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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Quesiti dal n.2001 al n.3000

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Martino, celibe e senza figli ne' ascendenti, volendo disporre per testamento si reca dal notaio e gli espone: di voler nominare suo erede universale il nipote Mevio, di voler lasciare all'altro suo nipote Tizio a titolo di legato l'appartamento in Venezia sottoponendo quest'ultima disposizione alla condizione risolutiva che il legatario non prosegua, per dieci anni dopo la morte del testatore, l'assegnazione del "Premio Annuale Martino" a favore di uno studente meritevole e bisognoso. Il notaio riguardo alla disposizione a favore di Tizio dira' che:   Puo' farsi sotto condizione risolutiva
Martino, novantenne, celibe e senza figli, ha tre fratelli: Remo, Tizio e Caio, il quale ultimo e' coniugato con Caia e ha due figli: Mevio e Filano. Martino con testamento pubblico istituisce erede universale il fratello Caio, disponendo che questi, qualora non voglia accettare, venga sostituito dagli estranei Sempronio e Mario. Apertasi la successione Caio, con dichiarazione ricevuta da notaio, rinuncia all'eredita'. In questo caso l'eredita' di Martino si devolve:   a Sempronio e Mario
Mentre Sempronio, privo di eredi legittimari, si trovava in un luogo dominato da una malattia reputata contagiosa e non poteva valersi delle forme ordinarie, il suo testamento, con il quale nominava unica erede universale la fondazione benefica Alfa, veniva ricevuto e redatto da un ministro del culto in presenza di due testimoni maggiorenni e quindi sottoscritto da Sempronio, dai testimoni e dal ministro del culto. Cessata la causa che aveva impedito a Sempronio di valersi delle forme ordinarie del testamento, egli si reca immediatamente dal notaio per assicurarsi che il suo patrimonio venga ereditato dalla fondazione e non dai suoi eredi legittimi. Il notaio gli dice che:   deve fare un nuovo testamento nelle forme ordinarie nominando unica erede la fondazione, perche' quello precedente perdera' efficacia tre mesi dopo la cessazione della causa che gli ha impedito di valersi delle forme ordinarie
Mentre Sempronio, privo di eredi legittimari, si trovava in un luogo dominato da una malattia reputata contagiosa e non poteva valersi delle forme ordinarie, il suo testamento, con il quale nominava unica erede universale la fondazione benefica Alfa, veniva ricevuto e redatto da un notaio in presenza di due testimoni diciassettenni e quindi sottoscritto da Sempronio, dai testimoni e dal notaio. Cessata la causa che aveva impedito a Sempronio di valersi delle forme ordinarie del testamento, egli si reca immediatamente dal notaio per assicurarsi che il suo patrimonio venga ereditato dalla fondazione e non dai suoi eredi legittimi. Il notaio gli dice che:   deve fare un nuovo testamento nelle forme ordinarie nominando unica erede la fondazione, perche' quello precedente perdera' efficacia tre mesi dopo la cessazione della causa che gli ha impedito di valersi delle forme ordinarie
Mevia dona la piena proprieta' del fondo Tuscolano a favore di Caio, figlio della sorella Tizia, in riguardo del futuro matrimonio di Caio con Caia, la cui data di celebrazione e' stata gia' fissata. Quindici giorni dopo le nozze, Caia muore in un incidente stradale, lasciando a se' superstiti quali unici eredi legittimi il marito Caio e il fratello Tizio, che tre giorni dopo accettano l'eredita'. Una settimana dopo il funerale di Caia, Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' fare acquistare a Sempronio tale diritto?   Caio
Mevia intende comprare la villa Solaria dall'amico Caio, rimasto da poco tempo vedovo. Il 20 dicembre 1998 Mevia e Caio si accordano verbalmente per stipulare l'atto di compravendita il 10 febbraio 1999. Consapevole dell'affezione di Caio per la villa Solaria, dove ha trascorso una felice vita matrimoniale, il 24 dicembre 1998 Mevia, nel disporre per testamento olografo delle proprie sostanze, lega la detta villa allo stesso Caio; un'ora dopo aver fatto testamento, Mevia viene colta da un improvviso malore e muore. Caio, ricevuta comunicazione della pubblicazione del testamento di Mevia, si reca dal notaio Romolo Romani e chiede chiarimenti circa il legato in suo favore; il notaio rispondera' che il detto legato e':   nullo, perche' la villa Solaria al tempo in cui fu fatto il testamento era di proprieta' del legatario e si trova in proprieta' del legatario anche al tempo dell'apertura della successione
Mevia intende vendere l'unita' immobiliare dove esercita la propria professione al collega Tizio. Sei giorni prima della data stabilita per l'atto di compravendita, Tizio, celibe e senza figli, con testamento olografo istituisce erede universale delle proprie sostanze il padre e lega a Mevia l'unita' immobiliare che non ha ancora comprato da lei. Tre anni dopo la conclusione del contratto di compravendita, Tizio, ora coniugato con Caia, muore senza aver mutato o revocato le dette disposizioni testamentarie. Quattro mesi dopo la pubblicazione del testamento di Tizio, Mevia si reca dal notaio e chiede chiarimenti circa il legato in suo favore, precisando che Tizio al tempo del decesso era ancora proprietario dell'unita' immobiliare comprata da lei; il notaio rispondera' che il detto legato e':   valido, perche' al tempo dell'apertura della successione la cosa legata si trova in proprieta' del testatore, anche se al tempo in cui fu fatto il testamento era di proprieta' del legatario
Mevia, nubile, senza figli e senza ascendenti, ha una sorella e un fratello, col quale pero' non e' mai andata d'accordo. Mevia decide di disporre delle proprie sostanze per il tempo in cui avra' cessato di vivere e di non lasciare nessuno dei suoi beni al fratello; quindi, con un testamento olografo, lega la villa Corneliana alla sorella e un quadro di valore all'amica Caia, istituisce erede universale un'associazione di beneficenza, alla cui costituzione ha partecipato, e rinunzia espressamente alla facolta' di revocare o mutare le dette disposizioni a titolo particolare; tale clausola di rinunzia:   non ha effetto
Mevia, vedova di Caio e senza figli, con testamento olografo lascia l'universalita' dei suoi beni all'unica sorella Tizia. Due anni dopo aver fatto testamento, Mevia, avendo scoperto che Tizia aveva avuto una relazione sentimentale con Caio, decide di revocare il detto testamento, ma ricorda di avervi inserito una clausola di rinunzia alla facolta' di revocazione. Si reca pertanto dal notaio e gli chiede se la propria volonta' possa trovare attuazione; il notaio rispondera' che:   la clausola con la quale il testatore rinunzia alla facolta' di revocare le disposizioni testamentarie non ha mai effetto e pertanto la volonta' di Mevia puo' trovare attuazione
Mevio celibe e senza figli che sa di avere un nipote, Tizio, figlio di suo figlio premorto Filano, dona la casa dove abita alla sua convivente Filana. Decorso un anno dalla donazione e non avendo piu' buoni rapporti con Filana, si reca dal notaio per chiedergli se la donazione puo' essere revocata in considerazione dell'esistenza del nipote. Il notaio rispondera' che:   la donazione non puo' essere revocata perche' al tempo in cui fu fatta il donante aveva notizia dell'esistenza del nipote
Mevio dona la piena proprieta' del fondo agricolo Tuscolano a Tizio, in riguardo del futuro matrimonio di quest'ultimo con Caia, la cui data di celebrazione e' stata gia' fissata. Quindici giorni prima della data stabilita per le nozze, Caia muore, dopo aver istituito erede universale l'unico fratello Caio. Una settimana dopo l'accettazione dell'eredita' con beneficio di inventario da parte di Caio, Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato all'acquisto con efficacia immediata della piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' vendere tale diritto?   Mevio
Mevio dona la piena proprieta' del fondo Tuscolano a favore di Tizio, figlio della sorella Tizia, e di Caia, in riguardo del futuro matrimonio di Tizio con Caia, la cui data di celebrazione e' stata gia' fissata. Quindici giorni dopo le nozze Caia muore, lasciando a se' superstiti quali unici eredi legittimi il marito Tizio e il fratello Caio, che tre giorni dopo accettano l'eredita'. Una settimana dopo il funerale di Caia, Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato all'acquisto con efficacia immediata della piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' vendere tale diritto?   Tizio e Caio
Mevio dona la piena proprieta' del fondo Tuscolano a favore di Tizio, figlio della sorella Tizia, e di Caia, in riguardo del futuro matrimonio di Tizio con Caia, la cui data di celebrazione e' stata gia' fissata. Quindici giorni dopo le nozze, Caia, che non ha discendenti ne' ascendenti in vita, muore dopo aver istituito con testamento olografo unico erede il marito e aver legato i suoi diritti sul fondo Tuscolano, in parti uguali fra loro, al fratello Caio e a Mevio. Una settimana dopo il funerale di Caia, Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato all'acquisto con efficacia immediata della piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' vendere tale diritto?   Tizio, Caio e Mevio
Mevio dona la piena proprieta' del fondo Tuscolano a favore di Tizio, figlio della sorella Tizia, e di Caia, in riguardo del futuro matrimonio di Tizio con la stessa Caia, la cui data di celebrazione e' stata gia' fissata. Quindici giorni dopo le nozze Caia, che ha un solo fratello di nome Caio e non ha discendenti ne' ascendenti in vita, muore, dopo aver istituito con testamento olografo unici eredi, in parti uguali fra loro, il marito Tizio e Mevio, i quali accettano l'eredita'. Una settimana dopo l'accettazione dell'eredita', Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato all'acquisto con efficacia immediata della piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' vendere tale diritto?   Tizio e Mevio
Mevio dona la piena proprieta' del fondo Tuscolano a favore di Tizio, figlio della sorella unilaterale Tizia, in riguardo del futuro matrimonio di Tizio con Caia, la cui data di celebrazione e' stata gia' fissata. Quindici giorni dopo le nozze Caia muore, lasciando a se' superstiti quali unici eredi legittimi il marito Tizio e il fratello Caio, che tre giorni dopo accettano l'eredita'. Una settimana dopo il funerale di Caia, Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato all'acquisto con efficacia immediata della piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' vendere tale diritto?   Tizio
Mevio dona la piena proprieta' del fondo Tuscolano a favore di Tizio, figlio della sorella unilaterale Tizia, in riguardo del futuro matrimonio di Tizio con Caia, la cui data di celebrazione e' stata gia' fissata. Quindici giorni prima della data stabilita per le nozze, Caia muore, dopo aver istituito, con testamento olografo, suoi unici eredi, in parti uguali fra loro, il fratello Caio e Tizio, i quali tre giorni dopo accettano l'eredita' con beneficio di inventario. Una settimana dopo il funerale di Caia, Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato all'acquisto con efficacia immediata della piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' vendere tale diritto?   Mevio
Mevio ha istituito eredi in quote uguali Tizio, Caio e Filano. Sei mesi dopo l'apertura della successione, Filano vende all'amico Tizietto la sua quota di eredita', all'insaputa di Caio e Tizio. Un anno dopo la vendita, Tizietto, Caio e Tizio concludono il contratto di divisione relativo all'eredita' del defunto Mevio. Puo' Caio, nei due mesi successivi alla divisione, riscattare la quota di eredita' acquistata da Tizietto?   No
Mevio ha istituito eredi in quote uguali Tizio, Caio e Filano. Tizio vende a Caio la sua quota di eredita' all'insaputa di Filano. Quest'ultimo ha diritto di riscattare la quota dall'acquirente?   No
Mevio ha istituito eredi in quote uguali Tizio, Caio e Filano. Tizio vende a Sempronio, figlio di Caio, la sua quota di eredita' all'insaputa degli altri coeredi. Spetta a questi ultimi il diritto di riscattare la quota dall'acquirente?   Si'
Mevio intende acquistare il fondo Tuscolano, che il cugino Tizio ha ricevuto in eredita' dal comune nonno Tizione; per l'atto di compravendita viene stabilita la data del 10 febbraio 1999. Consapevole dell'affezione di Tizio per i beni di famiglia, il 24 dicembre 1998, Mevio, nel disporre per testamento olografo delle proprie sostanze, lega il detto fondo Tuscolano allo stesso Tizio; un'ora dopo aver fatto testamento viene colto da infarto e muore. Tizio, ricevuta comunicazione della pubblicazione del testamento di Mevio, si reca dal notaio Romolo Romani e chiede chiarimenti circa il legato in suo favore; il notaio rispondera' che il detto legato e':   nullo, perche' il fondo Tuscolano al tempo in cui fu fatto il testamento era gia' di proprieta' del legatario e si trova in proprieta' del legatario anche al tempo dell'apertura della successione
Mevio vedovo, che aveva un solo figlio Filano, deceduto da un anno, dona tutti i suoi beni all'amico Sempronio. Due anni dopo la donazione viene a sapere che Filano aveva un figlio legittimo, Calpurnio. Mevio si reca dal notaio per sapere se la donazione a Sempronio puo' essere revocata; il notaio rispondera' che:   la donazione fatta da chi ignorava di avere discendenti legittimi al tempo della donazione puo' essere revocata
Mevio, coniugato in regime di comunione legale dei beni con Tizia, fa edificare un fabbricato su un suolo di proprieta' di Caio, utilizzando materiali di Tizio, il quale, unitamente a Caio, ne viene a conoscenza dopo un anno. Trascorso un altro anno, Mevio si reca dal notaio Romolo Romani e gli chiede a chi appartiene detto fabbricato, precisando che Caio non ne ha domandato la rimozione mentre Tizio ha rivendicato i materiali quattro mesi prima. Il notaio rispondera' che il fabbricato appartiene a:   Caio
Mevio, dona, riservandone l'usufrutto per la durata di vent'anni a proprio vantaggio, il fondo Tuscolano a favore di Tizio e di Caia, in riguardo del futuro matrimonio degli stessi, la cui data di celebrazione e' stata fissata per l'anno seguente. Quindici giorni dopo le nozze, Caia, che non ha discendenti ne' ascendenti in vita e ha un solo fratello di nome Caio, muore, dopo aver istituito, con testamento olografo, unici eredi, in parti uguali fra loro, il marito Tizio e Caio, i quali tre giorni dopo accettano l'eredita'. Una settimana dopo il funerale di Caia, Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprieta' dell'intero fondo Tuscolano; chi puo' far acquistare tale diritto a Sempronio?   Tizio, Caio e Mevio
Mevio, figlio unico della vedova Caia, la quale esercita su di lui non poca influenza, e' coniugato, senza figli, con Tizia. Dopo un colloquio con la madre che gli ha insinuato dubbi sulla fedelta' di Tizia, Mevio, con testamento olografo, istituisce erede universale la stessa Caia. Col trascorrere del tempo, pero', Caia e' sempre piu' preoccupata che Mevio possa avere un ripensamento e revocare il detto testamento. Mevio, per tranquillizzare la madre, decide di rinunziare alla facolta' di revocare le disposizioni contenute nel testamento fatto; a tal fine si reca dal notaio e gli chiede di ricevere l'atto di rinunzia, manifestandogli pero' l'esigenza della massima riservatezza e quindi che nessuno assista all'atto stesso. Il notaio rispondera':   che Mevio non puo' in alcun modo rinunziare alla facolta' di revocare le disposizioni testamentarie e che ogni clausola o condizione contraria non ha effetto
Mevio, imprenditore calzaturiere coniugato con Tizia, ha quattro figli, tutti avuti dalla prima moglie ormai defunta e precisamente Primo, affermato giornalista di moda, Secondo e Terzo, entrambi calzaturieri che non hanno mai prestato attivita' nell'impresa paterna, e Quarto, promettente stilista. Puo' Mevio trasferire la propria azienda in parti uguali a tutti i figli con un contratto per atto pubblico al quale partecipi anche Tizia per rinunziare alla liquidazione della quota di legittima spettantele, in modo che quanto ricevuto dai contraenti possa non essere soggetto a collazione o a riduzione?   Si', perche' il contratto che s'intende concludere non viola il divieto di patti successori
Mevio, imprenditore calzaturiere coniugato con Tizia, ha quattro figli, tutti avuti dalla prima moglie ormai defunta e precisamente Primo, affermato giornalista di moda, Secondo e Terzo, entrambi calzaturieri che non hanno mai prestato attivita' nell'impresa paterna, e Quarto, stilista emergente. Puo' Mevio trasferire la propria azienda in parti uguali a tutti i figli con un contratto per atto pubblico al quale partecipi anche Tizia per rinunziare alla liquidazione della quota di legittima spettantele, in modo che quanto ricevuto dai contraenti possa non essere soggetto a collazione o a riduzione?   Si', perche' il contratto che s'intende concludere non viola il divieto di patti successori
Mevio, imprenditore edile affetto da un male incurabile, coniugato in seconde nozze con Mevia, ha due figli, avuti dalla prima moglie ormai defunta, e precisamente Primo, brillante ingegnere edile, da poco rientrato in Italia dopo svariate esperienze di lavoro all'estero, e Secondo, affermato cardiologo, nonche' un nipote, Sempronio, figlio unico del premorto figlio Terzo e da poco iscritto all'albo dei geometri. Possono Mevio, Mevia, Primo, Secondo e Sempronio concludere un contratto con cui Mevio trasferisce la propria azienda, che non comprende diritti reali su beni immobili, in parti uguali a Primo e Sempronio e questi ultimi liquidano Secondo e Mevia con il pagamento di una somma corrispondente al valore della quota di legittima loro spettante, in modo che quanto ricevuto dai contraenti possa non essere soggetto a collazione o a riduzione?   Si', per atto pubblico a pena di nullita'
Mevio, vedovo, che aveva un solo figlio, Filano, deceduto da un anno, dona tutti i suoi beni all'amico Tizio. Due anni dopo la donazione viene a sapere che Filano ha avuto un figlio legittimo, Caio; volendo donare qualche bene a Caio si reca dal notaio per sapere se la donazione a Tizio puo' essere revocata. Il notaio risponde che:   la donazione fatta da chi ignorava di avere discendenti legittimi al tempo della donazione puo' essere revocata
Morto Caio, cinque dei sei coeredi si recano dal notaio per procedere alla divisione del patrimonio ereditario, composto esclusivamente di sei beni di uguali caratteristiche e valore. Essendo Filano, sesto coerede, all'estero per un lungo soggiorno, il notaio deve:   Far presente che per la stipula dell'atto occorre, in ogni caso, il consenso di Filano