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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Quesiti dal n.2001 al n.3000

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Terzo, novantenne, celibe e senza figli, ha tre fratelli: Secondo, Calpurnio e Mevio, il quale ultimo e' coniugato con Filana e ha due figli: Sempronio e Primo. Terzo con testamento pubblico in data 10 maggio 1990 istituisce erede universale il fratello Mevio, disponendo che questi, qualora non possa accettare, venga sostituito dagli estranei Caio e Tizio. Mevio muore in data 20 luglio 1999. Apertasi la successione di Terzo in data 20 dicembre 2000, la sua eredita' si devolve:   a Caio e Tizio
Tizia dona la piena proprieta' del fondo Tuscolano a favore di Caio, in riguardo del futuro matrimonio di quest'ultimo con Caia, la cui data di celebrazione e' stata gia' fissata. Venti giorni dopo le nozze, Caia muore in un incidente stradale, lasciando a se' superstiti quali unici eredi legittimi il marito Caio e il fratello Tizio, che tre giorni dopo accettano l'eredita' con beneficio di inventario. Una settimana dopo il funerale di Caia, Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' fare acquistare a Sempronio tale diritto?   Caio
Tizia dona la piena proprieta' del fondo Tuscolano a favore di Mevio e di Caia, in riguardo del loro futuro matrimonio, la cui data di celebrazione e' stata gia' fissata. Quindici giorni prima della data stabilita per le nozze, Caia muore, dopo aver istituito, con testamento olografo, eredi, in parti uguali fra loro, la domestica Sempronia e Mevio. Trascorsa una settimana dal funerale di Caia, Tizio fa sapere a Mevio e Sempronia, i quali hanno gia' accettato l'eredita' di Caia, di essere interessato all'acquisto con efficacia immediata della piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' vendere tale diritto?   Tizia
Tizia dona, riservandone l'usufrutto a proprio vantaggio e dopo di lei a vantaggio della sorella Mevia che contestualmente accetta, il fondo Tuscolano a favore di Caio, figlio di Mevia, in riguardo del futuro matrimonio di Caio con Caia, la cui data di celebrazione e' stata fissata per l'anno seguente. Venti giorni dopo le nozze, Caia muore, lasciando a se' superstiti quali unici eredi legittimi il marito Caio e il fratello Tizio, che tre giorni dopo accettano l'eredita'. Una settimana dopo il funerale di Caia, muore anche Tizia e Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' fare acquistare a Sempronio tale diritto?   Caio e Mevia
Tizia dona, riservandone l'usufrutto a proprio vantaggio e dopo di lei a vantaggio della sorella Mevia che contestualmente accetta, il fondo Tuscolano a favore di Caio, figlio di Mevia, in riguardo del futuro matrimonio di Caio con Caia, la cui data di celebrazione e' stata fissata per l'anno seguente. Quindici giorni dopo le nozze, Caia muore in un incidente stradale, lasciando a se' superstiti quali unici eredi legittimi il fratello Tizio e Caio, che tre giorni dopo accettano l'eredita'. Una settimana dopo il funerale di Caia, muore anche Mevia e Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' fare acquistare a Sempronio tale diritto?   Caio e Tizia
Tizia dona, riservandone l'usufrutto a proprio vantaggio e dopo di lei a vantaggio dell'amico Tizio che contestualmente accetta, il fondo Tuscolano a favore di Caio, figlio della sorella Mevia, in riguardo del futuro matrimonio di Caio con Caia, la cui data di celebrazione e' stata fissata per l'anno seguente. Venti giorni dopo le nozze, Caia muore, lasciando a se' superstiti quali unici eredi legittimi il fratello Tizio e Caio, che tre giorni dopo accettano l'eredita'. Una settimana dopo il funerale di Caia, anche Tizia muore e Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' far acquistare a Sempronio tale diritto?   Tizio e Caio
Tizia dona, riservandone l'usufrutto per la durata di vent'anni a proprio vantaggio, il fondo Tuscolano a favore di Caio, figlio della sorella unilaterale Mevia, in riguardo del futuro matrimonio di Caio con Caia, la cui data di celebrazione e' stata fissata per l'anno seguente. Venti giorni dopo le nozze, Caia muore, lasciando a se' superstiti quali unici eredi legittimi il marito Caio e il fratello Tizio, che tre giorni dopo accettano l'eredita' con beneficio di inventario. Una settimana dopo il funerale di Caia, anche Tizia muore e Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' fare acquistare a Sempronio tale diritto?   Caio
Tizia dona, riservandone l'usufrutto per la durata di vent'anni a proprio vantaggio, il fondo Tuscolano a favore di Caio, figlio della sorella unilaterale Mevia, in riguardo del futuro matrimonio di Caio con Caia, la cui data di celebrazione e' stata gia' fissata per l'anno seguente. Quindici giorni dopo le nozze, Caia muore, lasciando a se' superstiti quali unici eredi legittimi il marito Caio e il fratello Tizio, che tre giorni dopo accettano l'eredita' con beneficio di inventario. Una settimana dopo il funerale di Caia, Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' fare acquistare a Sempronio tale diritto?   Caio e Tizia
Tizia intende comprare una cavalla purosangue da Caio, il quale e' attualmente all'estero per una lunga convalescenza. Il 10 ottobre 1998, nel disporre per testamento olografo delle proprie sostanze, Tizia lega la detta cavalla allo stesso Caio, esperto fantino. Il 10 febbraio 1999, due mesi dopo la conclusione del contratto di compravendita, Tizia muore e Caio, avuta notizia della pubblicazione del testamento di Tizia, si reca dal notaio Romolo Romani e chiede chiarimenti circa il legato in suo favore; il notaio rispondera' che il detto legato e':   valido, perche' la cavalla al tempo in cui fu fatto il testamento era gia' di proprieta' del legatario ma al tempo dell'apertura della successione si trova in proprieta' del testatore
Tizia, piena ed esclusiva proprietaria del fondo Corneliano, intende costituire, a titolo gratuito, il diritto di fare e mantenere al disopra del suolo una costruzione a favore della sorella Caia, che ne acquisti la proprieta'. A tal fine Tizia, recatasi con Caia dal notaio Romolo Romani, gli precisa di essere nubile, senza figli e senza ascendenti e gli chiede di ricevere il relativo atto; il notaio rispondera' che:   Tizia puo' costituire a titolo gratuito il diritto di fare e mantenere al disopra del suolo una costruzione a favore di altri, che ne acquista la proprieta'
Tizia, sposata con Mevio e madre di tre gemelle, dovendo partire per un lungo e rischioso viaggio in Africa, fa un testamento olografo con il quale lascia l'usufrutto dell'universalita' dei suoi beni a Mevio, per tutta la durata della vita di quest'ultimo, e la nuda proprieta', in parti uguali fra loro, alle figlie; inoltre, prima di sottoscrivere il testamento, rinunzia espressamente alla facolta' di revocare le disposizioni nello stesso contenute; tale clausola:   non ha effetto
Tizia, vedova, piena proprietaria di due interi fabbricati e di un terreno, intende disporre, per il tempo in cui avra' cessato di vivere, delle proprie sostanze, istituendo erede universale l'unica figlia Caia e legando detto terreno a Mevio, attualmente all'estero. Essendo Tizia preoccupata che Mevio non consegua il legato, si reca dal notaio Romolo Romani e chiede delucidazioni a riguardo. Il notaio rispondera' che:   la proprieta' del terreno si trasmettera' da Tizia a Mevio al momento della morte di Tizia, senza bisogno di accettazione
Tizio con testamento olografo ha nominato eredi Caio e Caia ed ha legato a Mevio e Sempronio un diverso oggetto ciascuno, senza altre disposizioni. Apertasi la successione di Tizio, Mevio, coniugato ma senza discendenti, rinuncia al legato. A chi si devolve il bene legato a Mevio?   Agli onerati
Tizio con testamento olografo ha nominato eredi nell'universalita' dei beni Caio e Sempronio, senza predeterminazione di quote e senza ulteriori disposizioni. Apertasi la successione di Tizio, Caio, coniugato ma senza discendenti, rinuncia all'eredita'. A chi si devolve la sua porzione di eredita'?   A Sempronio per accrescimento
Tizio con testamento olografo ha nominato eredi per quote diverse Caio e Sempronio, senza ulteriori disposizioni. Caio, coniugato senza discendenti, rinuncia all'eredita'. A chi si devolve la sua porzione di eredita'?   Agli eredi legittimi di Tizio
Tizio con testamento pubblico ha istituito eredi, per la quota di un quarto ciascuno, i figli Primo e Secondo e la moglie Tizia e, per la residua quota di un quarto congiuntamente, i propri fratelli Caio, Sempronio e Mevio. Nell'eredita', che e' attiva e che e' stata accettata da tutti i chiamati, e' compreso un unico debito di centomila euro garantito da ipoteca su alcuni immobili ereditari. Poco dopo la morte di Tizio, Sempronio si rivela insolvente. In tal caso, la quota di debito ipotecario di Sempronio e' ripartita tra:   Primo, Secondo, Tizia, Caio e Mevio in proporzione alla quota di eredita' che spetta a ciascuno di essi
Tizio conferisce mandato a Caio perche' questi disponga per donazione dell'appartamento che Tizio ha ricevuto in eredita' dal proprio padre Mevio, conferendo a Caio ampia facolta' in ordine alla scelta del donatario. Tale mandato e':   nullo
Tizio dispone per testamento che la divisione dell'eredita' fra gli eredi istituiti Mevio, Caio e Filano, quest'ultimo minore di eta', non abbia luogo prima che sia trascorso un anno dal compimento della maggiore eta' di Filano. La disposizione contenente il divieto e':   Valida
Tizio dispone per testamento che la divisione dell'eredita' fra gli eredi istituiti non abbia luogo prima che siano trascorsi cinque anni dalla propria morte. La disposizione contenente il divieto e':   Valida
Tizio dona alla figlia Caia, che accetta contestualmente, il lastrico solare dell'edificio di cui e' proprietario, in ordine al quale lastrico solare e' stata gia' rilasciata concessione edilizia per l'elevazione di un nuovo piano. La donazione:   E' valida e si perfeziona al momento dell'atto
Tizio dona la piena proprieta' del fondo Tuscolano a favore di Mevio, figlio della sorella unilaterale Tizia, in riguardo del futuro matrimonio di Mevio con Caia, la cui data di celebrazione e' stata gia' fissata. Quindici giorni prima della data stabilita per le nozze, Caia muore, dopo aver istituito, con testamento olografo, unici eredi, in parti uguali fra loro, il fratello Caio e Mevio, i quali tre giorni dopo accettano l'eredita'. Una settimana dopo il funerale di Caia, Sempronio fa sapere a Mevio di essere interessato all'acquisto con efficacia immediata della piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' vendere tale diritto?   Tizio
Tizio dona la piena proprieta' del fondo Tuscolano a favore di Mevio, figlio della sorella unilaterale Tizia, in riguardo del futuro matrimonio di Mevio con Caia, la cui data di celebrazione e' stata gia' fissata. Venti giorni dopo le nozze, Caia muore, lasciando a se' superstiti quali unici eredi legittimi il marito Mevio e il fratello Caio, che tre giorni dopo accettano l'eredita'. Una settimana dopo il funerale di Caia, Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' fare acquistare a Sempronio tale diritto?   Mevio
Tizio dona la piena proprieta' del fondo Tuscolano a favore di Mevio, in riguardo del futuro matrimonio di quest'ultimo con Caia, la cui data di celebrazione e' stata gia' fissata. Quindici giorni prima della data stabilita per le nozze, Caia muore, dopo aver istituito erede universale l'unico fratello Caio. Una settimana dopo l'accettazione dell'eredita' da parte di Caio, Sempronio fa sapere a Mevio di essere interessato all'acquisto con efficacia immediata della piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' vendere tale diritto?   Tizio
Tizio dona un immobile all'associazione non riconosciuta "ALFA" che ha per scopo la promozione degli studi sull'ambiente. In questo caso perche' la donazione si perfezioni ed abbia efficacia:   e' sufficiente l'accettazione della donazione
Tizio dona, riservandone l'usufrutto a proprio vantaggio e dopo di lui a vantaggio della sorella Tizia che contestualmente accetta, il fondo Tuscolano a favore di Mevio, figlio di Tizia, in riguardo del futuro matrimonio di Mevio con Caia, la cui data di celebrazione e' stata fissata per l'anno seguente. Venti giorni dopo le nozze, Caia muore, lasciando a se' superstiti quali unici eredi legittimi il marito Mevio e il fratello Caio, che tre giorni dopo accettano l'eredita' con beneficio di inventario. Una settimana dopo il funerale di Caia, muore anche Tizio e Sempronio fa sapere a Tizia di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' fare acquistare a Sempronio tale diritto?   Mevio e Tizia
Tizio dona, riservandone l'usufrutto a proprio vantaggio e dopo di lui a vantaggio dell'amico Caio che contestualmente accetta, il fondo Tuscolano a favore di Mevio, figlio della sorella Tizia, in riguardo del futuro matrimonio di Mevio con Caia, la cui data di celebrazione e' stata fissata per l'anno seguente. Venti giorni dopo le nozze, Caia muore, lasciando a se' superstiti quali unici eredi legittimi il fratello Caio e Mevio, che tre giorni dopo accettano l'eredita'. Una settimana dopo il funerale di Caia, anche Tizio muore e Sempronio fa sapere a Mevio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' fare acquistare a Sempronio tale diritto?   Mevio e Caio
Tizio dona, riservandone l'usufrutto per la durata di vent'anni a proprio vantaggio, il fondo Tuscolano a favore di Mevio, in riguardo del futuro matrimonio di quest'ultimo con Caia, la cui data di celebrazione e' stata fissata per l'anno seguente. Venti giorni dopo le nozze, Caia muore in un incidente stradale, lasciando a se' superstiti quali unici eredi legittimi il marito Mevio e il fratello Caio, che tre giorni dopo accettano l'eredita'. Una settimana dopo il funerale di Caia, Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' fare acquistare a Sempronio tale diritto?   Tizio e Mevio
Tizio e Caio hanno accettato l'eredita' paterna costituita da soli beni immobili, alcuni dei quali sono stati goduti separatamente da Caio. Decorsi quattordici anni dall'apertura della successione, Tizio puo' domandare la divisione ereditaria?   Si', per tutti i beni ereditari
Tizio e' debitore di Caio della somma di euro cinquantamila a titolo di mutuo. Con testamento olografo Tizio istituisce erede universale Sempronio e dispone in favore di Caio il lascito a titolo di legato della somma di euro cinquantamila, senza pero' fare alcun cenno al suo debito verso Caio. In tal caso il legato:   non si presume fatto per soddisfare Caio del suo credito
Tizio e Sempronio con atto di divisione ricevuto dal notaio Romolo Romani hanno proceduto alla divisione dei beni loro pervenuti per successione del padre Filano. A Sempronio e' stato assegnato il credito che il defunto vantava nei confronti di Caio il quale, quattro mesi dopo l'atto di divisione, diviene insolvente. A norma del codice civile:   Tizio non deve garanzia per l'insolvenza di Caio
Tizio ha disposto delle sue sostanze con testamento pubblico istituendo eredi, per quote uguali tra loro, i figli Primo, Secondo e Terzo e disponendo che la divisione del fondo Tuscolano e del fondo Corneliano, compresi nell'eredita', non debba aver luogo prima che siano decorsi tre anni dalla sua morte. Puo' l'autorita' giudiziaria, dopo l'apertura della successione, consentire, su istanza di uno o piu' dei coeredi, che la divisione dei predetti fondi si effettui dopo un termine minore di quello stabilito dal testatore?   Si', qualora gravi circostanze lo richiedano
Tizio ha disposto delle sue sostanze con testamento pubblico istituendo eredi, per quote uguali tra loro, i figli Primo, Secondo e Terzo e disponendo che la divisione del fondo Tuscolano e del fondo Corneliano, compresi nell'eredita', non debba aver luogo prima che siano decorsi tre anni dalla sua morte. Puo' l'autorita' giudiziaria, dopo l'apertura della successione, consentire, su istanza di uno o piu' dei coeredi, che la divisione dei predetti fondi si effettui senza indugio?   Si', qualora gravi circostanze lo richiedano
Tizio ha disposto delle sue sostanze con testamento pubblico istituendo eredi, per quote uguali tra loro, i figli Primo, Secondo e Terzo e disponendo che la divisione della sua eredita' non debba aver luogo prima che siano decorsi tre anni dalla sua morte. Puo' l'autorita' giudiziaria, dopo l'apertura della successione, consentire, su istanza di uno o piu' dei coeredi, che la divisione si effettui senza indugio?   Si', qualora gravi circostanze lo richiedano
Tizio ha disposto delle sue sostanze con testamento pubblico istituendo eredi, per quote uguali tra loro, i figli Primo, Secondo e Terzo e disponendo che la divisione della sua eredita' non debba aver luogo prima che siano decorsi tre anni dalla sua morte. Puo' l'autorita' giudiziaria, dopo l'apertura della successione, consentire, su istanza di uno o piu' dei coeredi, che la divisione si effettui dopo un termine minore di quello stabilito dal testatore?   Si', qualora gravi circostanze lo richiedano
Tizio ha disposto in favore di Caio un legato sottoponendolo a termine finale; in questa ipotesi, posto che il testatore nulla ha disposto in merito, puo' essere imposto a Caio di prestare idonea garanzia ?   Si'
Tizio ha donato a Caio il fondo Tusculano con patto di riversibilita' per l'ipotesi di premorienza di Caio. Dopo poco tempo Caio concede ipoteca volontaria sul bene in oggetto a garanzia di un modesto debito che egli ha nei confronti di Sempronio e, successivamente, dona il fondo Tusculano al suo amico d'infanzia Mevio. Morto Caio, Tizio si reca dal notaio per sapere se puo' disporre del fondo Tusculano. Il notaio rispondera':   che il patto di riversibilita' produce l'effetto di risolvere il trasferimento del fondo Tusculano e di farlo ritornare libero dall'ipoteca nella disponibilita' di Tizio
Tizio ha donato a Caio un appartamento in Roma. Sei mesi dopo la donazione Caio e' stato condannato per l'omicidio volontario di Tizio. Sempronio, unico erede di Tizio, si reca dal notaio per sapere se puo' proporre azione di revocazione della donazione; il notaio rispondera' che:   Sempronio puo' proporre la domanda di revocazione entro un anno dal giorno in cui ha avuto notizia della causa di revocazione
Tizio ha donato all'amico Filano tutti i suoi beni. Un anno dopo la donazione scopre di avere un figlio naturale, Caio, che riconosce, ma Caio, subito dopo il riconoscimento, muore senza figli. Tizio si reca dal notaio per sapere se la donazione puo' essere revocata per sopravvenienza di figli e se, quindi, una volta ottenuta la revocazione, potra' donare tutti i suoi beni ad una associazione benefica per onorare la memoria del figlio; il notaio rispondera' che:   l'azione di revocazione non puo' essere proposta dopo la morte del figlio
Tizio ha effettuato una proposta di donazione avente ad oggetto una tenuta in Toscana in favore di Caio, che non ha accettato contestualmente. Successivamente Caio, con atto unilaterale, ha accettato la donazione, ma l'atto non e' stato ancora notificato al donante Tizio. Nelle more della notifica, e' ammissibile la revoca della proposta di donazione da parte di Tizio?   Si'
Tizio ha legato a Caio la sua collezione di automobili d'epoca da prendersi nel garage della sua villa di Roma. Alla morte del testatore tutte le automobili si trovano nel garage della villa, tranne una che si trova momentaneamente in riparazione presso un'officina. Il legato:   ha effetto per l'intera collezione
Tizio ha legato in parti uguali il fondo Tusculano a Sempronio e Mevio, con i quali non ha alcun vincolo di parentela, stabilendo che la porzione dell'eventuale legatario mancante si accresca all'altro e ponendo a carico del solo Mevio un certo obbligo. Nell'ipotesi in cui Mevio rinunci al legato, Sempronio subentra nell'obbligo a cui era sottoposto Mevio?   Si', salvo che si tratti di un obbligo di carattere personale
Tizio ha nominato Caio e Sempronio suoi esecutori testamentari senza specificare nulla riguardo alle loro attribuzioni. Apertasi la successione di Tizio, dopo l'accettazione della nomina da parte di Caio e Sempronio si presenta la necessita' di adottare un provvedimento urgente per la conservazione di un bene ereditario. Essendo Caio all'estero, puo' Sempronio adottare da solo tale provvedimento?   Si'
Tizio ha nominato Caio e Sempronio suoi esecutori testamentari senza specificare nulla riguardo alle loro attribuzioni. Apertasi la successione di Tizio, dopo l'accettazione della nomina, possono Caio e Sempronio agire disgiuntamente?   No, salvo che si tratti di provvedimento urgente per la conservazione di un bene o di un diritto ereditario
Tizio ha nominato erede universale Caio ed ha legato a Sempronio, con il quale non esiste alcun vincolo di parentela, il fondo Tuscolano senza disporre alcuna sostituzione. Se Sempronio premuore al testatore, il fondo Tuscolano:   Va a profitto di Caio
Tizio ha nominato Mevio e Filano esecutori testamentari con poteri di amministrazione conferendo l'incarico di locare i beni immobili compresi nell'eredita' senza dividere tra loro le attribuzioni.Un mese dopo l'apertura della successione Mevio e Filano si trovano in totale disaccordo circa la determinazione di locare a Caio o a Sempronio, per il solo periodo estivo di tre mesi, una casetta ricompresa nella massa ereditaria. In tal caso:   non intendendo Mevio e Filano agire congiuntamente, provvede l'autorita' giudiziaria, sentiti se occorre gli eredi
Tizio intende disporre del suo patrimonio attribuendolo per quote uguali ai tre figli Primo, Secondo e Terzo. Puo' egli anche disporre che la divisione del fondo Tuscolano e del fondo Corneliano, compresi nell'eredita', non abbia luogo prima che sia trascorso dalla sua morte un termine di tre anni?   Si'
Tizio intende disporre del suo patrimonio attribuendolo per quote uguali ai tre figli Primo, Secondo e Terzo. Puo' egli anche disporre che la divisione della sua eredita' non abbia luogo prima che sia trascorso dalla sua morte un termine di tre anni?   Si'
Tizio intende donare all'amico Sempronio la piena proprieta' della propria casa d'abitazione, stabilendo la riversibilita' di detta casa a beneficio dell'altro amico Caio in caso di premorienza di Sempronio. Il notaio gli dira' che:   il patto di riversibilita' puo' essere previsto solo a beneficio del donante Tizio. L'eventuale patto a favore di altri si considera non apposto
Tizio intende fare testamento in forma pubblica istituendo eredi Caio, Mevio e Filano in parti uguali fra loro e disponendo che la divisione dell'eredita' non abbia luogo prima che siano trascorsi quindici anni dalla sua morte. Il notaio fa presente che:   Il testatore puo' disporre che la divisione dell'eredita' non abbia luogo prima che sia trascorso dalla sua morte un termine non eccedente il quinquennio
Tizio muore attribuendo a titolo di legato alcuni dei suoi beni in proprieta' esclusiva ai figli Sempronio, Mevio e Caio. Sempronio vende ad un estraneo il bene attribuitogli. Spetta agli altri legatari azione di riscatto del bene venduto all'estraneo?   No
Tizio muore e la sua successione e' regolata da testamento con il quale vengono nominati eredi la moglie Sempronia ed i due figli Claudio e Glauco e viene apposto alle disposizioni a favore dei figli il termine di cinque anni dal quale l'effetto di esse deve cominciare. Claudio e Glauco si recano dal notaio il quale dira' loro che il termine:   Si considera non apposto
Tizio muore senza lasciare legittimari e la sua successione e' regolata da testamento con il quale viene nominato erede universale Filano, fratello del defunto, ed inoltre viene legata la somma di euro venticinquemila alla persona che lo stesso Filano dovra' scegliere fra i figli degli altri fratelli del defunto. L'erede onerato si reca dal notaio per sapere se la disposizione a titolo particolare e' valida. Il notaio gli rispondera' che:   E' valida
Tizio nel costruire un edificio sul fondo Tuscolano di sua proprieta' occupa in buona fede una porzione del fondo attiguo, di proprieta' di Mevio. Dopo otto mesi dal giorno in cui ha avuto inizio la costruzione, Tizio si reca dal notaio Romolo Romani e gli chiede a chi appartiene la parte dell'edificio che occupa il suolo di proprieta' di Mevio; il notaio rispondera' che:   E' di proprieta' di Mevio, in quanto proprietario del suolo occupato
Tizio nel costruire un edificio sul fondo Tuscolano di sua proprieta' occupa in buona fede una porzione del fondo attiguo, di proprieta' di Mevio. Trascorso un anno dal giorno in cui ha avuto inizio la costruzione senza che Mevio abbia fatto opposizione, Tizio si reca dal notaio Romolo Romani e gli chiede a chi appartiene la parte dell'edificio che occupa il suolo di proprieta' di Mevio; il notaio rispondera' che:   Appartiene a Mevio, proprietario del suolo occupato
Tizio nel costruire un edificio sul fondo Tuscolano di sua proprieta' occupa una porzione del fondo attiguo, di proprieta' di Mevio. Dopo dodici mesi dal giorno in cui ha avuto inizio la costruzione, ad edificio ultimato, Tizio si reca dal notaio Romolo Romani e gli chiede a chi appartiene la parte dell'edificio che occupa il suolo di proprieta' di Mevio, precisando che quest'ultimo non ha fatto alcuna opposizione; il notaio rispondera' che:   E' di proprieta' di Mevio, proprietario del suolo occupato
Tizio nel costruire un edificio sul fondo Tuscolano di sua proprieta' occupa una porzione del fondo attiguo, di proprieta' di Mevio. Dopo nove anni dal giorno in cui ha avuto inizio la costruzione, Tizio si reca dal notaio Romolo Romani e gli chiede a chi appartiene la parte dell'edificio che occupa il suolo di proprieta' di Mevio; il notaio rispondera' che:   E' di proprieta' di Mevio, proprietario del suolo occupato
Tizio nel costruire un edificio sul fondo Tuscolano di sua proprieta' occupa una porzione del fondo attiguo, di proprieta' di Mevio. Dopo otto mesi dal giorno in cui ha avuto inizio la costruzione, ad edificio ultimato, Tizio si reca dal notaio Romolo Romani e gli chiede a chi appartiene la parte dell'edificio che occupa il suolo di proprieta' di Mevio; il notaio rispondera' che:   E' di proprieta' di Mevio, proprietario del suolo occupato
Tizio nel costruire un edificio sul fondo Tuscolano di sua proprieta' occupa una porzione del fondo attiguo, di proprieta' di Mevio. Dopo undici anni dal giorno in cui ha avuto inizio la costruzione, Tizio si reca dal notaio Romolo Romani e gli chiede a chi appartiene la parte dell'edificio che occupa il suolo di proprieta' di Mevio; il notaio rispondera' che:   E' di proprieta' di Mevio, proprietario del suolo occupato
Tizio si rivolge al notaio Romolo Romani dichiarando di voler effettuare una donazione al proprio figlio Caio con onere di mantenimento in favore di Sempronio e chiede se sia possibile. Il notaio rispondera' che:   e' possibile
Tizio, a scopo di ornamento, ha collocato stabilmente nel parco del suo castello venti statue. Volendo ora vendere alcune di tali statue, Tizio:   Puo' farlo liberamente
Tizio, affermato scultore, intende comprare un'abitazione in collina dall'amico Mevio e per l'atto di compravendita viene stabilita la data del 15 marzo 1999. Il 9 gennaio 1999 Tizio, nel disporre per testamento olografo delle proprie sostanze, istituisce erede universale la "Associazione degli artisti inabili" e lega la detta abitazione a Mevio. Dopo una settimana Tizio muore e Mevio, ricevuta comunicazione della pubblicazione del testamento di Tizio, si reca dal notaio Romolo Romani e chiede chiarimenti circa il legato in suo favore; il notaio rispondera' che il detto legato e':   nullo, perche' la cosa legata al tempo in cui fu fatto il testamento era gia' di proprieta' del legatario e si trova in proprieta' di lui anche al tempo dell'apertura della successione
Tizio, Caio e Filano, quest'ultimo minore di eta', coeredi legittimi di Sempronio, in quale momento possono chiedere la divisione dell'eredita'?   In qualunque momento
Tizio, Caio e Sempronio con atto di divisione si sono assegnati i beni a loro pervenuti per successione del padre Tizione. Successivamente Caio subisce evizione per causa anteriore alla divisione e chiede al notaio se puo' ripartire con gli altri coeredi il valore del bene evitto. Tenuto conto che nell'atto di divisione non era stata prevista alcuna pattuizione in merito all'evizione, il notaio dira':   si', in proporzione del valore che i beni attribuiti a ciascuno di essi hanno al tempo dell'evizione e tenuto conto dello stato in cui si trovavano al tempo della divisione
Tizio, Caio e Sempronio con atto di divisione, nel quale non era stata esclusa la garanzia per evizione, hanno proceduto alla assegnazione, secondo porzioni di uguale valore, dei beni a loro pervenuti per successione legittima del padre Tizione. Successivamente Tizio subisce evizione per causa anteriore alla divisione e chiede a Caio e a Sempronio che il valore del bene evitto sia ripartito fra tutti. Sempronio e' insolvente. Cosa accade?   La parte per cui Sempronio e' obbligato deve essere ugualmente ripartita tra Tizio e Caio
Tizio, Caio e Sempronio con atto ricevuto dal notaio Romolo Romani hanno proceduto alla divisione dei beni loro pervenuti per successione del padre Mevio. Successivamente Caio, non per propria colpa, subisce evizione derivante da causa anteriore alla divisione. Sono tenuti anche Tizio e Sempronio a ripartire il danno pari al valore del bene evitto?   Si', salvo che la garanzia per l'evizione sia stata esclusa con clausola espressa nell'atto di divisione
Tizio, Caio e Sempronio sono collegatari del diritto di usufrutto sul fondo Tuscolano con reciproco diritto di accrescimento. Tizio e Caio muoiono insieme in un incidente stradale senza avere disposto delle proprie sostanze per testamento. In tal caso:   le quote di usufrutto di Tizio e Caio si accrescono a favore di Sempronio
Tizio, Caio e Sempronio sono collegatari del diritto di usufrutto sul fondo Tuscolano con reciproco diritto di accrescimento. Tizio muore dopo cinque anni dal conseguimento del possesso del fondo Tuscolano senza avere disposto delle proprie sostanze per testamento. In tal caso:   la quota di usufrutto di Tizio si accresce a favore di Caio e Sempronio
Tizio, Caio e Sempronio sono collegatari in quote diseguali del diritto di usufrutto sul fondo Tuscolano senza che il testatore abbia espressamente previsto l'accrescimento. Tizio muore dopo cinque anni dal conseguimento del possesso del fondo Tuscolano, senza avere disposto delle proprie sostanze per testamento. In tal caso:   la quota di usufrutto di Tizio si consolida con la proprieta'
Tizio, celebre avvocato penalista, con testamento olografo ha istituito erede universale l'unico figlio Caio ed ha legato tutti i propri libri ad un avvocato penalista che Caio avrebbe dovuto scegliere tra quelli con studio in Roma. Se Caio non vuole fare la scelta, questa e' fatta:   Con decreto dal presidente del tribunale del luogo in cui si e' aperta la successione, dopo aver assunto le opportune informazioni
Tizio, celibe e senza discendenti ne' ascendenti, con testamento olografo ha istituito erede universale suo nipote Caio e ha legato all'amico Mevio il vigneto Tusculano. Un anno dopo aver redatto il testamento Tizio acquista un piccolo appezzamento di terreno, pure coltivato a vigneto e dotato di un pozzo da irrigazione, contiguo al vigneto Tusculano, che potra' finalmente essere adeguatamente irrigato anch'esso. Dopo due anni Tizio muore senza aver apportato alcuna modifica al testamento. In tal caso il piccolo appezzamento acquistato da Tizio dopo la confezione del testamento e contiguo al vigneto Tuscolano, con il quale costituisce un'unita' economica, spettera':   a Mevio
Tizio, celibe e senza discendenti ne' ascendenti, con testamento olografo ha istituito erede universale suo nipote Mevio e ha legato all'amico Caio il vigneto Tusculano. Un anno dopo aver redatto il testamento Tizio acquista un piccolo appezzamento di terreno, pure coltivato a vigneto e dotato di un pozzo da irrigazione, contiguo al vigneto Tusculano, che potra' finalmente essere adeguatamente irrigato anch'esso. Dopo due anni Tizio muore senza aver apportato alcuna modifica al testamento. In tal caso il piccolo appezzamento acquistato da Tizio dopo la confezione del testamento e contiguo al vigneto Tuscolano, con il quale costituisce un'unita' economica, spettera':   a Caio
Tizio, celibe e senza discendenti ne' ascendenti, volendo disporre delle proprie sostanze per testamento si reca dal notaio e gli manifesta la volonta' di nominare suo erede universale Sempronio, figlio della premorta sorella Caia, sottoponendo la disposizione testamentaria alla condizione risolutiva che l'istituito non prosegua per almeno dieci anni dopo la morte del testatore l'assegnazione del "Premio Annuale Tizio" a favore di uno studente meritevole e bisognoso. Il notaio dira' che l'istituzione di Sempronio:   puo' farsi sotto la condizione risolutiva prospettata da Tizio, trattandosi di condizione possibile e lecita
Tizio, celibe e senza discendenti ne' ascendenti, volendo disporre delle proprie sostanze per testamento, si reca dal notaio manifestando la volonta' di nominare suo unico erede universale il nipote Filano, figlio del fratello Caio, sotto la condizione sospensiva che non conceda in locazione un determinato immobile, ricompreso nell'asse ereditario, per tre anni dall'apertura della successione. Il notaio dira' che:   puo' farsi sotto la condizione sospensiva voluta da Tizio, non trattandosi di condizione impossibile o illecita
Tizio, celibe e senza figli e noto per la sua irremovibile risolutezza, essendo ormai giunto in eta' avanzata, fa un testamento olografo con il quale lascia l'universalita' dei suoi beni alle tre sorelle, in comune e in parti uguali fra loro, e lega il diritto di abitazione per la durata di dieci anni alla fedele collaboratrice domestica Caia; inoltre, per essere coerente con i principi che hanno informato tutta la sua vita, nella quale non ha mai ceduto a ripensamenti, Tizio, prima di sottoscrivere il testamento rinunzia espressamente alla facolta' di mutare le disposizioni nello stesso contenute; tale clausola:   non ha effetto
Tizio, celibe e senza figli ne' ascendenti e fratello di Sempronio, ha istituito suoi eredi universali congiuntamente e per quote uguali i suoi amici Caio e Mevio, stabilendo pero' che l'istituzione di erede di Caio e' sottoposta alla condizione sospensiva che costui consegua entro cinque anni dall'apertura della successione la laurea in medicina. In tal caso l'amministrazione dell'eredita' in pendenza della condizione spetta:   A Mevio
Tizio, celibe e senza figli viventi, che vive con suo nipote Caio, figlio del suo figlio premorto Filano, dona la casa dove abita alla sua convivente Filana. Dopo un anno dalla donazione, non avendo piu' buoni rapporti con Filana, Tizio si reca dal notaio per sapere se la donazione puo' essere revocata; il notaio rispondera' che:   la donazione non puo' essere revocata perche' Tizio al tempo della donazione aveva notizia dell'esistenza del nipote Caio
Tizio, celibe e senza figli, con testamento olografo nomina erede universale il caro amico Filano a condizione espressa di reciprocita'. In tale caso:   e' nulla la disposizione con la quale Tizio nomina erede universale l'amico Filano a condizione di essere a sua volta avvantaggiato nel testamento dello stesso Filano
Tizio, celibe e senza figli, ha donato a Filano tutti i suoi beni immobili. Sei mesi dopo la donazione scopre di avere un figlio, Caietto, gia' concepito al momento della donazione e lo riconosce quale suo figlio naturale un mese dopo. Tizio si reca dal notaio per sapere se la donazione puo' essere revocata; il notaio rispondera' che:   la donazione puo' essere revocata con azione proposta entro cinque anni dal giorno dell'avvenuto riconoscimento
Tizio, celibe e senza figli, ha istituito erede l'estraneo Caio disponendo che questi, qualora non voglia accettare, venga sostituito da Sempronio, ma nulla ha disposto per il caso in cui l'erede istituito non possa accettare. Al momento dell'apertura della successione Caio e' premorto; in questo caso:   Opera comunque la sostituzione
Tizio, celibe e senza figli, intende disporre delle proprie sostanze per il tempo in cui avra' cessato di vivere, nominando erede l'amico Filano che tanto gli e' stato vicino; a tal fine, certo della definitivita' di tale scelta, espone al notaio che intende immediatamente rinunciare, nel testamento, alla facolta' di revoca dello stesso. Il notaio rispondera' che:   non puo' in alcun modo rinunciare alla facolta' di revocare il testamento
Tizio, celibe senza figli ne' ascendenti e fratello di Caio, ha istituito suoi eredi universali, congiuntamente e per quote uguali, i suoi amici Mevio e Sempronio, stabilendo pero' che l'istituzione di erede di Mevio e' sottoposta alla condizione sospensiva che costui consegua entro cinque anni dall'apertura della successione la laurea in medicina. Morto Tizio, l'amministrazione dell'eredita' in pendenza della condizione spetta:   a Sempronio
Tizio, celibe senza figli ne' ascendenti e fratello di Mevio, ha istituito suoi eredi universali, congiuntamente e per quote uguali, i suoi amici Sempronio e Caio, stabilendo pero' che l'istituzione di erede di Sempronio e' sottoposta alla condizione sospensiva che costui consegua entro cinque anni dall'apertura della successione la laurea in medicina. Morto Tizio, l'amministrazione dell'eredita' in pendenza della condizione spetta:   a Caio
Tizio, celibe, ha donato alla sorella Tizia la villa di sua proprieta' in Roma; un anno dopo la donazione scopre di avere un figlio di tre anni che riconosce immediatamente. Tizio si reca quindi dal notaio per sapere se puo' revocare la donazione; il notaio rispondera' che:   la donazione puo' essere revocata con azione proposta entro cinque anni dal giorno dell'avvenuto riconoscimento, salvo che si provi che al tempo della donazione Tizio aveva notizia dell'esistenza del figlio
Tizio, celibe, ha donato all'amico Filano un fondo rustico in Roma; sei mesi dopo la donazione la sua convivente Sempronia gli comunica che diverra' padre. Tizio, dopo la nascita del figlio, che riconosce dopo un mese dalla nascita, si reca dal notaio per sapere se la donazione puo' essere revocata; il notaio rispondera' che:   la donazione puo' essere revocata
Tizio, celibe, senza figli e senza ascendenti, e' pieno ed esclusivo proprietario del fondo Corneliano; egli intende costituire, a titolo gratuito, il diritto di fare e mantenere al disotto del suolo una costruzione a favore di Caio, che ne acquisti la proprieta'. Tizio e Caio si recano pertanto dal notaio Romolo Romani e gli chiedono se la loro volonta' puo' trovare attuazione; il notaio rispondera':   Si'
Tizio, celibe, senza figli e senza ascendenti, il 10 dicembre 1992, con testamento pubblico ricevuto da notaio, istituisce erede universale la convivente Mevia. Col trascorrere del tempo, Mevia, che ha intuito il contenuto del testamento, e' sempre piu' preoccupata che Tizio possa avere un ripensamento e disporre di tutte le proprie sostanze, per il tempo in cui avra' cessato di vivere, a favore dell'unico fratello Mevio, da poco tornato dopo un lungo periodo in cui non se ne erano avute piu' notizie. Tizio, per tranquillizzare Mevia, decide di rinunziare alla facolta' di mutare le disposizioni testamentarie contenute nel testamento del 10 dicembre 1992; a tal fine si reca dal notaio e gli chiede di ricevere l'atto di rinunzia, manifestandogli pero' l'esigenza della massima riservatezza e quindi che nessuno assista all'atto stesso. Il notaio rispondera':   che Tizio non puo' in alcun modo rinunziare alla facolta' di mutare le disposizioni testamentarie e che ogni clausola o condizione contraria non ha effetto
Tizio, che intende fare testamento pubblico, chiede al notaio se puo' nominare esecutore testamentario il legatario Filano. Il notaio rispondera':   Che il legatario puo' essere nominato esecutore testamentario
Tizio, che intende fare testamento pubblico, chiede al notaio se puo' nominare esecutore testamentario il suo amico inabilitato Filano. Il notaio rispondera' che:   Filano non puo' essere nominato esecutore testamentario perche' non ha la piena capacita' di obbligarsi
Tizio, con testamento olografo pubblicato dal notaio Romolo Romani, ha legato all'amico Caio la Ferrari "Maranello" di sua proprieta'. Al momento dell'apertura della successione detta Ferrari e' andata completamente distrutta nell'incendio nel quale Tizio perse la vita. In tal caso, a norma del codice civile:   il legato a favore di Caio non ha effetto
Tizio, con testamento olografo pubblicato dal notaio Romolo Romani, ha legato all'amico Caio la Maserati e la Ferrari di sua proprieta'. Al momento dell'apertura della successione detta Ferrari e' andata completamente distrutta nell'incendio nel quale Tizio ha perso la vita. In tal caso, a norma del codice civile:   il legato a favore di Caio ha effetto solo per la Maserati
Tizio, con testamento olografo pubblicato dal notaio Romolo Romani, ha legato all'amico Caio la piena proprieta' del suo appartamento in Roma, locato a Sempronio. A norma del codice civile, da quale momento sono dovuti a Caio i canoni di locazione?   Dal momento della morte di Tizio
Tizio, con testamento pubblico, ha stabilito particolari norme per formare, in caso di divisione ereditaria, le porzioni dei suoi eredi. Queste norme:   sono vincolanti per gli eredi, salvo che l'effettivo valore dei beni non corrisponda alle quote stabilite dal testatore
Tizio, coniugato con Caia dalla quale ha avuto un unico figlio, Sempronio, dispone delle proprie sostanze con testamento olografo. Egli lega alla fedele domestica Mevia, ormai settantenne, gli alimenti, senza alcuna specificazione a riguardo, e istituisce eredi universali, in parti uguali fra loro, Caia e Sempronio. Morto Tizio, Caia si reca dal notaio Romolo Romani e, dopo avergli presentato il testamento olografo di Tizio per la pubblicazione, gli domanda cosa comprende il legato di alimenti a favore di Mevia. Il notaio rispondera' che, non avendo Tizio altrimenti disposto, gli alimenti a Mevia devono esserle assegnati:   in proporzione del bisogno di Mevia e delle condizioni economiche di Caia e Sempronio, e non devono tuttavia superare quanto sia necessario per la vita di Mevia, avuto pero' riguardo alla sua posizione sociale
Tizio, coniugato con Tizia e padre di Tizietto e Tizietta, ha redatto un testamento olografo con il quale ha istituito eredi nelle quote di legittima la moglie e i due figli e nella disponibile l'estranea Caia. Egli ha inoltre diviso tutto il suo patrimonio tra Caia e i due figli escludendo dalla divisione la moglie. Sottopone il testamento all'esame del notaio il quale gli spiega che la divisione da lui effettuata e' nulla perche':   Non vi ha compreso la moglie Tizia
Tizio, coniugato con Tizia e padre di Tizietto e Tizietta, ha redatto un testamento olografo con il quale ha istituito eredi nelle quote di legittima la moglie e i due figli e nella disponibile l'estranea Caia. Egli ha inoltre diviso tutto il suo patrimonio tra Caia e i due figli escludendo dalla divisione la moglie. Sottopone il testamento all'esame del notaio il quale gli spiega che la divisione da lui effettuata sarebbe nulla perche':   non vi ha compreso la moglie Tizia
Tizio, coniugato in regime di comunione legale dei beni con Tizia, fa edificare un fabbricato su un suolo di proprieta' di Caio, utilizzando materiali di Mevio, il quale, unitamente a Caio, ne viene a conoscenza dopo un anno. Trascorso un altro anno, Tizio si reca dal notaio Romolo Romani e gli chiede a chi appartiene detto fabbricato, precisando che Caio non ne ha domandato la rimozione mentre Mevio ha rivendicato i materiali tre mesi prima. Il notaio rispondera' che il fabbricato appartiene a:   Caio
Tizio, creditore dell'eredita' relitta da Caio, avendone interesse, puo' chiedere validamente che l'autorita' giudiziaria fissi un termine entro il quale Sempronio, legatario, dichiari se intende esercitare la facolta' di rinunziare al legato?   Si', e trascorso questo termine senza che abbia fatto alcuna dichiarazione, Sempronio perde il diritto di rinunziare
Tizio, deceduto in data 15 luglio 2002, con testamento olografo pubblicato dal notaio Romolo Romani, ha nominato erede universale il figlio Sempronio ed ha legato all'amico Caio la piena proprieta' di un capannone industriale locato alla societa' "Alfa societa' per azioni", specificando espressamente che e' di proprieta' del fratello Giulio. Trascorso un anno dall'apertura della successione, stante l'assoluta inerzia di Sempronio, nel frattempo divenuto erede, ed essendo il capannone tuttora di proprieta' di Giulio, Caio agisce giudizialmente per ottenere l'adempimento del legato e i frutti della cosa legata. A norma del codice civile, i frutti sono dovuti a Caio:   dal giorno della domanda giudiziale, salvo che Tizio abbia diversamente disposto
Tizio, dopo aver rinunziato all'eredita' del padre Caio, succede al nonno Sempronio per rappresentazione di Caio, in concorso con i fratelli del padre. E' tenuto Tizio alla collazione delle donazioni fatte in vita da Sempronio a Caio e interamente gravanti sulla porzione indisponibile?   Si'
Tizio, esecutore testamentario, ha necessita' di alienare beni immobili dell'eredita' di cui ha l'amministrazione e richiede al notaio di ricevere il relativo atto. Il notaio presentera' il ricorso per la necessaria autorizzazione:   Al tribunale del luogo di apertura della successione
Tizio, fa una costruzione che ricade interamente sul fondo Tuscolano di proprieta' di Caio, utilizzando materiali di Mevio, il quale ne viene a conoscenza dopo un anno. Trascorsi altri due anni, Tizio si reca dal notaio Romolo Romani e gli chiede a chi appartiene la detta costruzione, precisando che non ne e' stata domandata da Caio la rimozione; il notaio rispondera' che:   La costruzione appartiene a Caio, proprietario del fondo
Tizio, fa una costruzione interamente sul fondo Tuscolano, di proprieta' di Caio, utilizzando materiali di Mevio, il quale ne viene a conoscenza dopo due mesi. Trascorsi altri dieci mesi, Tizio si reca dal notaio Romolo Romani e gli chiede a chi appartiene la detta costruzione, precisando che non ne e' stata domandata da Caio la rimozione; il notaio rispondera' che:   La costruzione appartiene a Caio, in quanto proprietario del fondo
Tizio, genitore esercente in via esclusiva la potesta' sul figlio minore Tizietto, si reca dal Notaio Romolo Romani chiedendogli di redigere, con le dovute cautele, un atto di donazione da parte di Tizietto a favore della sorella Tizietta. Il Notaio rispondera' che:   Tizio non puo' fare alcuna donazione per il minore Tizietto da lui rappresentato
Tizio, nel costruire un edificio sul fondo Tuscolano di sua proprieta', occupa in mala fede una porzione dell'attiguo fondo Corneliano, di proprieta' di Mevio. Dopo nove anni dal giorno in cui ha avuto inizio la costruzione, Mevio si reca dal notaio Romolo Romani e gli chiede se la porzione di edificio che insiste sul fondo Corneliano e' di proprieta' di Tizio, precisando che a tutt'oggi non e' stata adita l'autorita' giudiziaria; il notaio rispondera' che:   Non e' di proprieta' di Tizio
Tizio, nel proprio testamento olografo, ha disposto unicamente che si dovessero far celebrare almeno due messe all'anno in suffragio della propria anima. In tal caso:   la disposizione a favore dell'anima e' invalida in quanto non sono stati determinati i beni ne' puo' essere determinata la somma da impiegarsi a tale fine
Tizio, nel proprio testamento, ha legato un dipinto in favore dell'amico Filano, dispensandolo espressamente dal domandare il possesso all'erede Caio che materialmente lo detiene, senza null'altro prevedere. In questo caso Filano, che non intende rinunciare al dipinto:   acquista il legato senza bisogno di accettazione, ma deve comunque domandare a Caio il possesso del dipinto
Tizio, nel proprio testamento, ha nominato esecutore testamentario con potere di amministrazione l'amico Filano, esonerandolo espressamente dall'obbligo di rendere il conto e dalla responsabilita' della gestione.Morto Tizio, avendo Filano accettato l'incarico, l'erede Caio si reca dal notaio al fine di conoscere se, stante la dispensa contenuta nel testamento, egli possa, comunque, pretendere dall'esecutore il conto della gestione o far valere eventuali sue responsabilita'. Il notaio rispondera' che:   Caio puo' pretendere dall'esecutore il conto della gestione o far valere eventuali sue responsabilita' in quanto Tizio non poteva esonerare Filano ne' dall'obbligo di rendere il conto ne' dalla responsabilita' della gestione
Tizio, nello stesso giorno con testamento olografo istituisce erede universale la sorella Tizia e con atto ricevuto dal notaio Romolo Romani dona, riservandone l'usufrutto a proprio vantaggio, il fondo Tuscolano a favore di Mevio, in riguardo del futuro matrimonio di quest'ultimo con Caia, la cui data di celebrazione e' stata fissata per l'anno seguente. Un mese prima della data fissata per le nozze, Tizio, celibe, senza discendenti ne' ascendenti in vita, muore in un incidente insieme a Caia, che il giorno precedente ha istituito erede il fratello Caio. Trascorso un mese dal funerale di Tizio e Caia, le cui eredita' sono gia' state accettate dai rispettivi chiamati, Sempronio fa sapere a Mevio di voler comprare con efficacia immediata la piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' far acquistare a Sempronio tale diritto?   Tizia
Tizio, novantenne, celibe e senza figli, ha tre fratelli: Caio, Sempronio e Martino, il quale ultimo e' coniugato con Tizia e ha due figli: Filano e Calpurnio. Tizio con testamento pubblico istituisce erede universale il fratello Martino, disponendo che questi, qualora non voglia accettare, venga sostituito dagli estranei Terzo e Mevio. Apertasi la successione, Martino, con dichiarazione ricevuta da notaio, rinuncia all'eredita'. In questo caso l'eredita' di Tizio si devolve:   a Terzo e Mevio
Tizio, novantenne, celibe e senza figli, ha tre fratelli: Filano, Calpurnio e Terzo, il quale ultimo e' coniugato con Mevia e ha due figli: Caio e Sempronio. Tizio con testamento pubblico istituisce erede universale il fratello Terzo, disponendo che questi, qualora non voglia accettare, venga sostituito dagli estranei Primo e Secondo. Apertasi la successione Terzo, con dichiarazione ricevuta da notaio, rinuncia all'eredita'. In questo caso l'eredita' di Tizio si devolve:   a Primo e Secondo
Tizio, novantenne, celibe e senza figli, ha tre fratelli: Primo, Secondo e Terzo, il quale ultimo e' coniugato con Mevia e ha due figli: Caio e Sempronio. Tizio con testamento pubblico in data 10 maggio 1990 istituisce erede universale il fratello Terzo, disponendo che questi, qualora non possa accettare, venga sostituito dagli estranei Filano e Calpurnio. Terzo muore in data 20 luglio 1999. Apertasi la successione di Tizio in data 20 dicembre 2000, la sua eredita' si devolve:   a Filano e Calpurnio
Tizio, novantenne, celibe e senza figli, ha tre fratelli: Primo, Secondo e Terzo, il quale ultimo e' coniugato con Mevia e ha due figli: Caio e Sempronio. Tizio con testamento pubblico istituisce erede universale il fratello Terzo, disponendo che questi, qualora non voglia accettare, venga sostituito dagli estranei Filano e Calpurnio. Apertasi la successione Terzo, con dichiarazione ricevuta da notaio, rinuncia all'eredita'. In questo caso l'eredita' di Tizio si devolve:   a Filano e Calpurnio
Tizio, novantenne, celibe e senza figli, ha tre fratelli: Secondo, Terzo e Primo, il quale ultimo e' coniugato con Caia e ha due figli: Calpurnio e Mevio. Tizio con testamento pubblico istituisce erede universale il fratello Primo, disponendo che questi, qualora non voglia accettare, venga sostituito dagli estranei Caio e Sempronio. Apertasi la successione Primo, con dichiarazione ricevuta da notaio, rinuncia all'eredita'. In questo caso l'eredita' di Tizio si devolve:   a Caio e Sempronio
Tizio, onerato di un legato di genere, muore senza aver potuto effettuare la scelta, a lui spettante, della cosa. La scelta fatta dal suo unico erede Sempronio e':   irretrattabile
Tizio, pieno ed esclusivo proprietario del fondo Corneliano, sito in un comune con centomila abitanti, intende costituire, per una durata di dieci anni e verso il corrispettivo di diecimila euro, il diritto di fare e mantenere al disotto del suolo una costruzione a favore di Caio, che ne acquisti la proprieta'. A tal fine Tizio e Caio si recano dal notaio Romolo Romani e gli chiedono di ricevere il relativo atto; il notaio rispondera' che:   Tizio puo' costituire il diritto di fare e mantenere al disotto del suolo, per la durata di dieci anni, una costruzione a favore di altri, che ne acquista la proprieta'
Tizio, pieno ed esclusivo proprietario del fondo Tusculano, intende costituire a favore della cugina Caia, per trentamila euro, il diritto di fare e mantenere al di sotto del suolo un box. A tal fine Tizio e Caia si recano dal notaio per incaricarlo del relativo atto e gli chiedono se e' possibile dare attuazione alla loro volonta'; il notaio rispondera':   si'
Tizio, pieno ed esclusivo proprietario di una zona di terreno su cui ha fatto costruire un fabbricato, intende vendere a Caio la proprieta' del fabbricato ma non la proprieta' del suolo sul quale il fabbricato stesso insiste. A tal fine Tizio e Caio si recano dal notaio Romolo Romani per incaricarlo del relativo atto e gli chiedono se e' possibile alienare la proprieta' del fabbricato separatamente dalla proprieta' del suolo; il notaio rispondera' loro che:   Il proprietario puo' alienare la proprieta' della costruzione gia' esistente separatamente dalla proprieta' del suolo
Tizio, proprietario dei fondi Tuscolano e Corneliano, dispone per testamento che la divisione del fondo Tuscolano non abbia luogo fra gli eredi istituiti prima che siano trascorsi tre anni dalla sua morte. La disposizione contenente il divieto e':   Valida
Tizio, proprietario del fondo Corneliano contiguo al muro di proprieta' di Mevio, intende chiedere la comunione del muro sul confine per tutta l'altezza e per tutta l'estensione della sua proprieta'. In questo caso, che cosa deve fare Tizio per ottenere la comunione predetta?   Deve pagare la meta' del valore del muro reso comune, la meta' del valore del suolo su cui il muro e' costruito ed eseguire, inoltre, le opere che occorrono per non danneggiare il vicino
Tizio, proprietario del fondo Corneliano contiguo al muro di proprieta' di Mevio, intende chiedere la comunione del muro sul confine per una parte della sua altezza e per tutta l'estensione della sua proprieta'. In questo caso, che cosa deve fare Tizio per ottenere la comunione predetta?   Deve pagare la meta' del valore della parte di muro resa comune, la meta' del valore del suolo su cui il muro e' costruito ed eseguire, inoltre, le opere che occorrono per non danneggiare il vicino
Tizio, proprietario di molti beni immobili, ha donato all'amico Caio un terreno edificabile in Milano. Sei mesi dopo la donazione, Caio si e' reso colpevole di ingiuria grave nei confronti di Tizio, che ne e' venuto immediatamente a conoscenza e lo ha subito confidato al figlio Sempronio. Due anni dopo Tizio muore senza aver proposto alcuna azione giudiziaria nei confronti di Caio. Sempronio, unico erede di Tizio, si reca dal notaio per sapere se puo' proporre domanda di revocazione per causa d'ingratitudine della donazione a Caio. Il notaio rispondera':   No perche' la domanda di revocazione per causa di ingratitudine deve essere proposta dal donante o dai suoi eredi entro l'anno dal giorno in cui il donante e' venuto a conoscenza del fatto che consente la revocazione
Tizio, proprietario di un'area edificabile per la cui utilizzazione a fini edificatori e' stata rilasciata regolare concessione edilizia per la costruzione di un edificio di tre appartamenti, dona, prima dell'inizio dei lavori, alla figlia Mevia, che accetta, l'appartamento da realizzarsi all'ultimo piano dell'edificio. La donazione:   E' nulla
Tizio, ricchissimo industriale, ha donato al proprio figlio Mevio il fondo Tusculano, al proprio fratello Sempronio un appartamento in Roma e alla ex moglie Caia, da cui aveva gia' divorziato, una villa in Frascati. Successivamente egli dispone per testamento istituendo eredi i tre figli Mevio, Filano e Martino congiuntamente tra loro per la quota di meta', Caia e Sempronio per un quarto ciascuno. All'atto della pubblicazione del testamento tutti i chiamati hanno accettato l'eredita', e i legittimari hanno anche rinunciato all'eventuale azione di riduzione. In questo caso chi, tra gli eredi, se non espressamente dispensato dal defunto, e' tenuto alla collazione?   Mevio
Tizio, ricchissimo industriale, ha donato al proprio figlio Sempronio il fondo Tusculano, al proprio fratello Mevio un appartamento in Roma e alla ex moglie Caia, da cui aveva gia' divorziato, una villa in Frascati. Successivamente egli dispone per testamento istituendo eredi i tre figli Sempronio, Filano e Martino congiuntamente tra loro per la quota di meta', Caia e Mevio per un quarto ciascuno. All'atto della pubblicazione del testamento tutti i chiamati hanno accettato l'eredita', e i legittimari hanno anche rinunciato all'eventuale azione di riduzione. In questo caso chi, tra gli eredi, se non espressamente dispensato dal defunto, e' tenuto alla collazione?   Sempronio
Tizio, rinvenendo casualmente sulla pubblica strada un orologio d'oro di grande valore di cui non conosce il proprietario, a norma del codice civile, deve:   Consegnarlo senza ritardo al sindaco del luogo in cui l'ha trovato, indicando le circostanze del ritrovamento.
Tizio, senza legittimari, con testamento olografo ha istituito erede universale Caio e ha legato a Sempronio, alternativamente, il fondo Tuscolano o il fondo Corneliano.A chi spetta la scelta, non avendo il testatore previsto nulla al riguardo?   All'erede Caio
Tizio, senza nulla disporre circa le loro attribuzioni, ha nominato esecutori testamentari Caio e Sempronio che hanno accettato l'incarico. Puo' il solo Caio provvedere urgentemente per la conservazione di un bene ereditario?   Si'
Tizio, tutore della sorella interdetta Tizia, intende, in nome e per conto di Tizia, fare una liberalita' di valore cospicuo a favore di Mevio, figlio della medesima, in occasione delle nozze dello stesso Mevio. In questo caso, a norma del codice civile:   la liberalita' e' consentita con le forme abilitative richieste
Tizio, unico figlio di Caio premorto, succede per rappresentazione al nonno Mevio, concorrendo con gli altri figli del defunto. E' tenuto Tizio alla collazione di cio' che sia stato donato a Caio da Mevio, senza espressa dispensa?   Si'
Tizio, unico figlio di Caio premorto, succede per rappresentazione al nonno Mevio, concorrendo con gli altri figli del defunto. E' tenuto Tizio alla collazione di cio' che sia stato donato da Mevio a Caio?   Si', salvo espressa dispensa
Tizio, vedovo e senza figli ne' ascendenti e fratello di Sempronio, con testamento olografo ha nominato erede universale del suo ingentissimo patrimonio immobiliare il suo caro amico Filano sottoponendo l'istituzione di erede alla condizione sospensiva che questi consegua la laurea in giurisprudenza entro sei anni dall'apertura della successione e disponendo inoltre che, se Filano non voglia o non possa accettare l'eredita', questa si devolvera' all'altro amico Mevio. In pendenza della condizione sospensiva l'amministrazione dell'eredita' spetta:   A Mevio
Tizio, vedovo e senza figli ne' ascendenti in vita, sotto la minaccia di morte fattagli da Caio, redige un testamento olografo con il quale revoca un legato fatto in un precedente testamento congiuntamente a favore degli amici Filano e Martino e dispone la nomina ad erede universale di Caia, moglie di Caio. Subito dopo aver redatto il testamento Tizio muore. A norma del codice civile, in tal caso la disposizione testamentaria puo' essere impugnata:   Da chiunque vi abbia interesse
Tizio, vedovo senza figli e senza ascendenti in vita, e' in contrasto da anni con l'unico fratello Caio e, poco prima di morire, ha nominato suo erede universale il figlio nascituro non ancora concepito di suo cugino Sempronio, disponendo che se il nascituro non potesse o volesse accettare l'eredita', questa si devolvera' all'amico Mevio. In tal caso l'amministrazione dell'eredita' sino all'evento della nascita spetta:   A Mevio
Tizio, vedovo senza figli e senza ascendenti in vita, e' in contrasto da anni con l'unico fratello Mevio e, poco prima di morire, ha nominato suo erede universale il figlio nascituro non ancora concepito di suo cugino Caio, disponendo che nel caso di mancata nascita dell'istituito l'eredita' si devolvera' all'amico Sempronio. Tenuto conto che l'istituito nascituro non e' stato ancora concepito, alla morte di Tizio l'amministrazione dell'eredita' spetta:   a Sempronio
Tizio, vedovo senza figli e senza ascendenti in vita, e' in contrasto da anni con l'unico fratello Sempronio e, poco prima di morire, ha nominato suo erede universale il figlio nascituro non ancora concepito di suo cugino Mevio, disponendo che nel caso di mancata nascita dell'istituito l'eredita' si devolvera' all'amico Caio. Tenuto conto che l'istituito nascituro non e' stato ancora concepito, alla morte di Tizio l'amministrazione dell'eredita' spetta:   a Caio
Tizio, vedovo senza figli ne' ascendenti e fratello di Filano, con testamento olografo ha nominato erede universale del suo ingente patrimonio il suo caro amico Mevio, sottoponendo l'istituzione di erede alla condizione sospensiva che questi consegua la laurea in giurisprudenza entro sei anni dall'apertura della successione e disponendo inoltre che se non si verifichi la condizione o comunque se Mevio non voglia o non possa accettare l'eredita' questa si devolvera' all'altro amico Sempronio. Morto Tizio, in pendenza della condizione sospensiva l'amministrazione dell'eredita' spetta:   a Sempronio
Tizio, vedovo senza figli ne' ascendenti e fratello di Mevio, con testamento olografo ha nominato erede universale del suo ingente patrimonio il suo caro amico Sempronio, sottoponendo l'istituzione di erede alla condizione sospensiva che questi consegua la laurea in giurisprudenza entro sei anni dall'apertura della successione e disponendo inoltre che se non si verifichi la condizione o comunque se Sempronio non voglia o non possa accettare l'eredita' questa si devolvera' all'altro amico Filano. Morto Tizio, in pendenza della condizione sospensiva l'amministrazione dell'eredita' spetta:   a Filano
Tizio, vedovo, che ha donato un appartamento al proprio figlio Caio, muore lasciando a se' superstiti i suoi due figli Caio e Mevio. Apertasi la successione legittima, in relazione all'appartamento ricevuto in donazione e per il quale non era stato dispensato dalla collazione, Caio, che non ha alienato ne' ipotecato l'appartamento:   dovra' eseguire la collazione scegliendo o di rendere il bene in natura o di imputarne il valore alla propria porzione
Tizio, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Filano e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini ma sprovvisto di costruzioni, a favore del fratello unilaterale Primo. Tre anni dopo la confezione del testamento, Tizio fa costruire nel fondo, su progetto del fratello germano Caio, un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne comporta la trasformazione, esaudendo cosi' le richieste dell'altro fratello germano Sempronio, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Tizio, Filano accetta l'eredita' e il figlio di quest'ultimo, Mevio, veterinario interessato a comprare la piena proprieta' del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi puo' fargli acquistare tale diritto; il notaio rispondera':   Primo
Tizio, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Filano e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini ma sprovvisto di costruzioni, a favore del fratello unilaterale Caio per la nuda proprieta' e a favore dell'amico Sempronio per l'usufrutto per la durata della vita di quest'ultimo. Tre anni dopo la confezione del testamento, Tizio fa costruire nel fondo un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne comporta la trasformazione, esaudendo cosi' le richieste del fratello germano Primo, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Tizio, Filano accetta l'eredita' e il figlio di quest'ultimo, Mevio, veterinario interessato a comprare la piena proprieta' del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi puo' fargli acquistare tale diritto; il notaio rispondera':   Caio e Sempronio
Tizio, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Filano e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini, a favore del fratello unilaterale Primo. Tre anni prima della confezione del testamento, Tizio ha fatto costruire nel fondo, su progetto del fratello germano Caio, un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne ha comportato la trasformazione, esaudendo cosi' le richieste dell'altro fratello germano Sempronio, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Tizio, Filano accetta l'eredita' e il figlio di quest'ultimo, Mevio, veterinario interessato a comprare la piena proprieta' del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi puo' fargli acquistare tale diritto; il notaio rispondera':   Primo
Tizio, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Filano e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini, a favore del fratello unilaterale Primo. Tre anni prima della confezione del testamento, Tizio ha fatto costruire nel fondo, su progetto del fratello germano Caio, un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne ha comportato la trasformazione, esaudendo cosi' le richieste dell'altro fratello germano Sempronio, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Tizio, Filano accetta l'eredita' e il figlio di quest'ultimo, Mevio, veterinario interessato a comprare la piena proprieta' del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi puo' fargli acquistare tale diritto; il notaio rispondera':   Primo
Tizio, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Primo e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini ma sprovvisto di costruzioni, a favore del fratello unilaterale Filano. Tre anni dopo la confezione del testamento, Tizio fa costruire nel fondo, su progetto del fratello germano Caio, un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne comporta la trasformazione, esaudendo cosi' le richieste dell'altro fratello germano Sempronio, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Tizio, Primo accetta l'eredita' e il figlio di quest'ultimo, Mevio, veterinario interessato a comprare la piena proprieta' del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi puo' fargli acquistare tale diritto; il notaio rispondera':   Filano
Tizio, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Primo e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini ma sprovvisto di costruzioni, a favore del fratello unilaterale Caio per la nuda proprieta' e a favore dell'amico Sempronio per l'usufrutto per la durata della vita di quest'ultimo. Tre anni dopo la confezione del testamento, Tizio fa costruire nel fondo un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne comporta la trasformazione, esaudendo cosi' le richieste del fratello germano Filano, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Tizio, Primo accetta l'eredita' e il figlio di quest'ultimo, Mevio, veterinario interessato a comprare la piena proprieta' del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi puo' fargli acquistare tale diritto; il notaio rispondera':   Caio e Sempronio
Tizio, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Primo e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini, a favore del fratello unilaterale Caio per la nuda proprieta' e a favore dell'amico Sempronio per l'usufrutto per la durata della vita di quest'ultimo. Tre anni prima della confezione del testamento, Tizio ha fatto costruire nel fondo un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne ha comportato la trasformazione, esaudendo cosi' le richieste del fratello germano Filano, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Tizio, Primo accetta l'eredita' e il figlio di quest'ultimo, Mevio, veterinario interessato a comprare la piena proprieta' del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi puo' fargli acquistare tale diritto; il notaio rispondera':   Caio e Sempronio
Tizio, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Primo e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini, a favore del fratello unilaterale Filano. Tre anni prima della confezione del testamento, Tizio ha fatto costruire nel fondo, su progetto del fratello germano Caio, un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne ha comportato la trasformazione, esaudendo cosi' le richieste dell'altro fratello germano Sempronio, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Tizio, Primo accetta l'eredita' e il figlio di quest'ultimo, Mevio, veterinario interessato a comprare la piena proprieta' del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi puo' fargli acquistare tale diritto; il notaio rispondera':   Filano
Tizio, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Primo e lega l'usufrutto del fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini ma sprovvisto di costruzioni, a favore del fratello unilaterale Filano per la durata della vita di quest'ultimo. Tre anni dopo la confezione del testamento, Tizio fa costruire nel fondo, su progetto del fratello germano Caio, un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne comporta la trasformazione, esaudendo le richieste dell'altro fratello germano Sempronio, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Tizio, Primo accetta l'eredita' e il figlio di quest'ultimo, Mevio, veterinario interessato a comprare la piena proprieta' del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi puo' fargli acquistare tale diritto; il notaio rispondera':   Primo e Filano
Tizio, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Primo e lega l'usufrutto del fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini, a favore del fratello Filano per la durata della vita di quest'ultimo. Tre anni prima della confezione del testamento, Tizio ha fatto costruire nel fondo, su progetto del fratello Caio, un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne ha comportato la trasformazione, esaudendo cosi' le richieste del fratello Sempronio, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Tizio, Primo accetta l'eredita' e il figlio di quest'ultimo, Mevio, veterinario interessato a comprare la piena proprieta' del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi puo' fargli acquistare tale diritto; il notaio rispondera':   Primo e Filano
Tizio, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Primo e lega l'usufrutto del fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini, a favore del fratello unilaterale Filano per la durata della vita di quest'ultimo. Tre anni prima della confezione del testamento, Tizio ha fatto costruire nel fondo, su progetto del fratello germano Caio, un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne ha comportato la trasformazione, esaudendo cosi' le richieste dell'altro fratello germano Sempronio, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Tizio, Primo accetta l'eredita' e il figlio di quest'ultimo, Mevio, veterinario interessato a comprare la piena proprieta' del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi puo' fargli acquistare tale diritto; il notaio rispondera':   Primo e Filano
Tizio, vedovo, con testamento pubblico ha istituito eredi i propri cinque figli per la quota di un sesto ciascuno e i propri fratelli Caio, Sempronio e Mevio per la quota di un sesto congiuntamente. Nell'eredita', che e' attiva e che e' stata accettata da tutti i chiamati, e' compreso un unico debito di centomila euro garantito da ipoteca su alcuni immobili ereditari. Poco dopo la morte di Tizio, Caio si rivela insolvente. In tal caso, la quota di debito ipotecario di Caio e' ripartita tra:   tutti gli altri coeredi in proporzione alla quota ereditaria di ciascuno di essi
Tizio, vedovo, ha istituito erede universale del suo ingente patrimonio il suo unico figlio Caio ed ha disposto il lascito della sua fornitissima biblioteca scientifica in favore di un istituto di ricerca sulle malattie psichiche da scegliersi da parte di Caio tra gli istituti universitari italiani. Dopo la morte del padre, pero', Caio non puo' operare la scelta perche' le sue condizioni psichiche si aggravano improvvisamente. In tal caso la scelta e' fatta:   Con decreto dal presidente del tribunale del luogo in cui si e' aperta la successione, dopo aver assunto le opportune informazioni
Tizio, vedovo, senza figli, e senza ascendenti, dopo essersi ripreso da una grave malattia, temendo che una ricaduta possa trovarlo impreparato, decide di disporre delle proprie sostanze per il tempo in cui avra' cessato di vivere e di non lasciare nessuno dei suoi innumerevoli beni alle quattro sorelle. Quindi con un testamento olografo, Tizio istituisce erede universale l'unico fratello della defunta moglie, il quale lo ha assistito amorevolmente durante la malattia; nel medesimo testamento, dopo alcune disposizioni di carattere non patrimoniale, espressamente rinunzia alla facolta' di revocare o mutare tutte le disposizioni nello stesso contenute; tale clausola di rinunzia:   non ha effetto