cui sono stati emessi, sono commutati di ufficio, a favore delle persone autorizzate a riscuotere ed a quietanzare, in vaglia cambiari non trasferibili dell'istituto incaricato del servizio di tesoreria
Ai sensi dell'art. 68 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, gli assegni non consegnati ai creditori entro il mese di luglio successivo all'esercizio in cui furono emessi:   sono dagli uffici incaricati della consegna ed entro il 10 agosto restituiti all'amministrazione o al funzionario delegato che li ha emessi, perché provvedano al loro annullamento
Ai sensi dell'art. 69 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, le cessioni, le delegazioni, le costituzioni di pegno e gli atti di revoca, rinuncia o modificazione di vincoli:   devono risultare da atto pubblico o da scrittura privata, autenticata da notaio
Ai sensi dell'art. 69 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, le cessioni, le delegazioni, le costituzioni di pegno, i pignoramenti, i sequestri e le opposizioni relative a somme dovute dallo Stato:   nei casi in cui sono ammesse dalle leggi, debbono essere notificate all'amministrazione centrale ovvero all'ente, ufficio o funzionario cui spetta ordinare il pagamento
Ai sensi dell'art. 70, commi 1 e 2, del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, gli atti considerati nel precedente art. 69:   debbono indicare il titolo e l'oggetto del credito verso lo Stato, che si intende colpire, cedere o delegare. Con un solo atto non si possono colpire, cedere o delegare crediti verso amministrazioni diverse
Ai sensi dell'art. 71 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, l'emissione dei buoni ordinari del tesoro ed il limite massimo della somma che può tenersene in circolazione:   sono stabiliti annualmente dalla legge che approva lo stato di previsione dell'entrata e da leggi speciali
Ai sensi dell'art. 74 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, gli agenti incaricati della riscossione delle entrate e dell'esecuzione dei pagamenti delle spese, o che ricevano somme dovute allo Stato e altre delle quali lo Stato diventa debitore, o hanno maneggio qualsiasi di denaro ovvero debito di materie, nonché coloro che si ingeriscono negli incarichi attribuiti ai detti agenti:   dipendono direttamente, a seconda dei rispettivi servizi, dalle amministrazioni centrali o periferiche dello Stato, alle quali debbono rendere il conto della gestione, e sono sottoposti alla vigilanza del Ministero del tesoro e alla giurisdizione della Corte dei conti
Ai sensi dell'art. 81 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, gli ufficiali pubblici stipendiati dallo Stato:   compresi quelli dell'ordine giudiziario, e specialmente quelli a cui è commesso il riscontro e la verificazione delle casse e dei magazzini debbono rispondere dei valori che fossero per loro colpa o negligenza perduti dallo Stato
Ai sensi dell'art. 81 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, i funzionari amministrativi, incaricati di assumere impegni e di disporre pagamenti, i capi delle ragionerie delle amministrazioni centrali e i funzionari a favore dei quali vengono disposte aperture di credito:   debbono rispondere dei danni che derivino alla amministrazione per loro colpa o negligenza o per l'inosservanza degli obblighi loro demandati nello esercizio delle funzioni ad essi attribuite
Ai sensi dell'art. 82 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, l'impiegato che:   per azione od omissione, anche solo colposa, nell'esercizio delle sue funzioni, cagioni danno allo Stato, è tenuto a risarcirlo
Ai sensi dell'art. 82 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, quando l'azione od omissione è dovuta al fatto di più impiegati:   ciascuno risponde per la parte che vi ha presa, tenuto conto delle attribuzioni e dei doveri del suo ufficio, tranne che dimostri di aver agito per ordine superiore che era obbligato ad eseguire
Ai sensi dell'art. 86 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, i ministri, prima di far luogo all'applicazione della pena:   possono, ove lo ritengano opportuno, chiedere anche il parere della Corte dei conti
Ai sensi dell'art. 86 del Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, quando dal giudizio risulti accertata la responsabilità:   è applicata al funzionario una pena pecuniaria da scontare sullo stipendio, in misura non superiore al quinto dello stipendio mensile e per non più di sei mesi
Ai sensi dell'art. 9, comma 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di Rapporti con l'Unione europea in tema di finanza pubblica, il Programma di stabilità e il Programma nazionale di riforma sono presentati al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea entro il 30 aprile e comunque nei termini e con le modalità previsti dal Codice di condotta sull'attuazione del patto di stabilità e crescita. Ai sensi del comma 3, del medesimo articolo:   il Ministro dell'economia e delle finanze, entro 15 giorni dalla trasmissione delle linee guida di politica economica e di bilancio a livello dell'Unione europea elaborate dal Consiglio europeo, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari, fornendo una valutazione dei dati e delle misure prospettate dalle linee guida, nonché delle loro implicazioni per l'Italia
Ai sensi dell'articolo 10, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, la prima sezione del documento di economia e finanza contiene, tra l'altro:   l'aggiornamento delle previsioni per l'anno in corso, evidenziando gli eventuali scostamenti rispetto al precedente programma di stabilità
Ai sensi dell'articolo 10, comma 2, lettera h), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, le previsioni di finanza pubblica di lungo periodo e gli interventi che si intende adottare per garantirne la sostenibilità sono indicati:   nella prima sezione del documento di economia e finanza
Ai sensi dell'articolo 10, comma 5, lettera b), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, gli squilibri macroeconomici nazionali e i fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività sono indicati:   nella terza sezione del documento di economia e finanza
Ai sensi dell'articolo 10, comma 5, lettera c), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, le priorità del Paese e le principali riforme da attuare, i tempi previsti per la loro attuazione e la compatibilità con gli obiettivi programmatici indicati nella prima sezione del DEF sono riportati:   nella terza sezione del documento di economia e finanza
Ai sensi dell'articolo 10, comma 6, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in allegato al DEF sono indicati gli eventuali disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica, ciascuno dei quali reca:   disposizioni omogenee per materia, tenendo conto delle competenze delle amministrazioni
Ai sensi dell'articolo 10-ter, comma 1, legge 31 dicembre 2009, n. 196, quale organo fornisce all'ufficio parlamentare di bilancio le informazioni necessarie per la valutazione delle previsioni contenute nei documenti di programmazione economica e finanziaria?   Il Governo
Ai sensi dell'articolo 14, comma 1, lettera b), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, quale soggetto provvede a valutare la coerenza della evoluzione delle grandezze di finanza pubblica nel corso della gestione con gli obiettivi di finanza pubblica indicati nel DEF e a verificare a consuntivo il conseguimento degli stessi obiettivi?   Il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della ragioneria generale dello Stato
Ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, ciascuna legge che comporti nuovi o maggiori oneri indica espressamente:   per ciascun anno e per ogni intervento da essa previsto, la spesa autorizzata ovvero le relative previsioni di spesa, provvedendo alla contestuale copertura finanziaria dei medesimi oneri
Ai sensi dell'articolo 17, comma 13, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, il Ministro dell'economia e delle finanze, allorché riscontri che l'attuazione di leggi rechi pregiudizio al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica:   assume tempestivamente le conseguenti iniziative legislative, al fine di assicurare il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione
Ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, a ciascuno schema di decreto legislativo è allegata:   una relazione tecnica predisposta ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 17 della l. 196/2009
Ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, qualora, in sede di conferimento della delega, per la complessità della materia trattata, non sia possibile procedere alla determinazione degli effetti finanziari derivanti dai decreti legislativi, la quantificazione degli stessi:   è effettuata al momento dell'adozione dei singoli decreti legislativi
Ai sensi dell'articolo 17, comma 3, legge 31 dicembre 2009, n. 196, alla relazione tecnica prevista per i disegni di legge, gli schemi di decreto e gli emendamenti di iniziativa governativa che comportino conseguenze finanziarie è allegato:   un prospetto riepilogativo degli effetti finanziari di ciascuna disposizione
Ai sensi dell'articolo 17, comma 6- bis, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, per le disposizioni corredate di clausole di neutralità finanziaria, la relazione tecnica deve riportare tra l'altro:   l'indicazione dell'entità delle risorse già esistenti nel bilancio utilizzabili per le finalità indicate dalle disposizioni medesime anche attraverso la loro riprogrammazione
Ai sensi dell'articolo 18 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, gli importi dei fondi speciali sono destinati:   alla copertura finanziaria di provvedimenti legislativi che si prevede siano approvati nel corso degli esercizi finanziari compresi nel bilancio pluriennale
Ai sensi dell'articolo 18, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, nel caso di spese corrispondenti ad obblighi internazionali, la copertura finanziaria a valere sui fondi speciali prevista per il primo anno:   resta valida anche dopo la conclusione dell'esercizio cui si riferisce per i provvedimenti presentati alle camere entro l'anno ed entrati in vigore entro l'anno successivo
Ai sensi dell'articolo 21, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, il disegno di legge del bilancio di previsione:   si riferisce ad un periodo triennale e si compone di due sezioni
Ai sensi dell'articolo 21, comma 11- ter, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, per ciascun anno del triennio di riferimento, l'importo massimo di emissione di titoli dello stato, in Italia e all'estero, al netto di quelli da rimborsare, è stabilito annualmente:   nella seconda sezione del disegno di legge di bilancio
Ai sensi dell'articolo 21, comma 12, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, da chi viene presentata la nota di variazioni?   Dal Governo
Ai sensi dell'articolo 21, comma 17, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, entro quanti giorni dalla pubblicazione della legge di bilancio i ministri assegnano le risorse ai responsabili della gestione?   Entro dieci giorni
Ai sensi dell'articolo 21, comma 17, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, le unità di voto parlamentare della legge di bilancio sono ripartite in unità elementari di bilancio ai fini della gestione e della rendicontazione:   con decreto del ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con le amministrazioni interessate
Ai sensi dell'articolo 21, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, le missioni rappresentano:   le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa
Ai sensi dell'articolo 21, comma 5, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, sono "fattori legislativi":   le spese autorizzate da espressa disposizione legislativa che ne determina l'importo, considerato quale limite massimo di spesa, e il periodo di iscrizione in bilancio
Ai sensi dell'articolo 21, comma 8, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, quali tra le seguenti sono spese rimodulabili, per motivate esigenze e nel rispetto dei saldi di finanza pubblica programmati, all'interno di ciascuno stato di previsione, secondo quanto previsto dall'articolo 23, comma 3, della medesima l. 196/2009?   Le spese per fattori legislativi
Ai sensi dell'articolo 22-bis, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, nell'ambito del contributo dello stato alla definizione della manovra di finanza pubblica, entro il 31 maggio di ciascun anno, sono definiti gli obiettivi di spesa di ciascun ministero:   con decreto del Presidente del consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, previa deliberazione del Consiglio dei ministri
Ai sensi dell'articolo 22-bis, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, dopo l'approvazione della legge di bilancio, gli accordi tra il Ministro dell'economia e ciascun ministro di spesa con cui si stabiliscono le modalità e i termini per il monitoraggio del conseguimento degli obiettivi di spesa sono definiti con appositi decreti interministeriali:   entro il 1° marzo di ciascun anno, pubblicati sul sito internet del Ministero dell'economia e delle finanze
Ai sensi dell'articolo 23, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, ai fini della definizione del disegno di legge di bilancio, in sede di formulazione degli schemi degli stati di previsione della seconda sezione del medesimo disegno di legge, i ministri, in relazione agli obiettivi di ciascun dicastero:   indicano le risorse necessarie al raggiungimento dei predetti obiettivi, anche mediante proposte di rimodulazione delle medesime risorse
Ai sensi dell'articolo 23, comma 3, lettera a), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, con quale sezione del disegno di legge di bilancio possono essere rimodulate, in via compensativa, le dotazioni finanziarie di spesa di parte corrente e in conto capitale previste a legislazione vigente?   Con la seconda sezione
Ai sensi dell'articolo 26 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, la dotazione del fondo di riserva per le spese obbligatorie è determinata:   dalla legge di approvazione del bilancio con apposito articolo
Ai sensi dell'articolo 28, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, il trasferimento di somme dal fondo di riserva per le spese impreviste e la loro corrispondente iscrizione alle unità elementari di bilancio hanno luogo:   mediante decreti del Ministro dell'economia e delle finanze, da registrare alla Corte dei conti
Ai sensi dell'articolo 30, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in relazione a quanto previsto nel piano finanziario dei pagamenti, le somme non impegnate alla chiusura dell'esercizio relative ad autorizzazioni di spesa in conto capitale a carattere non permanente possono essere, nel rispetto dei saldi programmatici di finanza pubblica:   reiscritte, con la seconda sezione del disegno di legge di bilancio, nella competenza degli esercizi successivi in relazione a quanto previsto nel piano finanziario dei pagamenti
Ai sensi dell'articolo 33, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, con il disegno di legge di assestamento possono essere proposte, limitatamente all'esercizio in corso, variazioni compensative tra le dotazioni finanziarie previste a legislazione vigente:   anche relative ad unità di voto diverse, restando comunque precluso l'utilizzo degli stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti
Ai sensi dell'articolo 34-bis, comma 4, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, i residui delle spese in conto capitale non pagati entro il terzo esercizio successivo a quello dell'assunzione dell'impegno di spesa:   s'intendono perenti agli effetti amministrativi
Ai sensi dell'articolo 44-quater della legge 31 dicembre 2009, n. 196, le amministrazioni dello Stato possono gestire risorse presso il sistema bancario e postale solo nel caso di apposita previsione normativa. In mancanza di tale previsione, l'apertura di un conto bancario o postale è autorizzata dal Ministero dell'economia e delle finanze ed è concessa, su richiesta dell'amministrazione competente, entro:   sessanta giorni dalla ricezione della richiesta
Ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, quale soggetto trasmette alle Camere, entro il 30 giugno di ciascun anno, una relazione concernente l'attività e le deliberazioni del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) adottate nel corso dell'anno precedente?   Il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri